Durata dei corsi di studio: nuovo colpo di mano del Ministro Profumo

Durata dei corsi di studio: nuovo colpo di mano del Ministro Profumo

Illustrata ai sindacati la sperimentazione di tre tipologie di percorso scolastico accorciato di un anno. Il Ministro continua ad agire senza rispetto delle normative e delle competenze.

Venerdì 22 marzo si è svolto al MIUR un incontro tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali, convocato frettolosamente nella tarda serata di giovedì.

Sul primo punto all’ordine del giorno riguardante il decreto sui TFA speciali è già pubblicata una specifica notizia, nella quale abbiamo sottolineato l’ennesimo colpo di mano del Ministro Profumo.

Questa considerazione ben si addice anche al secondo punto all’ordine del giorno.
L’Amministrazione ha illustrato la proposta del Ministro: progetti innovativi sulla durata dei corsi di studio. Poiché in molti paesi europei l’uscita dalla scuola è a 18 anni, poiché in Italia si sta diffondendo la sperimentazione delle scuole europee, il Ministro propone di avviare tre tipologie di percorso scolastico accorciato di un anno, con questi criteri e su richiesta delle scuole coinvolte:

  • anticipo a 5 anni dell’ingresso alla scuola primaria
  • riduzione fra la IV° e la V° classe della scuola primaria
  • riduzione del biennio iniziale della scuola superiore di secondo grado a 2 semestri.

Un comitato tecnico scientifico seguirebbe la sperimentazione, l’organico non verrebbe modificato nelle scuole oggetto della sperimentazione.

I sindacati hanno così avuto contezza dei fantomatici progetti sulla durata dei corsi di studio.
La FLC CGIL al tavolo ha ribadito che spera siano solo voci dal sen fuggite, perché come abbiamo avuto modo di scrivere ieri, è incredibile che un Ministro sull’uscio licenzi ipotesi di questa natura con sprezzo delle regole, senza un confronto nel merito, tentando in modo scorretto di condizionare le politiche del prossimo governo.

L’obiettivo di una scuola di qualità si fonda su un progetto di investimenti che diano pari opportunità a tutti gli studenti italiani, a partire dalla stabilizzazione del personale precario a vario titolo. “Per questo – ha dichiarato Domenico Pantaleo, Segretario generale della FLC CGIL – scenderemo in piazza il 10 aprile a Roma con un presidio del personale precario dei comparti della Conoscenza presso il Ministero dell’Istruzione”.

TFA speciali in dirittura di arrivo, ma il Ministro cerca di modificarne lo scopo

Al momento della firma si interviene con decreti organizzativi che rischiano di stravolgerne il senso.

Ancora una volta il Ministro Profumo agisce senza rispetto delle normative. Il decreto sui TFA speciali aveva superato tutti i passaggi necessari per arrivare alla firma definitiva. Il testo approvato dalle commissioni parlamentari era stato presentato di recente alle Organizzazioni Sindacali.

Nell’incontro del 22 marzo 2013 è stato annunciato che la firma del Ministro è subordinata ad un’altra da apporre su due decreti di carattere organizzativo, di cui non si era mai fatta menzione.

Il primo prevede l’istituzione di un test nazionale, e non selettivo, che avrebbe l’unico scopo di graduare i partecipanti per l’eventuale ripartizione nei vari anni accademici (dal 2012/13 al 2014/15), quando sarebbe bastato utilizzare l’anzianità maturata.

Il secondo introdurrebbe una modifica al regolamento delle supplenze per prevedere una diversa valutazione di punteggi di abilitazione rispetto ai TFA ordinari.

Il Ministro Profumo dimentica che il regolamento delle supplenze è appunto un “Regolamento” e come tale non può essere modificato con un semplice provvedimento amministrativo. Il Ministro dimentica, anche, che il Parlamento ha approvato il decreto sui TFA Speciali nello schema passato ai pareri del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e del Consiglio di Stato, senza che vi fosse menzione di questi due ulteriori atti.

“Al di là del merito dei due decreti organizzativi, di cui aspettiamo di ricevere il testo – ha dichiarato Domenico Pantaleo – abbiamo espresso profonda preoccupazione per l’ennesimo colpo di mano del Ministro Profumo che agisce come se le regole legislative fossero un optional e non una conquista della democrazia”.

Queste continue forzature non fanno altro che allontanare il varo del provvedimento impedendone la piena attuazione in questo anno accademico, unitamente al secondo TFA ordinario, di cui abbiamo sollecitato l’emanazione.