A Gaza Italia e Palestina s’incontrano per i diritti delle persone disabili

A Gaza Italia e Palestina s’incontrano per i diritti delle persone disabili

 

Giovedì 29 maggio 2014 EducAid in partenariato con FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha organizzato a Gaza City un incontro per celebrare la ratifica da parte dello Stato di Palestina della Convenzione sui Diritti delle persone con disabilità e per discutere sui prossimi passi da compiere per applicare appieno la Convenzione stessa.

Secondo EducAid e FISH questo è un momento particolarmente favorevole per agire sulle istituzioni pubbliche anche in vista della formazione del nuovo Governo Palestinese atteso ad ore.

Hanno partecipato all’incontro tutte le organizzazioni di persone con disabilità della Striscia di Gaza ed un nutrito numero di organizzazioni non governative palestinesi ed internazionali che lavorano nel settore.

All’incontro ha partecipato Pietro Barbieri, in quanto esponente di spicco del movimento delle persone disabili in Europa, portavoce del Forum Terzo Settore in Italia ed ex-presidente di FISH. Nonostante la sua disabilità è riuscito a superare le barriere costituite dal check point di Erez, unico accesso alla Striscia venendo da Israele.

Cuore della discussione la Convenzione che indica al Governo le modalità per implementare efficacemente la Convenzione stessa: i governi devono nominare un referente per la Convenzione che annualmente dovrà redigere un rapporto sulla reale situazione dei diritti delle persone disabili che deve essere trasmesso alle Nazioni Unite.

La società civile ha un ruolo altrettanto importante dovendo redigere un rapporto ombra che, come il precedente, va inviato alle Nazioni Unite.

Come ha affermato Pietro Barbieri, “le organizzazioni possono imparare molto dagli incontri necessari per elaborare il rapporto ombra; gli consente di capire il fenomeno della disabilità nel suo insieme, sviluppare un discorso comune e imparano ad essere efficaci nel rapportarsi con le istituzioni e con la società nella quale vivono.”