“Quota 96” e le attese delle sentenze

da Tecnica della Scuola

“Quota 96” e le attese delle sentenze
di Pasquale Almirante
Non c’è pace per il personale della scuola di “Quota 96” che, in attesa di uno sblocco politico (se si formerà il Governo e se il Pd manterrà quanto ha promesso) della ingiustizia subita, si sono affidati ai giudici.
Le ultime novità che pervengono dal fronte agguerrito, ma sempre più scoraggiato, dei circa 3500 lavoratori della scuola:”Quota96”, penalizzati dalla riforma sulle pensioni di Fornero che non ha riconosciuto la specificità della scuola, che gode di una sola finestra di uscita, riguardano le sentenze della Corte dei conti. L’ultima in ordine di tempo risale a qualche giorno addietro e nella quale viene disposto “che per il giudizio in oggetto, la richiesta di “sospensiva” per le “pensioni civili”, è fissata l’udienza, in composizione monocratica (…) in funzione di Giudice Unico per il giorno: 02/04/2013 alle ore 09:00”. Nessuna data fatidica dunque e niente risoluzione definitiva del caso, la questione è diversa. Di che si tratta? Nella fattispecie è uno dei ricorsi collettivi presentati presso la Corte dei Conti del Lazio per ottenere di presentare, in via cautelare, la domanda di pensionamento al 1 settembre di quest’anno ma con cui il giudice ha disposto la fissazione della data di discussione del ricorso, ma sempre per la sola fase cautelare e se pur con riserva. In altre parole il 2 aprile potremmo solamente sapere se verrà concesso ai ricorrenti, e in via cautelare, di presentare o meno la domanda di pensionamento. L’intenzione tuttavia del personale “Quota 96”, su consiglio del legale, è quella di sfruttare questa udienza al fine di poter ottenere una tempestiva udienza di discussione nel merito del ricorso, in modo da ottenere una prima pronuncia prima della fine dell’anno scolastico. La vera “madre di tutte le battaglie”, per sganciare definitivamente questi colleghi dalle grinfie di una Legge sbagliata, ingiusta, autoritaria e raffazzonata, si combatterà nelle aule della Corte Costituzionale presso la quale è stato registrato il procedimento. Ricorrere alla Corte Costituzionale diciamo che è una “ulteriore verifica della correttezza di quanto chiede il Comitato “Q96” dal momento che la tesi proposta in fase giurisdizionale è diversa dal profilo della incostituzionalità in quanto il personale coinvolto ritiene che vi siano già le norme di riferimento per poter procedere con l’accoglimento del ricorso.”