La diversità come causa della propria condizione sociale: la pelle nera

PERCORSO DIDATTICO a cura di Floriana Moretti

La diversità come causa della propria condizione sociale: la pelle nera

Tempo: 5-6 ore

Destinatari: classe I  del biennio della scuola Secondaria Superiore.

Motivazione: L’argomento è per lo più gradito agli alunni, che hanno la possibilità di riflettere in generale sulla diversità, e di coglierne il carattere fluido e relativo, e più nello specifico sul tema della diversità legata al colore della pelle, e di comprenderne aspetti problematici di natura morale e sociale, e di constatare che oggi, in un’epoca di globalizzazione, in cui le identità sono sempre plurime e il diverso vive ormai gomito a gomito con noi, in cui si sta creando una nuova identità sovranazionale, in realtà c’è ancora l’uomo che discrimina l’uomo secondo la nascita, le diverse abilità, la pelle.

Competenze:

  • Riconoscere il contenuto informativo del testo
  • Riconoscere le principali caratteristiche strutturali e linguistiche del testo
  • Individuare i concetti chiave, i motivi, il tema e il messaggio del testo
  • Individuare aspetti psicologici e morali della diversità legata al colore della pelle
  • Coglierne implicazioni sociali
  • Riflettere sul tema della diversità e del razzismo con maggiore consapevolezza critica
  • Interagire positivamente con gruppi di compagni, rispettando i punti di vista diversi dal proprio, dimostrando solidarietà e collaboratività.

Testi:

  • TESTO 1: Nassera Chohra, Volevo diventare bianca, da Volevo diventare bianca, 1993.
  • TESTO 2: Richard Wrigt, Ragazzo negro, da Ragazzo negro, 1992.
  • TESTO 3: Martin Luther King, Io ho un sogno, da Io ho un sogno, trad. di S. Fissore, 1993.
  • TESTO 4: Mario Giordano, Le razze non esistono,da Dimensioni nuove, n.2, 1997.

Metodi e tecniche:

Nella somministrazione si privilegia un approccio operativo-costruttivo, quanto più coinvolgente possibile.

Nello specifico si attuano le seguenti fasi metodologiche:

q  Attività di problematizzazione sui concetti chiave: “Che cosa vuole dire diversità? Che cosa vuole dire normalità? Che cosa vuole dire identità? Che cosa … discriminare? Che cosa …. razzismo?”. La funzione è quella di stimolare l’interesse degli alunni e indirizzarli a formulare ipotesi, incoraggiandoli anche alla discussione organizzata in classe. Per potenziare il messaggio mediante il linguaggio visivo, si predilige l’uso della lavagna, segnando in maniera ben evidente i caratteri grafici dei termini in oggetto.

q  Verifica delle risposte sul vocabolario e ripresa dei tratti distintivi dei concetti chiave, per sviluppare la capacità di verifica delle ipotesi avanzate.

q  Verbalizzazione di esempi legati alla propria esperienza, in cui ogni studente indicherà alcuni elementi identitari che lo facciano rientrare in un gruppo ( per es. l’appartenenza alla stessa classe, la stessa età, etc.) e altri elementi identitari per cui risulta diverso e rientra in un altro gruppo ( per es. la provenienza da città diverse, il tifo per una squadra di calcio diversa, etc.). Lo scopo è quello di dimostrare come i concetti di diversità /normalità, identità non siano statici e assolutizzabili, ma cambino a seconda dei punti di vista dai quali vengono osservati, presentandosi con caratteristiche molto fluide, e come ciò che appaia normale in un contesto non lo sia in altri.

q  Lettura selettiva di testi partecipata in classe, per concepire la classe come comunità che persegue obiettivi comuni.

q  Osservazione guidata delle principali caratteristiche strutturali e linguistiche del testo, per favorire l’acquisizione e il potenziamento di conoscenze strutturali e linguistiche.

q  Individuazione guidata di concetti chiave, motivi, tema, messaggio del testo, mediante sottolineatura nel testo, per stimolare la capacità di analisi a livello contenutistico.

q  Riflessione sulle principali tematiche del testo posta per successione di momenti “problema-soluzione”, per favorire la discussione organizzata e lo sviluppo di capacità critiche interpretative. Nello specifico dei quattro testi proposti:

TESTO 1: “Quando Naci si accorge che essere nera è peggio di essere bianca? Perché vuole a tutti i costi eliminare la sua diversità? Come pensa di risolvere il problema?”

TESTO 2: “Quando il ragazzo negro prende coscienza della sua diversità? Qual è l’elemento determinante della sua identità? Quali sono le implicazioni sociali della sua diversità?”

TESTO 3: “Quali esempi di violenza e di sopraffazione a danno dei neri vengono riportati nel discorso di M.L.King? Quali diritti civili vengono rivendicati nel sogno di M.L.King?”

TESTO 4: “Se la scienza ha ormai dimostrato l’inesistenza delle razze, come si spiega il permanere del razzismo? Da cosa nasce?”

q  Tutoring nella produzione scritta secondo una guida, per avviare alla progettazione e scrittura di un testo con uno schema guida con l’aiuto di un compagno, per favorire la socializzazione e per motivare gli alunni mediante apprendimento alla pari (senza dipendenza nei confronti dell’insegnante). L’attività di produzione scritta prevede le seguenti consegne:

  1. leggere gli art.1-3-4-5-9-18-19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (forniti in fotocopia dall’insegnante)
  2. indicare quali fra essi sembrano più trascurati
  3. presentare degli esempi, facendo riferimento alla realtà in cui si vive o a fatti noti
  4. esprime un motivato giudizio.

q Attività di studio sistematico in casa con esercizi di lettura, sintesi, memorizzazione e comprensione del testo, per consolidare le conoscenze acquisite in classe.

Durante l’intero svolgimento del percorso didattico si ricorre anche alle seguenti indicazioni metodologiche:

q Concezione dell’errore come strumento di miglioramento.

q Continui rinforzi positivi per rafforzare l’area del sé.

q Potenziamento della capacità di comunicare messaggi sempre più complessi.

q Verifiche orali e scritte, strutturate e semistrutturate.

q Potenziamento dell’autonomia personale, spingendo gli alunni ad usare in modo spontaneo le competenze acquisite.

q Promozione del bilancio di competenze e di autovalutazione.

q Stimolo alla socializzazione.

Verifiche e valutazione

Le verifiche formative sono sia orali sia scritte, sia operative sia teoriche e servono a monitorare il percorso didattico e a consolidare le conoscenze degli alunni.

La valutazione ( i cui criteri vengono partecipati agli alunni) tiene conto, oltre che dei risultati oggettivi, del processo individuale osservato, delle potenzialità possedute e del livello di preparazione raggiunto, dei ritmi, degli stili di apprendimento, della partecipazione, dell’impegno, della maturazione psico-fisica di ciascun alunno.

 

Bibliografia

Sul tema dell’identità

Remotti Francesco, Appunti per un’antropologia del «noi»: identità, alterità, precarietà, in L. Operti e L. Cometti, Verso un’educazione interculturale, Bollati Boringhieri, Torino, 1992  pp. 21-28;
Remotti F., Contro l’identità, riedito di recente da Laterza, Roma-Bari, 2005;
Fabietti Ugo, Identità etnica, 1998, Roma, Carocci

Sul tema della diversità:
Todorov Tzvetan, Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversità umana, Einaudi, Torino 1991;
Todorov Tzvetan, La conquista dell’America. Il problema dell’altro, Einaudi, Torino, 1997.

Sul tema della diversità legata al colore della pelle:
Nassera Chohra, Volevo diventare bianca, 1993.

Richard Wrigt, Ragazzo negro, 1992.

Martin Luther King, Io ho un sogno, trad. di S. Fissore, 1993.

Mario Giordano, Le razze non esistono,da Dimensioni nuove, n.2, 1997.

 

Sullo straniero:
Ceserani, Lo Straniero, Laterza, Roma-Bari, 1998;
Grossi Lina – Rossi Rosa, Barbaro… nuovi barbari, “I viaggi di Erodoto”, aprile 1991, n. 13, pp. 158 sgg.

Si possono prendere significativi spunti dalla letteratura degli immigrati. Oltre al testo di N. Chora, già indicato, poche segnalazioni:
Pap Kouma, Io venditore di elefanti, Garzanti, Milano, 1990, il capostipite di questo genere di letteratura;
Micheletti P. A. – Moussa Ba Saidou, La promessa di Hamadi, De Agostini, Novara, 1991;
Micheletti A. – Moussa Ba Saidou, La memoria di A., De Agostini, Novara, 1995

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