Autoformazione Scuola Digitale

Autoformazione Scuola Digitale

a cura di Massimo Dolce

 

Come è noto, il MIUR ha cercato di diffondere da alcuni anni il “virus  contagioso”  della SCUOLA DIGITALE, promuovendo iniziative destinate a sperimentare e realizzare in tutto il territorio nazionale CLASSI 2.0 E  SCUOLE 2.0 Cioè  CLASSI e SCUOLE CHE SI DIFFERENZIASSERO DA QUELLE TRADIZIONALI che tutti conosciamo. Ha iniziato contemporaneamente a diffondere la LIM, la lavagna interattiva come nuovo strumento tecnologico da integrare nella pratica didattica quotidiana.

. La maggior parte delle  scuole che non sono state incluse nel processo di sperimentazione avviato dal MIUR, si trovano in una posizione  di svantaggio. Uno svantaggio che trae la sua origine essenzialmente dalla mancanza di informazione non facilmente accessibile. Non tutti i Docenti hanno la possibilità di navigare per lungo tempo in Internet per reperire i contenuti di conoscenza riguardanti  LA SCUOLA DIGITALE. Tale svantaggio può essere superato con la predisposizione di una GUIDA articolata, che ponesse a fuoco con estrema semplicità, le condizioni necessarie a realizzare il cambiamento e l’innovazione profonda della scuola di oggi, che la sperimentazione della Scuola. Digitale. prefigura.

Grazie alle tecnologie digitali e ai nuovi dispositivi mobili il metodo di apprendimento delle conoscenze diventa più interattivo, le scuole possono più facilmente dotarsi della infrastruttura tecnologica in grado di supportare le nuove forme di didattica e di apprendimento ‘digitali’.

L’accesso all’apprendimento non è più legato a luoghi fisici come la scuola, ma a spazi virtuali ( internet, web, comunità online, social network, ecc. ) che facilitano la ricerca individuale e l’acquisizione di nuove

. L’introduzione di dispositivi tablet in aula cambia il contesto didattico e favorisce, visivamente e organizzativamente, il passaggio da una aula divisa tra cattedra e banchi degli studenti, ad una più funzionale, fatta di uno o più gruppi che lavorano in team, in isole di formazione-apprendimento di tipo collaborativo e co-operativo.

Il lavoro di gruppo, svolto in classe attraverso l’uso di tablet e altri dispositivi, può continuare anche al di fuori della scuola in una aula virtuale che si realizza attraverso gli spazi della rete, la sua connettività e i suoi strumenti sociali e di collaborazione interattivi. Le nuove aule ( isole) interattive sono funzionali alle nuove pratiche di apprendimento di generazioni cresciute sul web che non hanno sviluppato, come le generazioni a  loro precedenti cresciute sul libro stampato e sulla lettura lineare, l’apprendimento mnemonico ma quello ‘by searching‘.

Le nuove tecnologie, pervasive nella vita personale, sociale e lavorativa delle persone, non possono più essere tenute lontane dalla scuola.

 

CONNOTAZIONI DELLA SCUOLA  DIGITALE    

Le informazioni proposte hanno lo scopo di dare una visione d’insieme della SCUOLA DIGITALE,  che da ora, definiremo LA SCUOLA CHE VOGLIAMO. Gli approfondimenti saranno indispensabili per avere piena consapevolezza e conoscenza della tematica di cui si tratta, sia per porre in essere le tecnologie, gli strumenti didattici digitali , le metodologie innovative che prevedono anche la ristrutturazione degli spazi scolastici., nonchè un nuovo modo di concepire  il rapporto didattico , le finalità educative e formative, i parametri di valutazione, elementi fondanti il nuovo modo di insegnare e di apprendere.

Tutto questo deve essere il risultato di un processo di autoformazione. Non avremo docenti formatori, nè corsi di perfezionamento. Il nostro punto di riferimento sarà INTERNET che contiene un’immensa quantità di indicazioni e di informazioni. Il nostro compito è di cercare e trovare le argomentazioni che ci interessano, confrontarle, valutarle e in fine documentare il lavoro svolto. Si tratta di in lavoro da espletare in piccoli gruppi dislocati nelle varie scuole. Dunque il nucleo formativo è il piccolo gruppo, che in un Istituto comprensivo, dovrebbe essere formato da docenti di scuola materna, elementare e media e negli Istituti di secondo grado da docenti di lettere, di storia e filosofia, di matematica, di storia dell’arte, di religione, e di educazione fisica.

. Compito prioritario dei gruppi di autoformazione è certamente la ricerca attenta e la memorizzazione dei link che consentono  l’approfondimento del processo di apprendimento. Si indicano di seguito alcuni link fondamentali per la scuola digitale

 

 LINK ESSENZIALI

1- Documentazione: Contiene indicazioni riguardanti : Materiali e contenuti didattici – Il clima della classe- Il setting educativo- L’organizzazione didattica – La motivazione e partecipazione degli studenti – Le attività in classe; 2 – Eduteca contiene materiale didattico già disponibile in rete per renderlo fruibile a insegnanti e studenti. 3- eBooks Il libro digitale interattivo e multimediale su cui imparare navigando – cataloghi di  risorse educative digitali di qualità

 4- Machinima  mondi virtuali.

LIM  Lavagna Interattiva Multimedia

Dalla lettura e dalla conoscenza dei video contenuti nei link evidenziati, sarà possibile acquisireil nuovo concetto di apprendimentoche pone   lostudente come  protagonista della costruzione della propria conoscenza per formare un alunno competente che abbia cioè la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Ciò sarà possibile in un ambiente di apprendimento e in una  organizzazione didattica che  fa riferimento al fatto che le vecchie aule della classe vanno trasformate Non esiste  lo spazio classico dell’aula abbinata alla classe, ma solo l’aula per disciplina, dove il docente aspetta i suoi alunni, preparando il lavoro, il setting, i materiali.

Guida all’autoformazione

La Guida  intende  consolidare il processo di sperimentazione di un nuovo ambiente di apprendimento digitale, con il ricorso ad una pluralità di azioni ed interventi finalizzati a • cambiare le regole del fare scuola; • “rompere” le mura fisiche della classe; • “innovare” spazi e tempi della didattica;• promuovere un cambiamento culturale

La rivoluzione tecnologica in atto non poteva non interessare la scuola. La scuola e la didattica sono oggi oggetto di profondi cambiamenti legati alla rivoluzione digitale ma anche all’affermarsi di nuove metodologie didattiche e di nuove forme di apprendimento. Cambia il contesto dell’insegnamento in aula, da frontale e nozionistico a interattivo e sociale. Nascono nuove didattiche che favoriscono la creattività, la ricerca e la scoperta, la sperimentazione, il coinvolgimento e la motivazione degli studenti, con un nuovo ruolo,    degli insegnanti. L’arrivo del tablet e la sua adozione anche all’interno di molte realtà scolastiche ha impresso un’accelerazione forte verso una evoluzione della scuola in senso digitale e maggiormente tecnologico (il link evidenziato indica anche la possibilità di scelta degli strumenti tecnologici idonei alle attività didattiche nella scuola digitale). La tecnologia, di per sè, non è determinante nel provocare il cambiamento ma è un fattore certamente abilitante per nuove pratiche, nuove metodologie e nuove forme di lavoro che finiscono per incidere profondamente sul modo e sugli spazi che definiscono l’ambito della didattica e dell’apprendimento. Le nuove pratiche ‘scolastiche’ e formative sono facilitate dalla pervasità delle nuove tecnologie e da una nuova generazione di nativi digitali che hanno sviluppato negli ultimi anni nuove forme di relazione con la tecnologia, grazie a Internet, ai social network, ai dispositivi mobili (cellulari, iPod, smartphone, console di gioco e tablet) e alle applicazioni Mobile.

Criteri metodologici

L’introduzione di dispositivi tablet in aula cambia il contesto didattico e favorisce, visivamente e organizzativamente, il passaggio da una aula divisa tra cattedra e banchi degli studenti, ad una più funzionale, fatta di uno o più gruppi che lavorano in team, in isole di formazione-apprendimento di tipo collaborativo e co-operativo.

Si suggeriscono di seguito le modalità organizzative e metodologiche riguardanti la costituzione di gruppi di lavoro nelle singole scuole che abbiano interesse ad affrontare la tematica di cui trattasi. Si delineano i requisiti essenziali necessari per partecipare al gruppo di lavoro:

–     sicura competenza ad operare con il PC;

–     possedere un portatile;

–     navigare in internet.

–     disponibilità a lavorare in orario extrascolastico;

–     condivisione e ferma motivazione alla conoscenza della tematica riguardante “La scuola digitale”.

Ogni gruppo è costituito da 5, compreso il conduttore.

Prima riunione

organizzazione piccoli gruppi di lavoro

Consegna

–     firma dei partecipanti e inizio delle attività.

–     ricerca riferimenti giuridici “La scuola digitale”

–     attraverso i motori di ricerca internet (LINK) ogni partecipante provvede a reperire le fonti normative che disciplinano la materia di cui trattasi: disposizioni ministeriali, circolari applicative, interventi regionali e comunali, iniziative a livello scolastico;

–     ogni partecipante sceglie un settore della ricerca su internet, documentando il lavoro svolto;

–     discussione e documentazione dell’attività realizzata.

INTERGRUPPO

Alla fine delle attività di ogni gruppo, i coordinatori degli stessi comunicheranno a tutti i partecipanti i risultati ottenuti, i problemi incontrati, le difficoltà superate. Discussione generale e giudizio sintetico sulla documentazione dell’attività svolta.

Seconda riunione

 ricerca su: “Le classi 2.0” istituzione – organizzazione – struttura – finalità;

–      l’avvio delle esperienze nelle scuole di diverso livello;

–      il percorso della sperimentazione;

–      il Piano nazionale scuola digitale;

–      differenze tra classi 2.0 e scuola 2.0

–      discussione e valutazione dell’attività realizzata.

(come sopra)

Terza riunione

–      ricerca: “ La documentazione delle esperienze

–      Il catalogo delle documentazioni

–      Materiali e contenuti didattici – Il clima della classe-

–       Il setting educativo- L’organizzazione didattica-

–      La motivazione e partecipazione degli studenti – Le attività in classe

–      Ricerca di esperienze documentate con video

–      discussione e valutazione dell’attività realizzata.

–      (come sopra)

Quarta riunione

–      L’eduteca: ricerca dello strumento

–      Contenuti specifici e modalità di utilizzazione

–      Guida all’uso dei contenuti

–      I link dell’eduteca: le discipline di studio

–      Discussione, valutazione e documentazione dell’attività realizzata

–      (come sopra)

–      Quinta riunione

–      eBook+ Il libro digitale interattivo e multimediale

–       Modalità operative

–      La L.I.M. funzioni e finalità

–      Video  illustrativi: Esempio di lezione alla lavagna interattiva

–      Contenuti del processo di apprendimento

–      Discussione, valutazione e documentazione dell’attività realizzata.

–      (come sopra)

Sesta riunione

–      “Quando lo spazio insegna” – sintesi illustrativa

–      Ricerca del significato e delle finalità della suddetta espressione

–      Lo spazio di esplorazione – lo spazio individuale – lo spazio informale – La classe: spazio della condivisione e della collaborazione – L’agorà

–      Quali funzioni e quali spazi per la Scuola del futuro?

–       Ripensare lo spazio, il tempo dell’apprendimento e gli arredi per superare la rigidità della classe mono-setting, ancora troppo legata ad una didattica trasmissiva

–      Nuova architettura per le scuole del futuro

–      Discussione, valutazione e documentazione dell’attività realizzata

–      INTERGRUPPO

Sintesi finale del lavoro svolto – documentazione e diffusione del materiale prodotto – archiviazione nel SITO.

UNA RIVOLUZIONE NELLA DIDATTICA

L’ apprendimento è fatto di ricerche con il motore di ricerca, di saperi condivisi online (wikipedia), di esplorazione di nuove conoscenze attraverso link, referenze e collegamenti online, di simulazioni e di esperienze digitali.

Le nuove forme di apprendimento traggono vantaggio dalla creatività individuale e dall’apporto condiviso di conoscenza, talento ed esperienza che ogni membro del team (aula virtuale) si porta appresso ma obbligano anche ad un rimodellamento costante degli spazi (virtuali) e delle forme di apprendimento.

Le nuove forme di didattica e di apprendimento obbligano l’insegnante a cambiare metodi e modalità di valutazione.

I Nuovi contesti didattici: reale/virtuale, aula fisica/online. cambiano profondamente anche il ruolo dell’insegnante, che deve essere protagonista e guida nell’indicare nuove modalità di valutazione dei risultati che tengano conto delle discussioni di gruppo ma anche delle fonti di conoscenza online utilizzate e del modo in cui le nuove conoscenze vengono resi pubblici e condivisi.

Alla valutazione sono chiamati a partecipare gli stessi componenti dei gruppi di lavoro, in modo da favorire nella pratica di gruppo, la consuetudine al lavoro cooperativo e collaborativo, all’onestà intellettuale che agevoli la condivisione pubblica di nuove idee e opinioni e alla accettazione delle ragioni degli altri e di punti di vista diversi e contrapposti.

Tutto ciò introduce forme di didattica più focalizzate all’interesse generale e meno a quello individuale.. Il nuovo contesto didattico reale/virtuale incide sulle forme di apprendimento che diventano sempre più collaborative e tali da favorire la condivisione rapida di conoscenza e di nuove conoscenze e a porre nuovi orizzonti di sviluppo futuro della didattica sia a scuola che fuori della scuola.

I nuovi orizzonti sono resi possibili da una disponibilità grande di nozioni e di informazioni grazie alla rete e ai nuovi dispositivi Mobile, alla più facile e rapida condivisione di conoscenze, alla tracciabilità della conoscenza trovata e prodotta dalla ricerca di gruppo, alla maggiore visibilità dei contenuti e dei risultati prodotti, grazie alla maggiore creatività e partecipazione indotta dalle nuove forme e metodologie didattiche, grazie infine alla possibilità di documentare l’intera evoluzione e fase di ricerca e di lavoro del gruppo.

Le nuove tecnologie introducono molti benefici e vantaggi quali la facilità con cui è possibile comunicare i risultati ottenuti e il lavoro prodotto dal lavoro di gruppo in classe (reale/virtuale) e la costruzione di una memoria storica di gruppo utile per le attività future e per una reinterpretazione critica e dinamica dei risultati ottenuti.

Come detto,    le nuove forme di didattica e di apprendimento obbligano l’insegnante a cambiare metodi e modalità di valutazione del lavoro del discente.

I nuovi contesti offrono all’insegnante la possibilità di utilizzare per la valutazione criteri diversi rispetto ad un loro utilizzo tradizionale. Questi criteri sono: a) l’impegno messo nell’attività di gruppo;b) la creatività espressa, c) la capacità di ideazione e proposizione, la collaborazione, d)la capacità di progettazione e disegno, e)la capacità ad argomentare, dialogare e comunicare, la capacità dialettica,f)  la leadership e/o capacità di esposizione pubblica.

Secondo alcuni esperti e studiosi della didattica e degli effetti della tecnologia delle tecnologie sulla scuola, le tecnologie digitali dell’apprendimento permettono di concretizzare su larga scala la buona utopia del learning by doing di John Dewey” e “a rivitalizzare la realtà molto spesso “autocentrata” e tradizionale della didattica della scuola italiana”.

La realizzazione della scuola digitale contribuirà anche a debellare definitivamente i gravi problemi connessi alla dispersione scolastica, all’integrazione dei disabili e alla promozione degli svantaggiati.

E’ stato detto” La scuola italiana ha la necessità di essere rivitalizzata. Senza un ripensamento radicale del sistema scolastico e universitario e della ricerca il futuro delle prossime generazioni è a rischio. Il loro futuro è anche quello dell’Italia che deve diventare maggiormente competitiva a livello culturale nel contesto europeo e mondiale.”