Disabili e trasporto scolastico, le associazioni pensano alla class action

Disabili e trasporto scolastico, le associazioni pensano alla class action
Aipd Roma e l’associazione Qui per voi lanciano l’allarme per i disservizi. Celani (Aipd Roma): “Il servizio torni ai Municipi”. Daniele Caldarelli (Qui per voi): “Gli utenti hanno diritto a un servizio garantito”

da Il Redattore Sociale
19 settembre 2013 – 18:55

Roma – “Riaffidare il trasporto scolastico ora dato all’agenzia per la mobilità, alla società Roma Multiservizi, non risolve il problema, in quanto il disservizio nell’accompagnamento a scuola dei ragazzi con disabilità dipende anche dalla situazione degli istituti scolastici in cui mancano insegnanti di sostegno e gli orari non sono stati definiti”. Così Giampaolo Celani, presidente dell’Aipd Roma (Ass. Italiana Persone con sindrome di Down) risponde all’assessore alla Scuola del comune di Roma Alessandra Cattoi che ha annunciato il ripristino del gestore precedente dei pulmini per l’accompagno a scuola dei ragazzi con disabilità. Per Celani è fondamentale che la responsabilità della gestione del servizio torni ai municipi che, in quanto amministrazioni di prossimità possono essere contattati direttamente dalle scuole e dai genitori non appena si manifesti un disservizio.”Come è possibile dal Campidoglio gestire i servizi per tutti i quartieri di Roma?”, chiede Celani. “I nostri ragazzi, disabili intellettivi, se il pulmino non passa, vanno in giro per la città e i genitori non sono consapevoli di cosa sta succedendo”. “Se il servizio di accompagno scolastico non funziona, sono i genitori a doverlo fare”.
“Oltre a denuncia, testimonianza e indignazione, è il momento di passare alle vie legali”, afferma Daniele Caldarelli dell’associazione QuixVoi. “Gli utenti devono avere un servizio garantito e chi lo eroga deve controllare che sia correttamente gestito”. “Il vice sindaco ha detto che in 48 ore si ripristina servizio come l’anno passato, ma anche l’anno passato c’erano già disguidi e noi vogliamo che non esistano più”. “Chi ha bisogno dell’ambulanza chiama il 118, non l’amico o il figlio. Vogliamo arrivare a uno standard di civiltà. Se non c’è, non è garantito un diritto costituzionale, il diritto di persone disabili minori ad andare a scuola”. Per questo le associazioni stanno pensando a una class action, per la minaccia della cessazione di un servizio collettivo. Obiettivo è ottenere un provvedimento d’urgenza per garantire il diritto alla scuola dei minori con disabilità. (lj)