Prove Invalsi: un test anche per chi li boicotta

da tuttoscuola.com

Prove Invalsi: un test anche per chi li boicotta

Dopo la giornata di sciopero di ieri, che secondo Unicobas ha raggiunto punte di adesione “anche del 20% nelle grandi città” e in particolare a Roma (ma mancano riscontri di fonte ministeriale) il sindacato autonomo si appresta a riproporre, come già negli anni scorsi, “l’astensione dalle prove Invalsi nei giorni 6 e 7 Maggio (per la scuola primaria) e 13 Maggio (per la scuola superiore)”.

In una lunga nota il sindacato richiama le ragioni della protesta, che vengono fatte risalire addirittura al Decreto legislativo n. 29 del 1993, che ha imposto un tetto agli stipendi del personale della scuola “quello sì, davvero inaccettabile” perché ha “vietato per legge aumenti superiori all’inflazione programmata dalla parte datoriale pubblica”.  Così, prosegue la nota, “col passaggio dalla lira all’euro, avemmo un rinnovo del 2% a fronte del dato Istat al 6% e di un aumento dei prezzi al consumo pari al 50%”.

Per questo il sindacato si batte per un “contratto scuola specifico fuori dall’area del pubblico impiego (dove non è prevista certo la ‘libertà di impiegamento’ e non esistono le responsabilità penali che gravano su chi a che fare con minori) e l’istituzione di un Consiglio Superiore della Docenza (con diramazioni provinciali), adibito a garantire, così come per la Magistratura, l’autonomia e la terzietà della Scuola pubblica”.

La polemica con i sindacati maggiormente rappresentativi, confederali e autonomi, definiti ‘pronta-firma’, è frontale, ma la presa effettiva del sindacato di base sulla categoria non sembra  in crescita. I prossimi test Invalsi saranno un banco di prova anche per Unicobas.