Prof ai musei: si entra gratis? Ancora no

da Corriere.it

Con 80 giorni di ritardo, il decreto in G.U.

Prof ai musei: si entra gratis? Ancora no

Serve un’altra certificazione per identificare gli insegnanti. Di Menna (Uil): siamo il Paese delle complicazioni

di Antonella De Gregorio

Non è una barzelletta. E i prof non hanno  molta voglia di ridere. Però la vicenda dell’entrata a costo zero degli insegnanti ai musei continua il suo balletto sbilenco. Il provvedimento (8 novembre) per garantire «accesso gratuito del personale docente ai musei statali e ai siti di interesse archeologico, storico e culturale gestiti dallo Stato» ha inforcato un ritardo dietro l’altro. «Lentezze inspiegabili», dicono i sindacati. Per la misura sono stati stanziati 10 milioni di euro. Ma perché diventasse operativa, occorreva l’approvazione di un decreto interministeriale di Beni culturali e Miur. Il decreto   – valido  per  il 2014 – è stato firmato solo il 19 febbraio scorso. La pubblicazione  in Gazzetta Ufficiale  è arrivata il 26 marzo. Ma ancora, oggi, per visitare il patrimonio museale del nostro Paese i prof devono pagare il biglietto.

Tesserino

Quale il nuovo intoppo? «L’accesso gratuito avviene a seguito di esibizione di idoneo documento attestante l’appartenenza alle suddette categorie (insegnanti) nonché l’attività professionale in corso di svolgimento», si legge nel decreto in Gazzetta. E a pensare che basti una carta d’identità, o una lettera del preside, si sbaglia. Perché alle casse dei musei bisognerà presentare «un apposito documento di riconoscimento», un tesserino con caratteristiche  ancora sconosciute.

 «Aggiornamento»

Tocca al ministero «predisporre  un modello di documentazione che le istituzioni scolastiche potranno fornire ai docenti per consentirne l’identificazione», dice in burocratese il testo del decreto. E si spera che i tempi per  certificare che gli insegnanti sono davvero tali, attraverso «un modulo che dovrà essere predisposto dai tecnici del ministero», siano brevi. Intanto, siamo arrivati ad aprile, e  tante opportunità di «aggiornamento professionale» sono sfumate.

Il contatore

«Ma c’è di più».  Il ministero provvederà alla rilevazione degli accessi gratuiti e al monitoraggio dei conseguenti oneri economici. «Un’altra curiosità di metodo, introdotta nel decreto – commenta Massimo Di Menna, segretario generale Uil scuola – Siamo davvero il Paese delle complicazioni». In pratica verrà attivato un «contatore» degli ingressi. Poiché sono stati previsti 10 milioni di euro e dovranno essere conteggiati, entrata dopo entrata,  tutti i prof.  Il bilancio si farà goni mese, con l’avvertenza che,  qualora il fondo dovesse rivelarsi insufficiente, il ministero «comunicherà la cessazione del beneficio al corpo docente».