Scuola, prof precari in lista fino a 66 anni. Lo dice il decreto del Ministero

da Repubblica.it

Scuola, prof precari in lista fino a 66 anni. Lo dice il decreto del Ministero

E’ dello scorso 22 maggio: sancisce il limite d’età per potersi inserire nelle graduatorie delle scuole. D’altra parte tra i supplenti il 13% è ultracinquantenne e  1.700 hanno varcato la soglia dei 60
di SALVO INTRAVAIA

Per iniziare la tortuosa e lunghissima carriera di precario della scuola c’è sempre tempo. Anche oltre i 60 anni. Secondo l’ultimo decreto sull’aggiornamento delle graduatorie d’istituto, pubblicato dal ministero dell’Istruzione lo scorso 22 maggio, ci si può inserire in lista fino alla veneranda età di 66 anni e tre mesi. Sorprende, ma è scritto nero su bianco all’articolo 3 del provvedimento tra i “requisiti generali di ammissione”. Così, un ultrasessantenne fa sempre in tempo a cimentarsi con le supplenze, anche all’età che un tempo veniva considerata buona per lasciare il posto di lavoro e godersi la meritata pensione.

Il decreto in questione  –  quello sulle graduatorie d’istituto  –  sembra la metafora della situazione in cui si trovano centinaia di migliaia di persone oggi nel Belpaese: lavoro precario, quando va bene, con l’obbligo di rimanere sulla breccia anche con i capelli bianchi. E le graduatorie in questione  –  quelle d’istituto  –  rappresentano l’inferno di quel magma riconosciuto come precariato della scuola. Perché le scuole possono attingere ai suoi iscritti soltanto per supplenze brevi. Le supplenze annuali e fino al termine delle attività didattiche vengono assegnate dai provveditorati sulla base di altre graduatorie: quelle ad esaurimento, che contengono circa 168mila pretendenti.

Tra i cosiddetti precari storici  –  quelli inseriti nelle graduatorie ad esaurimento  –  ci sono oltre mille e 700 ultrasessantenni. E gli ultracinquantenni rappresentano il 13 per cento del totale. Nelle graduatorie d’istituto confluiscono questi ultimi  –  i 168mila di prima che vengono collocati in prima fascia. E a seguire  –  in seconda fascia  –  abbiamo gli abilitati che non sono riusciti ad entrare nelle liste ad esaurimento, mentre in terza fascia si collocano tutti coloro che non hanno il titolo per insegnare, l’abilitazione, ma quello  –  il diploma di laurea  –  che consentirebbe loro di partecipare al concorso. In tutto, tra seconda e terza fascia, poco meno di 300mila persone in cerca di una supplenza e uno stipendio per qualche settimana.

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