Grande bellezza!

BELLEZZA GRANDE GRANDE BELLEZZA I BAMBINI I GIOVANI

di Umberto Tenuta

Grande bellezza!
La più grande bellezza sono i  bambini.
Lo diceva Gesù: sinite pargulos venire ad me! 
Come facciamo noi a non riconoscerlo, come facciamo noi a togliere il sorriso ai bambini quando varcano la soglia della scuola, della scuola, luogo dello studio, luogo dell’amore, studium? 
Orsù, mai più pianti nelle scuole! 
Mai più pianti per i voti cattivi che ai bambini innocenti non possono essere dati. 
Mai più pianti per i richiami che i bambini fanno piangere, ed  il pianto non si addice ai bambini.
Lo sanno bene le mamme che amorose accorrono ad ogni pianto dei loro piccini. 
Ma come si può essere cattivi fino al punto da far piangere i bambini?
Non si professi cristiano, non si professi uomo, non si professi donna e soprattutto non si professi Maestra chi i bambini fa piangere. 
Egli è barbaro, incivile, cattivo! 
È meglio che lo diciamo. 
Nessuna maestra degna di questo nome fa piangere i suoi bambini. 
Anzi, li fa gioire, li fa sorridere. 
Li fa sorridere alla vita, alla vita che le genitrici hanno loro dato e che ella, seconda genitrice, forse, o senza forse la più grande genitrice, nel suo grembo scolastico accoglie per la seconda, lunga, meravigliosa gestazione, la gestazione che fa nascere gli uomini. 
L’educazione −ex-ducere, trarre fuori− è un trarre all’umanità attraverso il processo di inculturazione. 
Non bastano i nove mesi di gestazione nel grembo materno per diventare uomini.
Uomini non si nasce, si diviene solo attraverso l’educazione che la scuola, novello grembo materno, rende possibile. 
La mammina è stata accorta nei nove lunghi mesi dalla gestazione, attenta ad ossigenare e ad alimentare il suo bimbo, attenta ad ogni movimento che potesse risultare traumatico, attenta ad assicurare ogni amorevole cura.  
Avete mai, voi, sentito una mamma sgridare il piccino che nel suo grembo  sgambettava e pur dolore le procurava?
No, la mammina lo accarezzava e gli cantava le ninne nanne. 
O quante canzoni di amore, voi maestre, sapete cantare ai vostri bimbi, quante storie di Pollicino, di Biancaneve, della Bella addormentata nel bosco, voi sapete raccontare per incantare, affascinare, innamorare alla poesia della vita!
A scuola non si piange!
La scuola è il luogo incantato della favola bella della cultura che i bimbi fa crescere, diventare sempre più belli, sempre più buoni. 
Bellezza grande, grande bellezza dei bambini, grande bellezza della maestre, grande bellezza della scuola. 
Son tutte belle le mamme, son tutte le donne, son tutte belle le maestre, sono tutte belle le scuole del mondo! 
Ma son tutti belli i bambini del mondo, la più grande bellezza che mai cantar si possa. 
E la scuola la canta, nel coro di tutte le donne, tutte genitrici di pargoli, a casa e, forse, soprattutto a scuola. 
A tutte le mamme, a tutte le donne, e, soprattutto, a tutte le maestre, a tutte le maestre, nessuna esclusa, mi sia consentito dirlo: oggi è la vostra festa!
Sì, l’ho proclamata io.
La grande festa delle Maestre!