Legge 16 maggio 2014, n. 78

Legge 16 maggio 2014, n. 78

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge  20  marzo
2014, n. 34, recante disposizioni urgenti per  favorire  il  rilancio
dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a  carico
delle imprese. (14G00089) 

(GU n.114 del 19-5-2014)

 

 Vigente al: 20-5-2014

 

La  Camera  dei  deputati  ed  il  Senato  della  Repubblica  hanno
approvato; 
 
                   IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 
 
 
                              Promulga 
 
la seguente legge: 
                               Art. 1 
 
  1. Il decreto-legge 20 marzo  2014,  n.  34,  recante  disposizioni
urgenti  per  favorire  il  rilancio  dell'occupazione   e   per   la
semplificazione  degli  adempimenti  a  carico  delle   imprese,   e'
convertito in legge con le modificazioni riportate in  allegato  alla
presente legge. 
  2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a  quello
della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. 
  La presente legge, munita del sigillo dello Stato,  sara'  inserita
nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge dello Stato. 
    Data a Roma, addi' 16 maggio 2014 
 
                             NAPOLITANO 
 
 
                                Renzi, Presidente del  Consiglio  dei
                                ministri 
 
                                Poletti, Ministro del lavoro e  delle
                                politiche sociali 
 
Visto, il Guardasigilli: Orlando 
Testo del decreto-legge 20 marzo 2014, n. 34 (in Gazzetta Ufficiale -
serie generale - n. 66 del 20 marzo 2014), coordinato con la legge di
conversione  16  maggio  2014,  n.  78  (in  questa  stessa  Gazzetta
Ufficiale - alla pag. 1), recante: "Disposizioni urgenti per favorire
il  rilancio  dell'occupazione  e  per   la   semplificazione   degli
adempimenti a carico delle imprese.". (14A03891) 
 (GU n.114 del 19-5-2014) 
 

 Vigente al: 19-5-2014

 

Capo I

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CONTRATTO DI LAVORO A TERMINE E DI
APPRENDISTATO

 
Avvertenza: 
    Il testo coordinato qui pubblicato e' stato redatto dal Ministero
della giustizia ai sensi dell'art. 11, comma 1, del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione  delle  leggi,  sull'emanazione  dei
decreti  del  Presidente  della  Repubblica  e  sulle   pubblicazioni
ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre
1985, n.1092, nonche' dell'art.10, comma 3, del medesimo testo unico,
al solo fine di facilitare la  lettura  sia  delle  disposizioni  del
decreto-legge, integrate con le modifiche apportate  dalla  legge  di
conversione, che di quelle richiamate nel decreto,  trascritte  nelle
note. 
    Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti  legislativi
qui riportati. 
    Le modifiche apportate dalla legge di conversione  sono  stampate
con caratteri corsivi. 
 
    Tali modifiche sul video sono riportate tra i segni (( ... )) 
 
                               Art. 1 
 
 
Semplificazione delle disposizioni in materia di contratto di  lavoro
                              a termine 
 
  (( 1. Considerata la perdurante crisi occupazionale e  l'incertezza
dell'attuale quadro economico nel quale le  imprese  devono  operare,
nelle  more  dell'adozione  di  un  testo  unico  semplificato  della
disciplina  dei  rapporti  di  lavoro  con  la  previsione   in   via
sperimentale  del  contratto  a  tempo  indeterminato  a   protezione
crescente  e  salva  l'attuale  articolazione  delle   tipologie   di
contratti di lavoro, vista la direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del
28 giugno 1999, al decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, sono
apportate le seguenti modificazioni: )) 
    a) all'articolo 1: 
      1) al comma 1: le parole da «a  fronte»  a  «di  lavoro.»  sono
sostituite dalle seguenti: «di durata non superiore a trentasei mesi,
comprensiva di eventuali proroghe, concluso fra un datore di lavoro e
un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di  mansione,  sia
nella forma del contratto a tempo determinato, sia nell'ambito di  un
contratto di somministrazione a tempo determinato ai sensi del  comma
4 dell'articolo 20 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276.
Fatto salvo quanto disposto dall'articolo  10,  comma  7,  il  numero
complessivo di (( contratti a tempo determinato stipulati da  ciascun
datore di lavoro ai sensi del presente articolo )) non puo'  eccedere
il limite del 20 per cento ((  del  numero  dei  lavoratori  a  tempo
indeterminato in forza al 1 gennaio dell'anno di  assunzione.  Per  i
datori di lavoro )) che occupano fino a cinque dipendenti  e'  sempre
possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato.»; 
      2) il comma 1-bis e' abrogato; 
      3) il comma 2 e' sostituito dal seguente: «2. L'apposizione del
termine di cui al comma  1  e'  priva  di  effetto  se  non  risulta,
direttamente o indirettamente, da atto scritto.»; 
    b) all'articolo 4, comma 1, secondo periodo, le  parole  da:  «la
proroga» fino a: «si riferisca» sono sostituite dalle  seguenti:  «le
proroghe sono ammesse,  fino  ad  un  massimo  ((  di  cinque  volte,
nell'arco  dei  complessivi  trentasei  mesi,  indipendentemente  dal
numero dei rinnovi,)) a condizione che si riferiscano»; 
  (( b-bis) all'articolo 4, il comma 2 e' abrogato; 
  b-ter) all'articolo 5, comma 2, le parole: «, instaurato  anche  ai
sensi dell'articolo 1, comma 1-bis,» sono soppresse; 
  b-quater) all'articolo 5, comma 4-bis, le parole da: «ai  fini  del
computo» fino a: «somministrazione di  lavoro  a  tempo  determinato»
sono sostituite dalle seguenti: «ai fini  del  suddetto  computo  del
periodo massimo di durata del contratto a tempo determinato,  pari  a
trentasei mesi, si tiene  altresi'  conto  dei  periodi  di  missione
aventi  ad  oggetto  mansioni  equivalenti,  svolti  fra  i  medesimi
soggetti, ai  sensi  dell'articolo  20  del  decreto  legislativo  10
settembre 2003, n. 276, e  successive  modificazioni,  inerente  alla
somministrazione di lavoro a tempo determinato»; 
  b-quinquies) all'articolo 5,  comma  4-quater,  sono  aggiunti,  in
fine, i seguenti periodi: «Fermo restando quanto  gia'  previsto  dal
presente articolo per il diritto di precedenza, per le lavoratrici il
congedo di maternita' di cui all'articolo  16,  comma  1,  del  testo
unico di cui  al  decreto  legislativo  26  marzo  2001,  n.  151,  e
successive modificazioni, intervenuto nell'esecuzione di un contratto
a termine presso la stessa azienda, concorre a determinare il periodo
di attivita' lavorativa utile a conseguire il diritto  di  precedenza
di cui al  primo  periodo.  Alle  medesime  lavoratrici  e'  altresi'
riconosciuto, con le stesse modalita' di cui al  presente  comma,  il
diritto di precedenza anche  nelle  assunzioni  a  tempo  determinato
effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici  mesi,  con
riferimento alle mansioni gia' espletate in esecuzione dei precedenti
rapporti a termine»; 
  b-sexies) all'articolo 5, comma 4-sexies, e' aggiunto, in fine,  il
seguente periodo: «Il diritto di precedenza di cui ai commi  4-quater
e 4-quinquies deve essere espressamente richiamato nell'atto  scritto
di cui all'articolo 1, comma 2»; 
  b-septies) all'articolo 5, dopo il comma 4-sexies sono  aggiunti  i
seguenti: 
  «4-septies. In caso di violazione del  limite  percentuale  di  cui
all'articolo 1,  comma  1,  per  ciascun  lavoratore  si  applica  la
sanzione amministrativa: 
  a) pari al 20 per cento della  retribuzione,  per  ciascun  mese  o
frazione di mese superiore a quindici giorni di durata  del  rapporto
di lavoro, se il numero dei  lavoratori  assunti  in  violazione  del
limite percentuale non sia superiore a uno; 
  b) pari al 50 per cento della  retribuzione,  per  ciascun  mese  o
frazione di mese superiore a quindici giorni di durata  del  rapporto
di lavoro, se il numero dei  lavoratori  assunti  in  violazione  del
limite percentuale sia superiore a uno. 
  4-octies. I maggiori introiti derivanti dalle sanzioni  di  cui  al
comma 4-septies sono versati ad apposito  capitolo  dell'entrata  del
bilancio dello Stato per essere  riassegnati  al  Fondo  sociale  per
occupazione e formazione, di cui all'articolo 18,  comma  1,  lettera
a), del decreto-legge 29  novembre  2008,  n.  185,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2»; 
  b-octies) all'articolo 10, dopo il comma 5 e' inserito il seguente: 
  «5-bis. Il limite percentuale di cui all'articolo 1, comma  1,  non
si applica ai contratti di lavoro a tempo determinato  stipulati  tra
istituti pubblici  di  ricerca  ovvero  enti  privati  di  ricerca  e
lavoratori chiamati a svolgere in via esclusiva attivita' di  ricerca
scientifica o tecnologica, di assistenza tecnica  alla  stessa  o  di
coordinamento e direzione della stessa. I contratti di lavoro a tempo
determinato che abbiano ad oggetto in via esclusiva lo svolgimento di
attivita' di ricerca scientifica possono avere durata pari  a  quella
del progetto di ricerca al quale si riferiscono»; 
  b-novies) all'articolo 10,  comma  7,  alinea,  primo  periodo,  le
parole: «ai sensi dell'articolo 1, commi 1 e 1-bis,» sono  sostituite
dalle seguenti: «ai sensi dell'articolo 1, comma 1,». 
  2. Al decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276,  e  successive
modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni: 
  a) all'articolo 20: 
  1) al comma 4, i primi due  periodi  sono  soppressi  e,  al  terzo
periodo, dopo le parole: «della somministrazione»  sono  inserite  le
seguenti: «di lavoro»; 
  2) il comma 5-quater e' abrogato; 
  b) all'articolo 21, comma 1, lettera c), le parole: «ai commi  3  e
4» sono sostituite dalle seguenti: «al comma 3». 
  2-bis. Ai fini della verifica degli effetti delle disposizioni  del
presente capo, il Ministro del  lavoro  e  delle  politiche  sociali,
decorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore  della  legge  di
conversione del presente decreto, presenta una relazione alle Camere,
evidenziando in particolare gli andamenti occupazionali  e  l'entita'
del ricorso al contratto  a  tempo  determinato  e  al  contratto  di
apprendistato,  ripartito  per  fasce   d'eta',   sesso,   qualifiche
professionali, aree geografiche, durata dei contratti,  dimensioni  e
tipologia di impresa e ogni altro elemento utile per una  valutazione
complessiva del nuovo sistema di  regolazione  di  tali  rapporti  di
lavoro in relazione alle altre tipologie contrattuali, tenendo  anche
conto   delle   risultanze   delle   comunicazioni   di   assunzione,
trasformazione, proroga e cessazione dei rapporti di lavoro  ricavate
dal  sistema  informativo  delle  comunicazioni   obbligatorie   gia'
previsto dalla legislazione vigente. 
  2-ter. La sanzione di cui  all'articolo  5,  comma  4-septies,  del
decreto legislativo  6  settembre  2001,  n.  368,  introdotto  dalla
lettera b-septies) del comma 1 del presente articolo, non si  applica
per i rapporti di lavoro  instaurati  precedentemente  alla  data  di
entrata in vigore del presente decreto, che comportino il superamento
del limite percentuale di cui all'articolo 1, comma  1,  del  decreto
legislativo 6 settembre 2001, n. 368, come modificato  dal  comma  1,
lettera a), numero 1), del presente articolo. 
  2-quater. All'articolo 4, comma 4-bis, del decreto-legge 21  maggio
2013, n. 54, convertito, con modificazioni,  dalla  legge  18  luglio
2013, n. 85, le parole: «fino al  31  luglio  2014»  sono  sostituite
dalle seguenti: «fino al 31 luglio 2015».)) 
                               Art. 2 
 
 
Semplificazione  delle  disposizioni  in  materia  di  contratto   di
                            apprendistato 
 
  1. Al decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 167, sono apportate
le seguenti modificazioni: 
    a) all'articolo 2: 
      1) al comma 1, la lettera a) e' sostituita dalla seguente: 
    (( «a) forma scritta del contratto  e  del  patto  di  prova.  Il
contratto di apprendistato contiene, in  forma  sintetica,  il  piano
formativo individuale definito anche sulla base di moduli e formulari
stabiliti dalla contrattazione collettiva o dagli enti bilaterali »; 
      2) al comma 3-bis, il primo periodo e' sostituito dal seguente:
«Ferma restando la possibilita' per i contratti collettivi  nazionali
di   lavoro,   stipulati   dai   sindacati   comparativamente    piu'
rappresentativi sul piano nazionale, di individuare limiti diversi da
quelli previsti dal presente comma, esclusivamente per  i  datori  di
lavoro che occupano almeno cinquanta dipendenti l'assunzione di nuovi
apprendisti e' subordinata alla prosecuzione, a tempo  indeterminato,
del rapporto di lavoro al termine del periodo di  apprendistato,  nei
trentasei mesi precedenti la nuova assunzione, di almeno  il  20  per
cento degli apprendisti dipendenti dallo stesso datore di lavoro»; 
      3) il comma 3-ter e' abrogato; 
    b) all'articolo 3  e'  aggiunto,  in  fine,  il  seguente  comma:
«2-ter. Fatta salva l'autonomia della contrattazione  collettiva,  in
considerazione  della   componente   formativa   del   contratto   di
apprendistato per la qualifica e per  il  diploma  professionale,  al
lavoratore e' riconosciuta una retribuzione che tenga conto delle ore
di lavoro effettivamente prestate nonche'  delle  ore  di  formazione
almeno  nella  misura  del  35  per  cento  del  relativo  monte  ore
complessivo.»; 
  (( b-bis) all'articolo 3,  dopo  il  comma  2-ter  e'  aggiunto  il
seguente: 
  «2-quater. Per le regioni e le province autonome  di  Trento  e  di
Bolzano che abbiano definito un sistema di alternanza  scuola-lavoro,
i contratti collettivi di lavoro stipulati da associazioni di  datori
e prestatori di  lavoro  comparativamente  piu'  rappresentative  sul
piano nazionale possono prevedere specifiche  modalita'  di  utilizzo
del contratto di apprendistato, anche a  tempo  determinato,  per  lo
svolgimento di attivita' stagionali»; 
    c) all'articolo 4, comma 3, sono aggiunti, in  fine,  i  seguenti
periodi: «La Regione provvede a comunicare al datore di lavoro, entro
quarantacinque  giorni  dalla  comunicazione  dell'instaurazione  del
rapporto,  le  modalita'  di   svolgimento   dell'offerta   formativa
pubblica, anche con riferimento  alle  sedi  e  al  calendario  delle
attivita' previste, avvalendosi anche dei datori di  lavoro  e  delle
loro associazioni che si siano dichiarate disponibili, ai sensi delle
linee guida adottate dalla Conferenza permanente per i  rapporti  tra
lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano in
data  20  febbraio  2014.  La  comunicazione  dell'instaurazione  del
rapporto di lavoro si intende effettuata  dal  datore  di  lavoro  ai
sensi dell'articolo 9-bis del decreto-legge 1° ottobre 1996, n.  510,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 novembre 1996, n.  608,
e successive modificazioni». )) 
  2. All'articolo 1 della legge 28 giugno 2012, n. 92, il comma 19 e'
abrogato. 
  ((  2-bis.  All'articolo  8-bis,  comma  2,  secondo  periodo,  del
decreto-legge  12   settembre   2013,   n.   104,   convertito,   con
modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, dopo  le  parole:
«Il   programma   contempla   la   stipulazione   di   contratti   di
apprendistato» sono inserite le seguenti: «che, ai fini del programma
sperimentale, possono essere stipulati anche in deroga ai  limiti  di
eta' stabiliti dall'articolo 5 del testo  unico  di  cui  al  decreto
legislativo 14 settembre 2011, n. 167, con particolare riguardo  agli
studenti degli istituti professionali, ai fini della loro  formazione
e valorizzazione professionale,  nonche'  del  loro  inserimento  nel
mondo del lavoro». )) 
                            (( Art. 2-bis 
 
 
                      Disposizioni transitorie 
 
  1. Le disposizioni di cui agli articoli  1  e  2  si  applicano  ai
rapporti di lavoro costituiti a decorrere dalla data  di  entrata  in
vigore del presente  decreto.  Sono  fatti  salvi  gli  effetti  gia'
prodotti dalle disposizioni introdotte dal presente decreto. 
  2. In sede di prima applicazione  del  limite  percentuale  di  cui
all'articolo 1, comma 1, secondo periodo, del decreto  legislativo  6
settembre 2001, n. 368, introdotto dall'articolo 1, comma 1,  lettera
a), numero  1),  del  presente  decreto,  conservano  efficacia,  ove
diversi, i limiti percentuali gia' stabiliti  dai  vigenti  contratti
collettivi nazionali di lavoro. 
  3. Il datore di lavoro che alla  data  di  entrata  in  vigore  del
presente decreto abbia in corso rapporti  di  lavoro  a  termine  che
comportino il superamento del limite percentuale di cui  all'articolo
1, comma 1, secondo periodo,  del  decreto  legislativo  6  settembre
2001, n. 368, introdotto dall'articolo 1, comma 1, lettera a), numero
1), del presente decreto, e' tenuto a rientrare nel  predetto  limite
entro  il  31  dicembre  2014,  salvo  che  un  contratto  collettivo
applicabile nell'azienda disponga un limite percentuale o un  termine
piu'  favorevole.  In  caso   contrario,   il   datore   di   lavoro,
successivamente a tale data, non puo' stipulare  nuovi  contratti  di
lavoro a tempo determinato fino  a  quando  non  rientri  nel  limite
percentuale di cui al citato articolo 1, comma  1,  secondo  periodo,
del decreto legislativo n. 368 del 2001. )) 

Capo II

MISURE IN MATERIA DI SERVIZI PER IL LAVORO, DI VERIFICA DELLA
REGOLARITA’ CONTRIBUTIVA E DI CONTRATTI DI SOLIDARIETA’

                               Art. 3 
 
 
                  Elenco anagrafico dei lavoratori 
 
  1. All'articolo 4,  comma  1,  del  decreto  del  Presidente  della
Repubblica 7 luglio 2000,  n.  442,  le  parole:  «Le  persone»  sono
sostituite  dalle  seguenti:  «I  cittadini  italiani  ((  nonche'  i
cittadini di Stati membri dell'Unione  europea  e  gli  stranieri  ))
regolarmente soggiornanti in Italia»,  ((  la  parola:  «ammesse»  e'
sostituita  dalla  seguente:  «ammessi»,  le   parole:   «inoccupate,
disoccupate,  nonche'  occupate»  sono  sostituite  dalle   seguenti:
«inoccupati, disoccupati ovvero occupati» e la parola: «inserite»  e'
sostituita dalla seguente: «inseriti». )) 
  2. All'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 21 aprile 2000,
n. 181, le parole: «nel cui ambito territoriale si trovi il domicilio
del medesimo», sono sostituite con le seguenti: ((  «in  ogni  ambito
territoriale  dello  Stato,  o  anche   tramite   posta   elettronica
certificata (PEC) ». )) 
                               Art. 4 
 
 
Semplificazioni in materia di documento (( unico  ))  di  regolarita'
                            contributiva 
 
  1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto  di  cui
al comma 2, chiunque vi abbia  interesse,  ((  compresa  la  medesima
impresa, )) verifica con modalita' esclusivamente telematiche  ed  in
tempo reale la  regolarita'  contributiva  nei  confronti  dell'INPS,
dell'INAIL e, per le imprese tenute  ad  applicare  i  contratti  del
settore  dell'edilizia,  nei  confronti  delle  Casse  edili.  ((  La
risultanza )) dell'interrogazione ha validita' di  120  giorni  dalla
data di acquisizione e sostituisce ad ogni effetto il Documento Unico
di Regolarita' Contributiva (DURC), ovunque previsto, fatta eccezione
per le ipotesi di esclusione individuate dal decreto di cui al  comma
2. 
  2. Con decreto del Ministro del lavoro e delle  politiche  sociali,
di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze  e,  per  i
profili di competenza, con il Ministro per la  semplificazione  e  la
pubblica amministrazione, (( sentiti l'INPS, l'INAIL e la Commissione
nazionale paritetica per le Casse edili,)) da emanarsi entro sessanta
giorni dalla data di entrata in vigore (( del  presente  decreto,  ))
sono definiti i requisiti di regolarita', i contenuti e le  modalita'
della verifica nonche' le ipotesi di esclusione di cui al comma 1. Il
decreto di cui al presente comma e' ispirato ai seguenti criteri: 
    a) la verifica  della  regolarita'  in  tempo  reale  riguarda  i
pagamenti scaduti sino all'ultimo giorno del secondo mese antecedente
a quello in cui la verifica  e'  effettuata,  a  condizione  che  sia
scaduto anche il termine  di  presentazione  delle  relative  denunce
retributive, e  comprende  anche  le  posizioni  dei  lavoratori  con
contratto  di  collaborazione  coordinata  e  continuativa  anche   a
progetto che operano nell'impresa; 
    b) la verifica avviene tramite un'unica interrogazione presso  ((
gli archivi )) dell'INPS, dell'INAIL e delle Casse edili  che,  anche
in cooperazione applicativa, operano in integrazione e riconoscimento
reciproco, (( ed e' eseguita )) indicando  esclusivamente  il  codice
fiscale del soggetto da verificare; 
    c)  nelle  ipotesi  di  godimento   di   benefici   normativi   e
contributivi sono individuate le tipologie di pregresse irregolarita'
di natura previdenziale ed in materia di tutela delle  condizioni  di
lavoro  da  considerare   ostative   alla   regolarita',   ai   sensi
dell'articolo 1, comma 1175, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 
  3.  L'interrogazione  eseguita  ai  sensi  del  comma  1,   assolve
all'obbligo di verificare la  sussistenza  del  requisito  di  ordine
generale di cui all'articolo 38, comma 1,  lettera  i),  del  decreto
legislativo 12 aprile 2006, n. 163, presso la  Banca  dati  nazionale
dei contratti pubblici, istituita presso l'Autorita' per la vigilanza
sui  contratti  pubblici  di  lavori,((  servizi   e   forniture   ))
dall'articolo 62-bis del decreto legislativo 7  marzo  2005,  n.  82.
Dalla data di entrata in vigore del decreto di cui al comma  2,  sono
inoltre abrogate tutte le disposizioni di legge incompatibili  con  i
contenuti del presente articolo. 
  4. Il decreto di cui al comma 2 puo' essere aggiornato  sulla  base
delle modifiche normative o della evoluzione dei  sistemi  telematici
di verifica della regolarita' contributiva. 
  5. All'articolo 31, comma 8-bis, del decreto-legge 21 giugno  2013,
n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto  2013,  n.
98, le parole: (( «, in quanto compatibile, » ))sono soppresse. 
  (( 5-bis. Ai fini della verifica degli effetti  delle  disposizioni
di cui al presente articolo, il Ministro del lavoro e delle politiche
sociali, decorsi dodici mesi dalla data  di  entrata  in  vigore  del
decreto di cui al comma 2, presenta una relazione alle Camere. )) 
  6. All'attuazione di quanto  previsto  dal  presente  articolo,  le
amministrazioni  provvedono  con  le  risorse  umane,  strumentali  e
finanziarie disponibili a legislazione  vigente  e,  comunque,  senza
nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. 
                               Art. 5 
 
 
                      Contratti di solidarieta' 
 
  1. All'articolo 6  del  decreto-legge  1°  ottobre  1996,  n.  510,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 novembre 1996, n.  608,
dopo il comma 4 e' inserito il  seguente:  «4-bis.  Con  decreto  del
Ministro del lavoro e delle politiche sociali,  di  concerto  con  il
Ministro dell'economia e delle finanze, sono stabiliti criteri per ((
la concessione del beneficio )) della riduzione contributiva  di  cui
al comma 4, entro i limiti delle risorse disponibili.  Il  limite  di
spesa di cui all'articolo 3, comma 8, della legge 23  dicembre  1998,
(( n. 448, come rideterminato dall'articolo 1, ))  comma  524,  della
legge 23 dicembre 2005, n. 266, a decorrere dall'anno 2014,  e'  pari
ad euro 15 milioni annui.». 
  (( 1-bis. All'articolo 6, comma 4,  del  decreto-legge  1°  ottobre
1996, n. 510, convertito, con modificazioni, dalla legge 28  novembre
1996, n. 608, sono apportate le seguenti modificazioni: 
  a) al secondo periodo, le parole da: «e' del  25  per  cento»  fino
alla fine del periodo sono sostituite dalle seguenti: «e' del 35  per
cento.»; 
  b) il terzo periodo e' soppresso. 
  1-ter. Al fine di favorire la diffusione delle buone pratiche e  il
monitoraggio  costante  delle  risorse  impiegate,  i  contratti   di
solidarieta' sottoscritti  ai  sensi  della  normativa  vigente  sono
depositati presso l'archivio nazionale dei contratti e degli  accordi
collettivi di lavoro, di cui all'articolo 17 della legge 30  dicembre
1986, n. 936. )) 
                               Art. 6 
 
 
                          Entrata in vigore 
 
  1. Il presente decreto entra  in  vigore  il  giorno  successivo  a
quello  della  sua  pubblicazione  nella  Gazzetta  Ufficiale   della
Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione
in legge.