7 agosto Personale inidoneo e ITP in 7a Senato

Il 19 e 25 giugno, il 2, 9 e 24 luglio, il 7 agosto si svolge nella 7a Commissione del Senato l’esame congiunto dei disegni di legge:

1. PUGLISI ed altri. – Abrogazione dei commi 13, 14 e 15 dell’articolo 14 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in materia di transito del personale docente dichiarato permanentemente inidoneo e di insegnanti tecnico-pratici nei ruoli di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA). (Pareri della 1ª e della 5ª Commissione) (316)
2. CENTINAIO. – Abrogazione dei commi 13, 14 e 15 dell’articolo 14 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in materia di transito del personale docente dichiarato permanentemente inidoneo e di insegnanti tecnico-pratici nei ruoli di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA). (Parere della 1ª e della 5ª Commissione) (728)

(7a Senato, 2.7.13) Riprende l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 25 giugno scorso, nel corso della quale – ricorda il PRESIDENTE – la Commissione aveva avanzato alcune richieste di chiarimento al Governo, prima di dare avvio alla discussione generale.

Ha quindi la parola il sottosegretario TOCCAFONDI, il quale conferma che, come già annunciato dal Ministro in sede sia di dichiarazioni programmatiche che di replica, la questione dei docenti inidonei riveste particolare rilevanza per il Governo. Lo stesso Ministro ha del resto auspicato un lavoro congiunto sul tema, pur tenendo conto delle attuali compatibilità finanziarie.
Riferisce indi che, a giudizio degli Uffici del Ministero, non possono esserci mutamenti rispetto a quanto valutato in occasione dell’approvazione del decreto-legge n. 95 del 2012 recante la “spending review“, quando fu stimato che la questione investisse circa 3.565 docenti permanentemente inidonei, 800 docenti temporaneamente inidonei e 900 docenti titolari delle classi di concorso C999 e C555, con risparmi di spesa pari a euro 114,31 milioni nel 2013, 110,09 milioni nel 2014, 105,86 milioni nel 2015, 101,63 milioni nel 2016 e 97,41 milioni a decorrere dal 2017, in quanto le suddette cifre sono state inserite nei saldi di finanza pubblica. Pertanto, anche nel caso in cui il numero degli inidonei non fosse più quello a suo tempo comunicato dal Dipartimento per l’istruzione, occorrerebbe comunque trovare una copertura finanziaria corrispondente a quelle cifre. Ciò, sia nel caso di un’abrogazione della norma che dispone il transito dei suddetti docenti nel personale ATA, come prevedono i disegni di legge in titolo, sia nel caso che la normativa resti immutata ma il numero dei passaggi nei ruoli ATA risulti di fatto inferiore rispetto a quello preventivato.
Nell’affermare che la questione necessita a suo avviso di ulteriori verifiche, precisa poi che, quando il Ministro in sede di replica ha parlato di un costo inferiore dell’intervento, si riferiva esclusivamente alla categoria dei docenti permanentemente inidonei, sulla quale era stato richiesto un chiarimento nel corso del dibattito. Gli importi dianzi riferiti sono relativi invece alla copertura necessaria all’abrogazione dell’intera norma, che comprende anche i docenti temporaneamente inidonei e i docenti titolari delle classi di concorso C999 e C555.
Il Sottosegretario fa presente poi che, per ora, alla mancata attuazione della norma si è data copertura con la clausola di salvaguardia di cui all’articolo 1, comma 621, lettera b), della legge n. 296 del 2006, nei fatti riducendo l’importo disponibile dei fondi di cui all’articolo 4, comma 82, della legge n. 183 del 2011 e di cui all’articolo 64, comma 9, del decreto-legge n. 112 del 2008. Al riguardo, precisa tuttavia che, ferma restando la necessità di verificare in quale misura detta copertura sia effettivamente disponibile nel corrente anno 2013, sicuramente non lo sarà più dal 1° gennaio 2014. A decorrere da quella data, infatti, il fondo di cui all’articolo 4, comma 82, della legge n. 183 del 2011 risulta azzerato per effetto della legge n. 228 del 2012 e l’ammontare di risorse residue nel fondo di cui all’articolo 64, comma 9, del decreto-legge n. 112 del 2008 potrebbe essere nullo, salva più favorevole certificazione a cura del Ministero dell’economia, in attuazione del contratto collettivo nazionale siglato in data 13 marzo 2013.
Egli pone quindi in luce come, a decorrere dal 1° gennaio 2014 e forse già da quest’anno, la mancata attuazione della norma sugli inidonei o una sua abrogazione determineranno l’esigenza di trovare una copertura completa, pari alle somme dianzi indicate.

La relatrice PUGLISI (PD) ringrazia il Sottosegretario non solo per i dati forniti ma anche, e soprattutto, per l’impegno ad approfondire ulteriormente la questione. Non può infatti a suo avviso essere trascurato il fatto che alcuni docenti, nell’ambito di quelli solo temporaneamente inidonei, sono tornati in servizio e che sarebbe comunque increscioso trasferire nei ruoli ATA docenti solo temporaneamente inidonei all’insegnamento contestualmente lasciando senza rinnovo del contratto gli attuali precari. Auspica pertanto una fattiva intesa fra Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Ministero dell’economia e delle finanze e Ministero del lavoro e delle politiche sociali onde risolvere definitivamente la questione. Nell’attesa, ritiene preferibile rinviare l’apertura della discussione generale.

Conviene il senatore BOCCHINO (M5S), il quale sollecita tuttavia una più chiara presa di posizione da parte del Governo, a fronte di una dichiarata volontà comune a tutte le forze politiche di evitare il passaggio dei docenti inidonei nei ruoli ATA. Al di là della quantificazione delle unità di personale cui si riferirebbe la norma, certamente essenziale ai fini di una corretta copertura finanziaria, reputa infatti prioritario che il Governo chiarisca se intende risolvere positivamente la questione o meno.

Si associa il senatore CENTINAIO (LN-Aut), il quale dichiara che il suo Gruppo non è disponibile ad accontentarsi di mere affermazioni di principio ed invoca una parola chiara da parte del Governo circa le sue intenzioni nei confronti dei docenti inidonei.

Il presidente SIBILIA osserva che il Sottosegretario si è impegnato ad approfondire ulteriormente la questione.

Riprende quindi la parola il sottosegretario TOCCAFONDI, il quale conferma che la questione dei docenti inidonei è senz’altro fra le priorità del Governo, come hanno dimostrato le dichiarazioni programmatiche del ministro Maria Chiara Carrozza e la sua replica agli intervenuti nel dibattito. La volontà del Governo di risolvere positivamente la vicenda è quindi fuori discussione. Se peraltro non è possibile dare concretamente seguito a tali affermazioni nell’immediato, ciò dipende dalla necessità di fare i conti con la difficile situazione di finanza pubblica e dalla conseguente esigenza di reperire un’adeguata copertura finanziaria. A tal fine, ribadisce la necessità di una previa quantificazione precisa.

Il seguito dell’esame congiunto è rinviato.

(7a Senato, 25.6.13) Riprende l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 19 giugno scorso, nel corso della quale – ricorda il PRESIDENTE – si era svolta la relazione.

Prima dell’apertura del dibattito, la relatrice PUGLISI (PD) sollecita nuovamente l’Esecutivo a fornire i dati sul numero effettivo di docenti e insegnanti tecnico-pratici (ITP) coinvolti, tenuto conto che alcuni di essi sono rientrati in servizio, ovvero sono stati collocati in quiescenza. Ciò, al fine di comprendere l’esattezza della copertura finanziaria, che risulta ineccepibile sul piano tecnico ma va rapportata al contingente di docenti interessati. Rammenta peraltro che il risparmio preventivato dal decreto-legge n. 95 del 2012 non teneva conto dei costi derivanti dalle sostituzioni per malattia dei docenti collocati nei ruoli ATA.
Coglie indi l’occasione per domandare chiarimenti sulla permanenza dell’istituto della dispensa, attraverso il quale in particolari condizioni di salute, è possibile per gli insegnanti richiedere la pensione anticipata. Ravvisa al riguardo eccessive disparità di trattamento, tenuto conto che alcune direzioni scolastiche regionali consentono il ricorso alla dispensa, mentre altri no. Occorre dunque a suo giudizio un’interpretazione univoca dal parte del Ministero sulla possibilità di fruire di tale strumento, eventualmente attraverso una circolare.
Infine, ribadisce l’unanime volontà politica volta a porre rimedio alla doppia ingiustizia nei confronti dei docenti inidonei e dei precari ATA.Concorda la senatrice PETRAGLIA (Misto-SEL), la quale sollecita a sua volta l’Esecutivo a chiarire le proprie intenzioni politiche a fronte della convergenza registratasi fra tutti gli schieramenti. Occorre infatti reperire le risorse necessarie per sostenere finanziariamente i disegni di legge altrimenti l’esame rischia di diventare un mero esercizio di dialettica legislativa.

Il sottosegretario TOCCAFONDI riconosce che i temi della quantificazione e della copertura erano già stati sollevati nell’esposizione introduttiva della relatrice. Prende atto peraltro delle intenzioni del Parlamento, ribadendo la necessità di compiere ulteriori approfondimenti sul numero degli interessati onde poi affrontare il difficile tema del reperimento delle risorse.
Quanto all’istituto della dispensa, concorda con l’esigenza di imprimere un indirizzo uniforme, che è allo studio del Ministero. Si riserva dunque di fornire i chiarimenti richiesti in una prossima seduta. In ultima analisi fa presente che sull’argomento in esame, oltre ai disegni di legge in titolo, vi sono anche atti di sindacato ispettivo e atti di indirizzo, rispetto ai quali il ministro Carrozza ha manifestato, in sede di dichiarazioni programmatiche, l’intenzione di intervenire, compatibilmente con i vincoli di bilancio.

Il PRESIDENTE prende atto con soddisfazione della grande attenzione al tema, che testimonia l’unità di intenti di tutte le forze politiche e consentirà alla Commissione di sostenere l’Esecutivo nella ricerca di una soluzione adeguata al problema degli inidonei e degli ITP. In considerazione delle affermazioni del Sottosegretario, sollecita comunque il Governo a fornire entro la settimana prossima le risposte richieste sulla quantificazione e la copertura e propone conseguentemente di attendere tali chiarimenti prima di dichiarare aperta la discussione generale e di fissare un termine per la presentazione degli emendamenti.

Dopo un intervento del senatore MARIN (PdL), il quale giudica corretto il percorso delineato dal Presidente e ringrazia il Sottosegretario per l’impegno dimostrato, la Commissione conviene sulla proposta del Presidente.

Il seguito dell’esame congiunto è rinviato.

(7a Senato, 19.6.13) Riferisce alla Commissione la relatrice PUGLISI (PD) la quale ringrazia tutti i Capigruppo per il sostegno manifestato sul disegno di legge n. 316 nonché il Presidente per la celere calendarizzazione. Il testo abroga i commi 13 e 14 dell’articolo 14 del decreto-legge n. 95 del 2012 che hanno disposto il transito dei docenti inidonei e degli insegnanti tecnico-pratici (ITP) nei ruoli ATA. Dopo aver evidenziato che nessuno degli ultimi due Ministri della funzione pubblica ha sottoscritto il decreto attuativo delle norme oggetto di esame, ritiene che sia stata compiuta una doppia ingiustizia, a danno tanto degli inidonei quanto dei precari ATA.
In merito al primo aspetto sottolinea che molti insegnanti sono stati giudicati idonei ad altri compiti e non più all’insegnamento in quanto hanno contratto malattie professionali o non erano più in grado di svolgere quel mestiere. Essi tuttavia rivestono un ruolo importante all’interno delle autonomie scolastiche in quanto gestiscono le biblioteche, i laboratori, i corsi di orientamento, organizzano le visite di istruzione e le prove INVALSI. Qualora dovessero effettivamente passare nelle segreterie amministrative delle scuole, finirebbero per sovrapporsi con il lavoro dei circa 3.500 ATA precari, essenziali per mantenere in vita gli istituti. Coglie quindi l’occasione per rilevare criticamente le drastiche riduzioni di personale compiute nelle segreterie scolastiche nonostante le scuole siano oberate da oneri burocratici, come ad esempio la rendicontazione dei fondi europei.
Stigmatizza inoltre che, attraverso il decreto-legge n. 95 del 2012, si sia affermato il principio – a suo giudizio deleterio – per cui nella scuola chiunque può svolgere qualsiasi compito, come dimostra peraltro la previsione per cui i docenti sovranumerari possono transitare su altre cattedre purchè in possesso di un titolo idoneo.
Reputa pertanto urgente approvare il disegno di legge affinché si affermi il criterio della competenza e per invertire la tendenza volta all’indebolimento della scuola.
Sul piano dei presunti risparmi di spesa connessi al passaggio di tali docenti tra gli ATA, segnala che attualmente gli inidonei assenti per malattia non vengono sostituiti mentre ciò non accadrebbe nel caso in cui essi ricoprissero dei posti in segreteria, con indubbi aggravi di spesa legati alle sostituzioni. Ritiene dunque che l’obiettivo di contenimento della spesa sia raggiunto in maniera discutibile.
Le medesime norme, prosegue, prevedono il transito degli ITP negli stessi ruoli ATA, privando perciò la scuola di quelle figure che assistono i ragazzi nei laboratori e aiutano ad unire il sapere con il saper fare.
Soffermandosi poi sulla copertura, reperita attraverso la riduzione delle missioni di spesa dei Ministeri, si dichiara disponibile a lavorare con l’Esecutivo per apportare le correzioni eventualmente necessarie.
Avviandosi alla conclusione, rimarca negativamente l’ingiustizia protrattasi quest’anno al punto che sono state bloccate le stabilizzazioni di tutti gli ATA precari che finirebbero per essere licenziati. Riferisce altresì che il Gruppo Lega Nord e Autonomie ha presentato un proprio testo, il n. 728, che si pone in linea con il disegno di legge n. 316 e dunque testimonia l’ampia volontà politica comune, confermata altresì dal ministro Maria Chiara Carrozza in occasione delle dichiarazioni programmatiche durante le quali ha accennato alla necessità di risolvere detta questione.
Infine propone di richiedere il trasferimento alla sede deliberante, con il sostegno di tutti i Gruppi e dell’Esecutivo, tanto più che sul disegno di legge n. 316 hanno aggiunto la propria firma tutti gli schieramenti.

Il senatore CENTINAIO (LN-Aut), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiarisce che il proprio Gruppo aveva già predisposto un testo pressocchè identico a quello della relatrice e per questo ha presentato un autonomo disegno di legge. Ciò non pregiudica peraltro l’intenzione di procedere in maniera concorde con gli altri Gruppi, ma conferma anzi l’attenzione di tutte le forze politiche.

Il sottosegretario TOCCAFONDI dichiara di comprendere la volontà politica sottesa all’articolato, riservandosi tuttavia di compiere una verifica sull’impatto economico del testo che reca una copertura non del tutto esigua.

Prende brevemente la parola la relatrice PUGLISI (PD) per precisare che le risorse necessarie potrebbero risultare inferiori a quelle preventivate, essendosi ulteriormente ridotto il numero dei docenti interessati. Chiede pertanto la collaborazione del Governo nelle stime effettive dei soggetti coinvolti, ribadendo che qualora si perfezionasse il passaggio nei ruoli ATA vi sarebbero aggravi di spesa connessi alle sostituzioni per malattia. In ultima analisi si augura vivamente che l’Esecutivo non collochi più la scuola tra le ultime priorità.

Sull’ordine dei lavori interviene anche il senatore MARIN (PdL), per precisare di aver interpretato in senso positivo la riserva posta dal Sottosegretario, che evidentemente intende compiere un ulteriore approfondimento per supportare l’iniziativa in modo non formale.

Il PRESIDENTE fa presente anzitutto che la richiesta di trasferimento alla sede deliberante potrà essere avanzata a conclusione dell’esame in sede referente, dopo che saranno pervenuti i pareri delle Commissioni 1a e 5a tanto sul testo quanto sugli eventuali emendamenti che saranno presentati.
Segnala altresì che potrà essere elaborato un testo unificato nel quale confluiranno le firme di tutti i presentatori. Puntualizza a sua volta che il ministro Maria Chiara Carrozza ha mostrato una esplicita sensibilità alla questione durante l’esposizione delle sue linee programmatiche.

Il seguito dell’esame congiunto è rinviato.