Riforma dei licei. Obbligo di istruzione a 16 anni

Riforma dei licei. Obbligo di istruzione a 16 anni

di Anna Marra Barone                                                                    

 

Nella nota di indirizzo inviata a tutte le scuole il 31 agosto 2006 per l’avvio del nuovo anno scolastico, il Ministro Fioroni intese precisare che, per quanto riguardava la scuola secondaria di II grado, riteneva opportuno sospendere il decreto ministeriale concernente le iniziative di “innovazione” perché, riferendosi al nuovo assetto della scuola secondaria superiore, vincolava l’esercizio dell’autonomia progettuale delle scuole alla mera “anticipazione” di un modello organizzativo e didattico rigido e predefinito. Per quanto riguardava poi il progetto Brocca, i diversi indirizzi risultavano adottati in via sperimentale nella maggior parte delle scuole del II ciclo di istruzione e, pertanto, anche nell’ Istituto Magistrale “Regina Margherita”.

A partire dall’anno scolastico 2007/2008, che veniva considerato dal Ministro Fioroni un “anno-ponte, anno laboratorio”, prese il via sia la sperimentazione biennale delle nuove “Indicazioni per il curricolo” relative al primo ciclo di istruzione introdotte con il DM 31 agosto 2007, sia la fase di prima attuazione del nuovo obbligo di istruzione fino a 16 anni varato con il DPR 22 agosto 2007 n.139, cui hanno fatto seguito in pari data le relative “ Linee guida”.

Parte integrante del Regolamento sull’obbligo scolastico era rappresentata da un Documento tecnico costituito da due allegati. Nel primo allegato erano esplicitati i saperi e le competenze, articolati in conoscenze e abilità e con l’indicazione degli assi culturali di riferimento. Nel secondo allegato invece erano riportate le Otto competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria. Le predette competenze, che erano considerate essenziali per favorire il successo formativo e prevenire e contrastare la dispersione scolastica, sono le seguenti:

1) Imparare ad imparare; 2) Progettare; 3) Comunicare; 4)Collaborare e partecipare; 5) Agire in modo autonomo e responsabile; 6) Risolvere problemi; 7) Individuare collegamenti e relazioni; 8) Acquisire ed interpretare l’informazione).

La cornice delle Competenze-chiave per l’apprendimento permanente, che furono indicate dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006, stanno a rappresentare la soglia culturale comune per preparare i giovani alla vita adulta e offrire loro un metodo per continuare ad apprendere per tutto il corso della loro vita.

Come accennato prima, il Ministro della Pubblica Istruzione non intese applicare cambiamenti ai programmi scolastici del biennio della scuola secondaria di II grado previsti dal Decreto del 22 Agosto 2007, ma piuttosto intese fornire indicazioni importanti per i Piani dell’Offerta formativa delle scuole superiori.

Successivamente, con il Regolamento D.P.R. n. 89 del 15 Marzo 2010, disciplinato anche dal Regolamento del piano programmatico di interventi di cui alla Legge 6 Agosto n.133, finalmente videro la luce i nuovi programmi dei licei di durata quinquennale. Tali programmi prescrivevano che, a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione di cui all’allegato A, gli studenti adottavano il profilo educativo, culturale e professionale dello studente e conseguivano un diploma di istruzione. secondaria superiore. Nello stesso periodo, il MPI avrebbe provveduto entro il 31 luglio 2008, con appositi regolamenti, alla riorganizzazione e al potenziamento degli Istituti tecnici e degli Istituti professionali così come fissato dall’Unione Europea (la decorrenza del nuovo assetto del secondo ciclo venne fissata per l’anno scolastico 2009/2010).

L’anno scolastico 2007/2008 doveva segnare dunque l’avvio di una stagione di profonde innovazioni finalizzate “alla ricomposizione , in un contesto unitario, di tutti gli ordinamenti dell’istruzione a partire dall’anno 2009/2010”. Nei due anni successivi, dunque, si sarebbero impegnati in questa sperimentazione tutti i dirigenti e i docenti di tutte le istituzioni scolastiche sia del primo che del secondo ciclo di istruzione . Le scuole del primo ciclo si sarebbero impegnate nella sperimentazione delle nuove Indicazioni per il curricolo, che sostituivano le indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati e che fornivano le coordinate culturali e pedagogiche per lo sviluppo delle competenze degli alunni in uscita dal I ciclo di istruzione.

Dalla lettura dei testi ministeriali si evinceva che le scuole dovevano già da quell’anno procedere alla elaborazione del curricolo sulla base delle nuove Indicazioni sperimentali , non in maniera globale, ma solo per quelle parti che risultavano coerenti con il POF già elaborato dalla scuola. I collegi dei docenti, pertanto, erano invitati a scegliere parti delle indicazioni che non contrastavano con il curricolo in atto nella scuola. e ad adottare nell’attività sperimentale i principi della gradualità, dell’autonomia .e della centralità della persona.

La nuova sfida: Il Documento di Lisbona Nel marzo del 2000, la riunione del Consiglio europeo di Lisbona, constatando che l’Unione europea si trovava “di fronte ad un profondo sconvolgimento indotto dalla mondializzazione e a causa delle sfide inerenti ad una nuova economia fondata sulla conoscenza”, aveva preso in considerazione un obiettivo strategico forte: l’Unione doveva, da lì al 2010, “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo. Dunque, occorreva tradurre gli obiettivi generali di Lisbona in strategie coerenti in materia di politica educativa.
A questo si sono attenuti i Ministri dell’educazione in occasione dei consigli di Stoccolma (marzo 2001) e di Barcellona (marzo 2002).. A Stoccolma, i Ministri decisero di prendere in considerazione tre obiettivi strategici : 1)”Migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di educazione e di formazione”, 2)“Facilitare l’accesso di tutti ai sistemi di educazione e di formazione ” 3)”Aprire al mondo esterno i sistemi di educazione e di formazione”. A Barcellona, questi tre obiettivi strategici furono tradotti in tredici “obiettivi concreti” che furono riassunti in un documento strategico: Educazione e formazione in Europa: sistemi diversi, obiettivi condivisi”, pubblicato nel 2002. Da allora, tutti i Paesi europei hanno cercato di dare impulso ad una dimensione dell’insegnamento in chiave europea poiché essa è essenziale nella costruzione di un’Europa dei cittadini.
Nella seconda parte del documento si sottolinea l’esigenza di promuovere “l’educazione all’Europa”, che costituisce un nodo cruciale nella strategia di costruzione del futuro del nostro continente. Per questo motivo è necessario riflettere sui processi educativi indispensabili per costruire una diffusa “Cittadinanza europea”..
Il compito esecutivo è stato assunto dal MIUR e dall’INDIRE e trasmesso, attraverso i nuclei regionali, alle Scuole alle quali spetta, nella loro autonomia, un ruolo assolutamente insostituibile per rafforzare nei giovani “il senso dell’identità europea “includendo esplicitamente la dimensione europea nei programmi scolastici in tutte le opportune discipline.

 

La Riforma Gelmini

Con il Regolamento D.P.R. n. 89 del 15 Marzo 2010, disciplinato dal Regolamento del piano programmatico di interventi di cui alla Legge citata prima del 6 Agosto n.133, hanno visto la luce i nuovi programmi dei licei di durata quinquennale. I programmi di cui sopra prescrivono che, a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione di cui all’allegato A, gli studenti dovrebbero essere in grado di adottare il profilo educativo, culturale e professionale, e di conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore… Vai a: navigazione, cerca Con il termine “Riforma Gelmini” si indica appunto l’insieme degli atti normativi riguardanti il settore dell’Istruzione che sono entrati in vigore durante la permanenza in carica del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini.. Questi interventi sono contenuti in alcuni articoli già citati sopra e, principalmente, nella Legge 133/2008 e nella Legge 169/2008, il cui scopo principale è quello di riformare l’intero sistema scolastico italiano. La riforma è entrata in vigore il 1º settembre 2009 per la scuola primaria e secondaria di primo grado, e il 1° settembre 2010 per la scuola secondaria di secondo grado.

 Riordino dei Licei Tutte le sperimentazioni, i corsi autonomi e le opzioni sperimentali liceali vengono semplificate, riordinate e riportate in 6 effettivi licei di ordinamento obbligatorio: 1) Liceo delle scienze umane– 2) Liceo artistico– 3) Liceo classico – 4) Liceo scientifico– 5) Liceo Linguistico– 6) liceo musicale e coreutico.

 Nella maggior parte dei licei riformati si studia una sola e unica lingua straniera (ovvero l’inglese) per tre ore la settimana dal primo al quinto anno, ad eccezione del Liceo delle scienze umane – Opzione Economico-sociale- nel quale si studia anche una seconda lingua straniera (al posto del latino) e del Liceo Linguistico nel quale si studiano per tutto il quinquennio ben 3 lingue straniere..

Nuovo ordinamento Vecchio ordinamento Novità principali
Liceo classico (Unico indirizzo) Indirizzi, Sperimentazioni e opzioni varie Viene introdotto in ordinamento lo studio della lingua inglese per l’intero quinquennio.
Liceo scientifico Liceo scientifico
Liceo scientifico-tecnologico (con varie sperimentazioni)
Verrà rafforzato lo studio delle materie scientifiche. Saranno disponibili due indirizzi:

  • tradizionale
  • opzione scienze applicate
Liceo linguistico (Unico indirizzo) Indirizzi, progetti, sperimentazioni e opzioni varie Si studieranno tre lingue straniere dal primo anno.
Liceo artistico Liceo artistico
Istituto d’arte
A partire dal terzo anno di studi avranno sei indirizzi tra cui si potrà scegliere:

  • arti figurative
  • architettura e ambiente
  • design
  • audiovisivo e multimediale
  • grafica
  • scenografia
Liceo musicale e coreutico Liceo musicale
Liceo coreutico
Saranno disponibili due indirizzi:

  • musicale
  • coreutico
Liceo delle scienze umane Liceo socio-psico-pedagogico
Liceo delle scienze sociali
Si studiano, tra le altre materie, antropologia, sociologia, psicologia, pedagogia. Saranno disponibili due indirizzi:

  • tradizionale
  • opzione economico-sociale

 

 

A conclusione si fa presente che nell’Art.2 comma 2 del predetto D.P.R. n.89 del 15 Marzo 2010 si legge testualmente:

 

“I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro”.