L’omologazione del pensiero del ministro M.C. Carrozza

L’omologazione del pensiero del ministro M.C. Carrozza

di Enrico Maranzana

 Il ministro M.C. Carrozza in videoforum – Repubblica.it – 18/7-  ha affermato che “Se non diamo una prospettiva .. dove va il sistema di istruzione italiano, che obiettivi si pone .. leggere la contemporaneità .. pensare che i nostri programmi si fermino al novecento, che non si studi la contemporaneità, i problemi economici .. intervenire sulla scuola per metterla in grado di fronteggiare i problemi di questo tempo”.

Abissale la divaricazione tra il  pensiero del ministro e l’art. 2 della legge 53/2003 che orienta il sistema educativo di istruzione e di formazione all’apprendimento, ovvero la promozione di capacità e di competenze, promozione da perseguire con l’utilizzo strumentale di conoscenze e di abilità.

Se non diamo una prospettiva” .. un intendimento che implica la vacuità della volontà del legislatore.

Che obiettivi si pone il sistema di istruzione italiano” ..  asserzione da interpretare: i Pof delle scuole non sono progettati per promuovere le qualità dei giovani ma sono incardinati al contenuto delle singole  discipline.

Il ministro, invece di stigmatizzare i comportamenti devianti, li rinforza!

Pensare che i nostri programmi si fermino al novecento” .. focalizza l’aspetto cognitivo, ponendolo a fondamento del servizio scolastico: l’autonomia scolastica, invece, l’ha ridisegnato costituendolo a partire  dalla progettazione educativa, dalla progettazione formativa, dalla progettazione dell’istruzione.

L’insegnamento è sottordinato a tali processi!

Il ministro non ha valorizzato la mission del sistema educativo di istruzione e di formazione: “E’ molto importante preparare gli studenti al test di ingresso .. dovrebbe essere fatto un intervento di formazione proprio sugli insegnanti perché capiscano l’utilità e l’importanza dei test e preparino i loro studenti, è chiaro che l’insegnante si stente frustrato perché non è coinvolto nel processo .. è molto importante imparare a fare i test .. e prepararsi non tanto nell’ultimo anno ma ancora prima ..”

“E’ molto importante preparare gli studenti ai test” .. un intendimento che avrebbe dovuto aver una connotazione molto, molto differente.

La preparazione alle prove d’accesso alle facoltà universitarie non può e non deve essere la stella polare dell’istituzione: sono le competenze, che qualificano i processi d’apprendimento, la chiave di volta dei test.

Sarebbe sufficiente concretizzare quanto prevede il Decreto legislativo 27/10/2009  n.150 per superare  l’impasse: “L’organo di indirizzo politico-amministrativo di ciascuna amministrazione emana le direttive generali contenenti gli indirizzi strategici”.  Elaborazione da accompagnare con il controllo del POF delle singole scuole per accertare la sua funzionalità rispetto alla promozione delle capacità e delle competenze che qualificano il sistema educativo italiano.

“L’insegnante si stente frustrato perché non è coinvolto nel processo” .. è una tesi inconsistente: la valorizzazione del lavoro scolastico può avvenire solo se i docenti possiedono l’origine e il senso del loro agire.

La loro professionalità vive nell’ideazione, nella concretizzazione e nel controllo d’itinerari educativi-formativi-dell’istruzione.