Talenti dei docenti sprecati

TALENTI DEI DOCENTI SPRECATI

di Umberto Tenuta

Più o meno un centinaio di maestri in ogni scuola! 
Maestre e maestri l’uno diverso dall’altro, nonostante il corso di studi comune frequentato.
Diversi in tutto, nel volto, nella statura, nella corporatura, nelle sembianze, nelle competenze, negli atteggiamenti.
Nelle competenze: linguistiche, matematiche, storiche, geografiche, scientifiche, musicali, coreutiche… 
Che fa il dirigente scolastico?
All’inizio dell’anno scolastico fa l’inventario delle competenze dei singoli docenti e di tutto il personale della scuola.
E poi fa l’elenco delle competenze degli alunni e forma i gruppi di interessi e di capacità. 
La scuola, una comunità di gruppi, ai quali i maestri offrono le loro competenze.
Ogni docente sarà valorizzato nelle sue competenze e gli studenti avranno il docente più esperto nelle singole discipline. 
Il risparmio sarà assicurato.
Che sperpero di risorse!
Solo la scuola statale se permette. 
In qualsiasi altra azienda non sarebbero consentiti tali sperperi di risorse professionali. 
Solo la scuola che dovrebbe precorrere e preparare i cambiamenti rimane arretrata di secoli. 
Resta ancora la scuola delle classi militari (TU DI CHE CLASSE SEI!), delle aule, delle fila dei banchi delle cattedrali medievali. 
Un meccanismo che è la negazione della cultura di cui la scuola dovrebbe essere tempio.
Ci sono però delle preziose eccezioni che nessuno conosce a menadito come le eccezioni grammaticali. 
E pure fiumi di inchiostro sono stati versate sul Team Teaching, sul Master Learnin, sul Cooperative Learning…
Ma ormai sono passati di moda. 
Nessun ne parla più. 
Nessuno si interessa più di quello che avviene nelle aule, celle di segregazione con tutto ciò che ne deriva.
Si parla, e si deve parlare, solo delle condizioni del docenti. 
Ma nessuno si domanda perché le voci dei docenti sono vox clamans in deserto.
C’è un solo modo di far sentire la voce dei docenti.
È quello della valorizzazione dei loro talenti, in una scuola che non sperpera nessun talento, né degli studenti, né dei docenti. 
Per non sprecare, per far crescere, per fare emergere i talenti degli studenti occorre che siano valorizzati i talenti dei talenti.
Nel collegio dei docenti ci sono senz’altro tutte le competenze di cui la scuola bisogna.
E non si utilizzano.
E si sprecano i pochi fondi disponibili per interventi precari, limitati a pochi alunni, sempre di modesta entità.
È proprio il caso di cambiar verso questa volta, sì, davvero. Chi è d’accordo, lo dica.
Diciamo: occorra cambiare.
La scuola deve cambiare verso.
SCHOLA REFORMANDA EST!
Come in questa rubrica ormai da tempo si predica.
Invano!

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