Giovani demotivati

Giovani demotivati

di Emilio Ambrisi

L’impegno paga più del talento, almeno nello studio della matematica. E i quindicenni italiani risultano tra i più demotivati del mondo” è quanto scrive, questa mattina, S. Intravaia su Repubblica a commento dei risultati OCSE.

Ma ci voleva l’OCSE per dirlo? Per dire quella che è stata una verità di sempre, di ogni luogo e di ogni cultura? Che la matematica non si apprende facilmente! Per saperne qualcosa ci vuole fatica e sacrificio. E perchè i nostri allievi dovrebbero compierlo: a che serve?

Lo chiedeva anche il giovane del III sec. a.C. al maestro Euclide! Quello che si studia conta qualcosa? La collettività lo riconosce?

E’ anche il governatore della Banca d’Italia a dichiararlo: da noi, studiare non premia, in ogni caso conta meno che altrove.

Abbiamo abolito anche il bonus maturità che era un modo, mai attuato, solo pensato, di premiare l’impegno nello studio!

E se non bastasse nelle scuole non si sa neppure più cosa insegnare. I programmi ministeriali di una volta non esistono più, li abbiamo sostituiti con le Indicazioni Nazionali che avrebbero dovuto indicare le mete di conoscenze e abilità da conseguire con l’azione didattica, ma non lo fanno.

Sono documenti scritti con superficialità e male. Quelli per la matematica sono  pieni di contraddizioni, di aggettivi inutili, di frasi ridondanti e prive di significato, anche di errori.

In questo modo non è solo sminuita la funzione della scuola, c’è anche una perdita di credibilità della stessa cultura matematica ufficiale.

Una situazione difficile, disorientante. Un ambiente sociale, culturale, normativo, amministrativo, in cui ciascuno gioca a portare acqua al suo mulino, inquinando anche la stessa matematica.

Una generale caduta di valori morali e etici per cui non è ben chiaro ciò che si deve fare e ciò che non si deve fare. Ciò che è bene e ciò che è sbagliato e da condannare! E, dunque, l’aspetto più rovinoso: la perdita del senso del dovere.

A soffrirne di più è la matematica! Essa è sempre stata la via regia per l’educazione alla razionalità ma anche per l’educazione morale e civile dei giovani. In matematica non s’imbroglia, la matematica è candida, senza macula alcuna. E’ questa la via che bisogna riprendere e sulla quale guidare i giovani. Oggi demotivati! Dove tendere i loro sforzi? Chi glielo mostra?

Tutto  questo rappresenta il perchè del  tema che la Mathesis ha fissato per il suo prossimo congresso nazionale di Spoleto (10-12 aprile): Educazione e Cultura Matematica in Italia. Serve ciò che si studia a scuola?