Educare tutti

EDUCARE TUTTI è IL PRIMO IMPEGNO DI OGNI GOVERNO di Umberto Tenuta

CANTO 162 È meglio educare che rieducare, sia dal punto di vista pedagogico che dal punto di vista economico

 

Nel Canto 161 abbiamo scritto che il costo del carcere è di gran lunga superiore al costo dell’educazione a non rubare.

Ovviamente, l’affermazione vale per ogni altro reato o devianza che sia.

In fondo, il nostro ordinamento costituzionale e conseguentemente il nostro ordinamento giuridico si basa sul presupposto che tutti i figli di donna possono diventare liberi, cioè capaci di scegliere il bene loro ed il bene degli altri.

La libertà non è la facoltà di fare quello che si vuole, ma quello che si deve nel rispetto della libertà degli altri.

<<Agisci in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere come principio di una legislazione universale>> (KANT).

<<Amerai il prossimo tuo come te stesso>> (VANGELO).

Il punto di vista laico coincide con il punto di vista religioso, credo di ogni religione.

Laici e religiosi si incontrano in questo comandamento.

Fuori di questo comandamento c’è l’hobbesiano homo homini lupus.

E non credo che questa professione di fede possa essere accettata in una società civile ed ancor più in una società democratica.

Siccome tutti abbiamo il dovere di essere civili e democratici e siccome civili e democratici non nasciamo, ma diventiamo solo attraverso l’educazione, tutti hanno diritto all’educazione.

E, siccome l’educazione non si realizza più nel villaggio ma si realizza nel SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO, il sistema formativo integrato deve garantirlo ad ogni figlio di donna.

Diritto e dovere ineludibile!

La scuola, che del sistema formativo integrato è animatrice e coordinatrice, deve educare.

Deve istruire per educare!

La sua è una istruzione educativa.

Così come il principio di libertà si fonda sul presupposto che tutti possono e debbono divenire liberi, anche il diritto all’educazione si fonda sul presupposto che tutti siano educabili.

Riportiamo ancora il Doll: <<Per capacità potenziali dei singoli noi intendiamo quelle potenzialità di grandezza imprevedibile, che possono scaturire dall’interno della personalità: potenzialità che possono venire sviluppate o ridotte col processo educativo… le capacità potenziali non sono considerate come delle qualità congenite nell’individuo, che divengono attuali attraverso un processo di maturazione su cui non influisce in alcun modo l’ambiente. Anzi, queste capacità si sviluppano e si “manifestano nello scambio dinamico di influssi fra l’individuo e il suo ambiente”. Vengono definite capacità “potenziali” perché sono un modo di essere dell’individuo, sono una capacità individuale di reagire positivamente e in modo praticamente imprevedibile: “senza alcun preconcetto quanto ai …limiti” delle capacità potenziali…. L’essenza della concezione ebraica e greca dell’uomo era invece di porre l’accento sulla personalità umana dotata di capacità potenziali illimitate, di considerare positivo il fatto che gli sviluppi della personalità umana sono imprevedibili…>>[1].

La scuola deve educare!

Ma, perchè la scuola educhi, la scuola deve essere efficace ed efficiente.

Rendere la scuola efficace ed efficiente è il primo dovere di chi governa.

Tutto il resto viene dopo.

Anche l’industria, che senza l’educazione diventa fallimentare.

Anche il commercio, che senza l’educazione non funziona.

Anche il lavoro, che senza l’educazione non si fa.

Ed allora?

Allora, Popolo italiano, di qualsiasi parte tu sia, chiediamo al Presidente Renzi che il primo capitolo di spesa sia l’ISTRUZIONE EDUCATIVA!

Saranno d’accordo la Ministra dell’istruzione e tutti gli altri Ministri.

Se lungimiranti!

 

[1] DOLL R. C., L’istruzione individualizzata, La Nuova Italia, Firenze, 1969, pp. XI, 19, 21.