Venerdì Santo Good Day

VENERDì SANTO GOOD DAY

di Umberto Tenuta

Ama il prossimo tuo come te stesso

(PATER NOSTER)

«Agisci in modo che tu possa volere che la massima

delle tue azioni divenga universale

(KANT)

 

Cristo, Cristo sulla croce, per amore degli uomini.

Ci dice una sola cosa:

Ama il prossimo tuo come te stesso!

È questo il solo grande comandamento religioso, al quale fa riscontro il comandamento kantiano:

Agisci in modo che la massima della tua condotta possa valere come principio di una legislazione universale.

Ovvero, ama il prossimo tuo come te stesso.

 

In termini pedagogici: ama tutti i tuoi studenti, tratta tutti i tuoi studenti come se fossero i figli tuoi.

Il che non significa praticare le sdolcinature dei baci e delle carezze.

Significa invece adoperarsi, con tutto il tuo impegno, con tutto il tuo amore, con tutta la tua passione, con tutte le tue forze, perchè l’ultimo studente dell’ultimo banco sia messo nelle migliori condizioni per apprendere, per formarsi, per realizzare il proprio successo formativo.

Che cosa vuole il padre, che cosa vuole la madre?

Che il figlio suo cresca, fiorisca, esploda in virtute e canoscenza.

Ogni studente, ognuno dei venticinque mocciosetti che stanno lì, davanti a te, tu vuoi che raggiunga il suo destino, il successo formativo, come voi per tuo figlio.

O, se volete, come Cristo, il proprio fratello.

Vedete, Cristo è fratello degli uomini.

Ma, in quanto si identifica col Padre nell’Unità dello Spirito Santo è anche padre, è anche madre.

Il Suo è amore grande, è amore di fratello, è amore di Padre, è amore di Madre.

Null’altro si chieda ai docenti.

Non si chiedano obblighi, orari, adempimenti, aggiornamenti…

Se essi amano i propri studenti come propri figli, come propri fratelli, allora non servono gli adempimenti, non servono i dirigenti, non servono gli ispettori, non servono incentivi e promozioni.

Allora la scuola è efficace ed efficiente.

Allora, o Ministri, o Ministre, sarete perseguitati, sarete ogni giorno dichiarati inadempienti, perché mai le maestre, i maestri, si potranno accontentare di quello che voi fate, di quello che voi date alla scuola.

 

Allora la scuola sarà sempre più efficace ed efficiente.

Allora, sarà adempiuta pienamente la voce di Dio, allora ad ogni figlio di donna sarà garantito il successo formativo.

<<Ogni uomo è destinato ad essere un successo e il mondo è destinato ad accogliere questo successo>>[1]

<<…L’autonomia delle istituzioni scolastiche …si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento>>.[2]

 

Non vorrei che questo mio grido, che questo mio appello queste mie reiterate grida fossero intese come bigottismo religioso.

Io non sono credente.

Ma io credo in Cristo, nel Cristo che predica gli uomini: “ama il prossimo tuo come te stesso”.

E questo è il supremo comandamento.

Per questo comandamento Cristo oggi si carica della croce.

Maestre, io lo so che voi oggi vivete il Venerdì Santo come il Venerdì Buono, GOOD DAY, GIORNO DI DIO, Padre, Madre, Fratello di tutti gli uomini, di tutti i figli di donna, di tutti gli studenti.

Venerdì santo, GOOD DAY, anche nella scuola!

 

Dopo le vacanze pasquali.

 

 

[1] FAURE E, (a cura di), Rapporto sulle strategie dell’educazione, Armando-UNESCO, Roma, 1973, p. 249

[2] D.P.R. 8.3.1999, n.275−Art.1-Natura e scopi dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.