Alunni stranieri disabili, niente sostegno per un pasticcio burocratico

Alunni stranieri disabili, niente sostegno per un pasticcio burocratico

Per il sostegno, i figli di irregolari devono chiedere la certificazione all’Inps, ma il sito richiede la residenza anagrafica. Il problema è che chi è senza permesso di soggiorno, pur avendo magari un domicilio, non risulta iscritto. Aipd: “Sanare la questione”

da Redattore Sociale
16 gennaio 2014 – 15:04

MILANO – Per un pasticcio burocratico i bambini stranieri con disabilità, che hanno i genitori irregolari, non possono iscriversi alle scuole elementari e medie e ottenere un insegnante di sostegno. La legislazione italiana garantisce il diritto allo studio anche agli alunni figli di irregolari, ma per i disabile c’è una barriera che potremmo definire “weburocratica”. Per avere diritto al sostegno devono chiedere infatti la certificazione delle loro disabilità all’Inps. Ma la richiesta va fatta tramite il sito e ad un certo punto la procedura prevede l’inserimento della residenza anagrafica. Ma chi è senza permesso di soggiorno, pur avendo magari un domicilio, non è iscritto all’anagrafe di un comune e quindi non ha una residenza. Di conseguenza, niente certificazione Inps e niente sostegno scolastico. “Abbiamo fatto presente il problema nel dicembre scorso al ministero dell’Istruzione -spiega Nicola Tagliani dell’Associazione italiana persone down (Aipd)-. La legge garantisce il diritto all’istruzione e al sostegno scolastico a tutti, l’intoppo è quindi solo di tipo burocratico”.

L’Aipd ha già registrato alcuni casi. “Negli anni scorsi sono stati risolti perché in molti comuni c’è una sorta di indirizzo fittizio che viene assegnato ai senza dimora -continua Nicola Tagliani-. Di conseguenza anche per queste famiglie è stata registrata una residenza fittizia e hanno potuto superare l’ostacolo. Noi chiediamo però che questo inghippo burocratico sia sanato perché comunque interferisce sull’esercizio di un diritto fondamentale come quello all’istruzione”. (dp)