Rubare l’educazione

RUBARE L’EDUCAZIONE è MEGLIO DELLA PUNIZIONE

di Umberto Tenuta

CANTO 161 Il costo del carcere è di gran lunga superiore al costo dell’educazione a non rubare

 

La TV e la Stampa ormai danno a tutti la possibilità di verificare i danni, non solo umani e sociali, ma anche economici che la delinquenza arreca al Paese.

Costi delle indagini e costi dei processi di cui veramente occorre ringraziare Magistratura e Forze dell’ordine, costi delle espiazioni delle condanne che impegnano migliaia e migliaia di persone.

Non so se qualche economista ha fatto i calcoli di tali costi, ma credo che senz’altro siano molto rilevanti.

Non sono così ingenuo da pensare che tali reati possano essere tutti prevenuti da un’educazione alle virtù umane.

Ma con San Giovanni Bosco sono d’accordo nel ritenere che il metodo preventivo è il migliore anche dal punto di vista dei costi economici della punizione.

E se così è, allora sarebbe estremamente saggio che una quota dei fondi per la repressione dei reati andasse all’educazione delle nuove generazioni.

Un altro motivo in più per valorizzare l’educazione che la Scuola è tenuta a curare attraverso l’istruzione educativa.

Abbiamo detto e ripetiamo che istruire non basta: occorre educare.

Istruzione educativa!

L’istruzione non può essere ridotta alla illuministica illusione che basti il sapere.

Accanto al sapere occorre il saper fare e soprattutto il saper essere.

Nati non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Le virtù del corpo e le virtù della mente.

Ma soprattutto le virtù del cuore.

Tutte le virtù umane!

Virtù che non sono innate, perchè santi non si nasce per la contraddizion che nol consente.

Virtuosi si diventa, e si diventa solo attraverso l’educazione.

Ecco, l’educazione è il primo impegno di una società civile!

Sparta lo aveva capito, ma la usava per la guerra.

Atene lo aveva capito e la usava per la democrazia.

John Dewey ha scritto Democrazia e educazione, ma anche i Grandi sbagliano gli accenti.

Voleva dire:

DEMOCRAZIA è EDUCAZIONE!

Ecco, occorre che la scuola recuperi la sua funzione educativa.

Ma occorre che la scuola sia il primo e più impegnativo cantiere aperto per una società di lavoratori qualificati, di cittadini onesti e di uomini felici.

Questo è un impegno ineludibile di chi governa il nostro Paese.

Un dovere ineludibile e primario che deve stare nel primo capitolo di spesa, anche tagliando delle percentuali a tutti gli altri capitoli.

Ma, attenzione!

Anche nella scuola i fondi possono essere spesi male!

Tre sono le priorità.

La prima, ineludibile e preliminare priorità è la formazione dei formatori, la formazione dei docenti, perchè essi non restino solo insegnanti ma si facciano maestri.

La seconda è la responsabilizzazione dei dirigenti scolastici, che sono anch’essi educatori.

La terza è costituita dalle sedi e dagli strumenti dell’educazione.

La scuola non è una caserma, e quindi via alle camere di sicurezza!

Occorre che le aule, tutte le aule, siano laboratori.

Ed i laboratori non sono le aule con LIM.

Ma aule attrezzate con le Cianfusaglie agazziane e con i materiali strutturati della Montessori, per tutte le discipline, e non solo per la matematica.

Lo chiedeva a Parma il Provveditore agli studi Roberto Mazzetti nella seconda metà del ‘900.

La scuola deve anticipare il futuro e quindi non può restare ferma alle pergamene ma deve festeggiare i tablet.

Ovviamente non per registrare lezioni ma per fare scoperte in condivisione.

Tutto questo costa.

Ma costa meno della repressione.

L’efficacia è il primo criterio che un’amministrazione deve seguire.

Ma l’efficienza non è il secondo.

 

Che cosa volevo dire, e non ho detto?

La scuola educa a rispettare anche il SETTIMO COMANDAMENTO di MOSè!