Tablet sol dell’avvenire

TABLET SOL DELL’AVVENIRE

di Umberto Tenuta

Laudatores temporis acti, non piangete!
Non piangete, perché un bell’e orribile mostro si sferra, corre gli oceani, corre le terre.
Non piangete, se i salassi non potete più utilizzare.
Non piangete se con i vostri figli sparsi per il mondo potete comunicare.
Non piangete, se sulla carta di Amalfi e sulla carta di Fabriano più non scrivete!
Non piangete!
Non piangete se il tablet è il sol dall’avvenire!
L’avvenire domani verrà!
Si è già fatto annunciare.
Verrà ed i bimbi di un anno lo avranno come carillon.
Verrà ed i bimbi lo avranno come bambola trasformista per i loro gusti cangianti.
Verrà ed i bimbi a diciotto mesi lo utilizzeranno per imparare a leggere.
Verrà e con il mondo reale convivrà in pace.
Verrà…
L’uomo non ferma il cammino iniziato quando decise di scendere dall’albero e diede inizio alla sua avventura per terre, per monti, per mari, per oceani, per cieli infiniti…
Nessuno è mai riuscito ad uccidere i sogni dell’uomo.
Nessuno ucciderà il suo sogno digitale!
Basta!
E inutile, dispendioso, sciocco fare guerre.
Facciamo un armistizio, facciamo la pace.
E pace sia!
Ad una cosa sola non rinunciamo.
Nihil humani a me alienum puto!
Tutto ciò che l’uomo ha creato nel corso dei millenni ci appartiene.
Il fuoco, l’ascia, la ruota, l’arco, la parola, il cuneo, la leva, le ali di Icaro…
Tutto ciò che è umano appartiene ed apparterrà sempre all’uomo.
E, allora, i tablet le mamme comprano ai bimbi.
Non glieli togliamo a scuola, non facciamoli piangere!
Prima e assieme ai tablet però nella scuola portiamo il mondo, le pietre, i fiori, i lombrichi…
Anzi, prima ed assieme andiamo ad ammirare le meraviglie dei fili di erba, i mille colori dei petali dei fiori, i grilli che saltellano e non li prendi mai, i fringuelli che spiccano il volo appena da lontano avvertono il rumore dei tuoi passi…
Un bel libro ha scritto Maria Luisa Altieri Biagi: Oggetti Numeri Parole
Dove stanno gli oggetti, i numeri e le parole!
In tutte le aule scolastiche delle classi prime!
Suvvia, mezzo secolo non basta per dimenticare lo studio d’ambiente dei Programmi didattici del 1955.
Nelle aule si soffoca, apriamo le finestre, apriamo le porte, e per le vie andiamo a guardare il mondo che la scuola circonda: un libro meraviglioso si squaderna dinnanzi agli occhi incantati dei nostri bambini!
E quando ritorniamo in aula avremo la realtà virtuale, la realtà aumentata delle cose viste, toccate, udite, assaporate ed annusate anche, come le verdi foglie della menta piperita.
Queste cose manipoliamo ancora, sul tablet a colori, con le sue immagini virtuali, tridimensionali, della realtà aumentata.
Forse le LIM non serviranno più.
Ogni studente avrà la sua LIM nel tablet che leggero si porta nella tasca dei pantaloni, tanto pantaloni uguali sono per maschi e per femmine.
E forse lavagne, quaderni, libri, radio, televisione, computer… non serviranno più.
È questo il destino che l’uomo ha voluto e si è costruito.
Il Tablet è creatura dell’uomo, creatura umana ed umanizzante.
Umanizzante, sì!
Umanizzante, perchè consente di appropriarsi del capitale più grande che gli uomini hanno costruito, il capitale umano, la cultura.
Pensate!
Nel Tablet si riassume la pergamena, la penna d’oca, la carta, il telegrafo, il telefono, la radio, la TV.
Che altro volete?
Basta la guerra!
In pace si vive meglio.
La pace sia con voi, maestre care, maestri cari!
Viviamo in pace, viviamo in pace con i nostri tablet!
O maestre, o maestri, viviamo in pace con i nostri Tablet, nuova, avveniristica, meravigliosa risorsa didattica per i docenti che tutti lo sanno utilizzare e per gli studenti che impareranno ad utilizzarlo per soddisfare la loro innata curiosità umana che dentro i cuori si portano, come dote genetica che ormai, con il giocattolo dei Tablet, la scuola mai più spegnerà.
Ora nelle nostre scuole è di casa il Tablet, sole dell’avvenire dei nostri giovani studenti!