Incendio di cuori

Incendio di cuori

di Umberto Tenuta

  A egregie cose il forte animo
accendono.. i cuori dei forti (Foscolo) 
  Amor ch’a nullo amato amar perdona (Dante) 

 

Nessuno insegna niente a nessuno.

Tutti apprendono quello che amano apprendere.

E l’amore non si regala a nessuno.

L’amore si dona alle cose grandi, alle persone grandi che i cuori accendono.

Ma non li vedete, voi, i bimbi con quanta gioia si gettano tra le braccia della mamma, che è il loro grembo, anche quando nel suo grembo non sono più?

Non li vedete, voi, i bimbi come ai loro giochi si donano con tutto il loro cuore?

Ma non li vedete, voi, gli adolescenti che ai loro idoli dello sport si donano con tutto il loro giovanile entusiasmo?

E non li vedete, voi, i giovani con quanto abbandono si gettano tra le braccia dei loro amori?

E non li vedete, voi, gli scienziati, con quanta passione, con quanta dedizione, impegnano tutte le loro energie, tutta la loro intelligenza, tutto il loro tempo, tutta la loro vita, alla ricerca di ciò che ai loro occhi splende come sole?

Suvvia, i giovani sono bimbi assetati del caldo latte materno.

I giovani sono bambini curiosi che le stanze esplorano per vedere cose nuove.

I giovani sono turisti delle terre sconosciute, dei tempi lontani, delle lingue di genti diverse, del cosmos incantato del numero che l’universo tiene, del canto delle sirene incantatrici, del Partenone grandioso, del volo di Icaro, di Marte mistero della vita!

I giovani sono la domanda che non aspetta risposte, perché belle non sono le risposte ma la loro ricerca.

Orsù, dunque, o Maestre, o Maestri, non date risposte, ma accendete fuochi nei cuori dei vostri studenti!

Accendete fuochi col fuoco che vi arde nelle arterie delle vostre carni!

Non si accendono fuochi con i carboni spenti.

Per accendere amori occorre bruciare, ardere, divampare di amore.

Se i vostri giovani studenti non si impegnano, non studiano, non amano la vostra disciplina come il più grande amore della loro vita, allora guardatevi nei vostri cuori spenti e piangete sulla vostra morte, la vostra, non quella dei vostri giovani studenti!

Eravate stati chiamati a incendiare cuori, ma nessuno aveva verificato se in voi ardeva fuoco d’amore.

Il minor danno che potete fare è abbandonare questo mestiere.

Non fa per voi!

Ma, se voi siete grandi, se il vostro cuore arde di amore, allora restate, restate nella scuola, restate a incendiare cuori, tutti i cuori, i cuori di tutti i vostri giovani studenti.

La scuola ha bisogno di spazi, la scuola ha bisogno di suppellettili, la scuola ha bisogno delle cianfrusaglie agazziane e dei materiali strutturati della Montessori.

La scuola ha bisogno di tablet, di tanti tablet quanti sono i vostri alunni.

Ma la scuola, la scuola italiana ha bisogno di voi, Maestre dal cuore grande, Maestri grandi di cuore e di mente!