Maturità: stangata per privatisti contributi fino a 300 euro

da LaStampa.it

Maturità: stangata per privatisti contributi fino a 300 euro

roma

Tempi duri per chi deve prendere il diploma di Maturità, soprattutto se da privatista. Oltre alla difficoltà di doversi preparare in maniera autonoma, magari alternando lo studio con il lavoro, non mancano ostacoli economici sotto forma di contributi scolastici.

I famigerati contributi volontari spacciati per obbligatori colpiscono anche quelli che a scuola tornano solo per prendere l’agognato pezzo di carta: tra esami di idoneità, necessari per essere ammessi alla Maturità, e iscrizione all’esame di Stato, la richiesta può arrivare fino a 300 euro. È quanto emerge da una ricerca svolta da Skuola.net sulla scorta di quanto fatto già negli anni passati e alla luce di nuove segnalazioni giunte in redazione.

Una volta che l’Ufficio Scolastico assegna al candidato la sede scolastica in cui svolgere l’esame e aver pagato le tasse erariali (12.09 euro per l’esame, 15.13 per il ritiro del diploma), ci si può trovare di fronte una richiesta di denaro imprevista. Come nel caso di uno studente lavoratore dell’Istituto Tecnico «F. Carrara» di Lucca, cita il portale studentesco, al quale è stata recapitata una lettera in cui si ricordava che doveva sborsare 300 euro per sostenere l’esame preliminare, come da delibera del Consiglio di Istituto del 7 Febbraio 2013 (vedi allegato). In queste condizioni, senza la dovuta informazione, lo studente si risolve a pagare senza batter ciglio a meno di non iniziare una battaglia con la scuola a colpi di epistole e incontri de visu che si trasformano infine in trattative sul prezzo finale: le scuole, infatti, non hanno il potere di stabilire il pagamento di imposte o tributi, quindi queste delibere di Consiglio hanno validità solo sull’importo ma non sulla natura dello stesso, che resta volontario.

Tuttavia, evidenzia Skuola.net, non si tratta di casi isolati: bastano alcune ricerche su Google con le parole chiave giuste e sui siti delle scuole compaiono circolari nelle quali si richiedono contributi, a vario titolo e con vari nomi. Tra esami preliminari e Maturità al Niccolò Braucci di Caivano (NA) servono 280 euro, 250 invece al Natta come anche al Feltrinelli di Milano, sempre a Milano si chiedono 300 euro al Liceo Agnesi di cui 100 di cauzione (?), 250 al Vendramin Corner di Venezia, 160 al Piaget di Roma.

Tuttavia anche i maturandi frequentanti non sono esenti dal pagamento del contributo alle scuole. Si tratta di cifre chiaramente più basse: l’80% dichiara di aver corrisposto una somma che può variare dalle poche decine di euro nel caso più comune ma anche superare di slancio i 50 euro.

«Le richieste di contributi per sostenere l’esame di Maturità a carico dei privatisti sono un fenomeno ormai noto da anni – Dichiara Daniele Grassucci, Responsabile delle Relazioni Esterne – e come si può vedere molto spesso è alla luce del sole, visto che le richieste di denaro sono quantificabili e visibili direttamente sui siti delle scuole. Rispetto alla ricerca condotta lo scorso anno, abbiamo notato che alcuni istituti censiti hanno smesso di pubblicare sul proprio sito moduli o circolari da cui si poteva evincere la richiesta di denaro. Hanno smesso o continuano a farlo in maniera più discreta? Non è dato saperlo».