Maestra che canta

175 MAESTRA CHE CANTA di Umberto Tenuta

CANTO 175 Canto, non insegno, canto. Forse si impara meglio attraverso il canto. Ora ci provo. La prima battaglia è con la Dirigente: vuole che insegni, ed io invece canto. Se vinco questa battaglia, poi vedrete che canti saranno!

 

Al SILENTIUM dei Cimiteri fa da contrasto il Canto della Maestra.

Accorre indignata la Dirigente.

Il canto viene da quella aula là, in fondo al corridoio, sulla porta un nome scritto con la biro rossa: MAESTRA STEFY.

−Che fa lei, Maestra?

−Non fa lezione?

−Mica Lei è la maestra di Canto!

−Le ho assegnato Storia e Geografia!

−Anche Scienze, per completare l’orario.

−Ora che fa, lì, nel corridoio dei banchi?

−Che sono questi Canti strani, mi spieghi!

La piccola Angela prende la sua bottiglietta d’acqua minerale e la porge alla Maestra:

−Maestra cara, beva, beva, sennò adesso sviene! E noi, poi, come faremo?

Beve la Maestra Stefy e dice:

−Eccellentissima Dirigente, io… io… io… so cantare, faccio parte anche… di un coro!

−e utilizzo questa mia competenza per addolcire la pillola amara dell’apprendere stando seduti nei banchi ad ascoltare lezioni, a guardare mappe concettuali sulla LIM, a prendere appunti con le matite biro rosse e nere sui Block Notes.

−utilizzo il Canto per un approccio meno gravoso alla nomenclatura storica, geografica, letteraria, artistica, musicale, pittorica…sì, anche al lessico ma soprattutto alla pronuncia francese ed inglese!

−Dirigente, Ella certamente mi insegna, insegna a me, miserella Maestra, insegna che la vita nasce da un canto di amore.

Con un Canto mi conquise il mio Sposo, e là sull’altare lo sentii cantare

veni ad me, sponsa de libano!

Veni de Libano, sponsa mea, veni de Libano, veni.

Ed io al mio bimbo cantai per nove mesi! E con le mani dolci dolci lo accarezzai dolcemente.

−Nato, continuai a cantargli le meraviglie del mondo.

E dal mio canto imparò il nome della mamma sua.

Fu la prima parola che mi disse: mamma, mater, mère, mother…

−Dai miei canti imparò la lingua italiana, le altre lingue, tutte le lingue del mondo!

−Dai miei canti imparò la musica delle parole, la musica dei suoni, la musica del numero che l’universo tiene!

−Dai miei canti sul pentagramma imparò pentagoni e altri poligoni infiniti.

−Dai miei canti imparò l’armonia del gran concerto delle genti nate da Luky, genti che per le vie del mondo sono andate ed ora si ritrovano fratelli sui palcoscenici digitali.

La Dirigente tace, esterrefatta, fatta terra bruciata, non terra d’ocra, ma proprio terra bruciata!

Terra senza più semi di vita.

Terra buona per far mattoni.

Angela, la mia bimba cara, e Maria, e Alberta, ed anche Norberto dal fondo dell’aula, mi cantano:

−OOO! ooo! ooo! Maestra cara!

−Gliel’hai cantata, bene gliel’hai cantata!

−Ora noi a Te canteremo l’inno della tua gloria!

 

POST SCRIPTUM

Attraverso mie accurate indagini ispettive ho saputo che il giorno stesso la Dirigente è andata a lezioni di Canto!

Ora, per colpa mia, o miei poveri colleghi che come me non sapete cantare, ora la Dirigente imporrà a tutti i docenti di cantare mattina, mezzogiorno e sera!

E nei corridoi saranno installati i diffusori dei canti che la Dirigente farà ai docenti che non sanno cantare.

Io, Regina, siederò sul suo scranno!