I docenti precari scendono nelle piazze italiane il 4 settembre

Caltanissetta, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Ravenna Roma ma la lista delle adesioni è in continuo aggiornamento.
Il nuovo ministro Carrozza ha pomposamente annunciato, spacciandola come grande opportunità per il mondo della scuola, l’immissione in ruolo di un irrisorio numero di docenti, si parla di 11.268 unità. Il meccanismo di dissimulazione, attuato anche da questo governo, non inganna più nessuno. I docenti, i lavoratori della scuola, oggi non credono più alle truffe di quei tagli che vengono camuffati da riforme. E’ chiaro a tutti che anche questo governo PD-PDL non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro rispetto ai tagli Berlusconi/Tremonti/Gelmini (8 miliardi e 150.000 posti di lavoro tra docenti e ATA). Questa politica di sacrifici che mira, in prima istanza, allo smantellamento dello stato sociale, ha affossato la qualità della scuola pubblica statale, leso i diritti acquisiti da decine di migliaia di docenti precari disconoscendone la preparazione e l’esperienza sul campo e mortificandone la dignità di esseri umani. I docenti, però, non sono carne da macello da sacrificare in nome di una crisi funzionale al sistema!

I docenti precari il 4 settembre saranno di nuovo in piazza per chiedere a questo Governo una radicale inversione di marcia, ossia un cospicuo ri-finanziamento della scuola pubblica statale, e un impegno concreto e certo, nei tempi e nei numeri, riguardo al 1) ritiro dei tagli Gelmini e della riforma Fornero; 2) immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili in organico di fatto e di diritto.
I governi cambiano, le nostre rivendicazioni rimangono immutate.