Il futuro della scuola. Il fallimento delle riforme ‘partisan’

da tuttoscuola.com

Il futuro della scuola. Il fallimento delle riforme ‘partisan’ 

Si è visto in passato che le riforme ‘partisan’ (da Berlinguer a Moratti a Gelmini) sono sostanzialmente fallite sia per il fatto di essere state fortemente contrastate al momento del varo e dell’implementazione (sia sul piano politico parlamentare che su quello sociale-sindacale) sia perché sono state in gran parte contraddette da riforme di segno diverso o opposto adottate dai governi successivi.

L’esperienza, non solo quella italiana, dimostra che per realizzare grandi e durature riforme scolastiche (come sarebbero oggi, per esempio, un piano di digitalizzazione della scuola a tutti i livelli, o l’eliminazione in radice della dispersione scolastica, o l’introduzione di una carriera per i docenti, o una vera ‘pari dignità’ di tutti i percorsi educativi) servirebbe la convergenza delle principali forze politiche su un disegno strategico di medio-lungo periodo. Servirebbero cioè vere ‘larghe intese’ per obiettivi di evidente interesse nazionale che sono perseguibili solo sulla base di un consenso ampio. Così è stato negli USA per le riforme Bush jr (No Child Left Behind) e Obama (Race to the top), ed è noto che i governi laburisti di Tony Blair non hanno contraddetto le riforme Thatcher, anzi le hanno rafforzate e rese più efficaci.

Da questo punto di vista eventuali iniziative o proposte del ministro Carrozza, o di esponenti del Pdl-Forza Italia o di Scelta civica, che si ponessero obiettivi di rilevanza strategica per il miglioramento della scuola non dovrebbero essere concepite e percepite come di parte, ma come occasioni per misurare la capacità delle ‘larghe intese’ di guardare lontano. Sarebbe un errore, per esempio, considerare le iniziative del ministro Carrozza come “del Pd”, sia che lo commetta lo stesso Pd per evidenziare la discontinuità con Gelmini, sia che lo commetta il Pdl-Forza Italia per sostenere la tesi che se il Pd non rispetta gli accordi su IMU e IVA, allora il Pdl non sosterrà le riforme Carrozza (copyright Renato Brunetta). Due errori simmetrici, entrambi rovinosi perché segnerebbero il ritorno a un’ottica ‘partisan’ di corto respiro.

Il problema di fondo da risolvere è tirare la scuola fuori dalla contesa politica, costruendo un’attenzione unitaria centrata sull’esigenza prioritaria di restituire autorevolezza e riconoscimento sociale al ruolo della scuola e quindi di chi con diverso ruolo e titolo lavora nella scuola e per la scuola. Nel dossier “Sei idee per rilanciare la scuola e contribuire alla crescita del Paese” crediamo di aver fornito numerosi elementi e piste di dibattito su come tentare di farlo.