Babele un tempo

178 BABELE UN TEMPO ORA SI PARLANO TUTTE LE LINGUE DEL MONDO di Umberto Tenuta

CANTO 178 Al villaggio tutti parlano la stessa lingua, lo stesso dialetto. Nel villaggio globale è una necessità l’utilizzo di una lingua koinè. Forse una non basta, ce ne vogliono almeno due, almeno tre… Non importa quante, importa come apprenderle!

Come si apprende una lingua?

 

In diversi saggi ho scritto come si apprendono le lingue, come non si apprendono e come si dovrebbero apprendere soprattutto nelle scuole.

Non si apprendono col Vocabolario e con la Grammatica, sintassi ovviamente compresa!

Il 90 % del denaro speso nelle scuole per l’insegnamento delle L2 è denaro sprecato.

La Ministra Giannini se n’è accorta e vorrebbe, ma non può, che tutti i docenti di L2 siano docenti di lingua madre.

La percentuale la lascio fantasticare, ma c’è una percentuale di docenti di L2 che in classe parla perfettamente la L1.

E così gli studenti imparano la L1 anche nell’ora di L2.

Bel risultato davvero, se fosse vero!

Ma nemmeno questo è sempre vero.

Molti studenti non parlano bene e non scrivono bene nemmeno la L1.

Facile la constatazione.

Ma difficile la soluzione.

Dura a morire la tradizione!

L’apprendimento grammaticale delle lingue: L1, L2, Lingua 3… che sia.

Eppure la soluzione è a portata di smartphone.

Lo smartphone è ormai come la cinghia del pantalone.

A nessuno oggi cade il pantalone.

Nemmeno alle donne.

Gli studenti poi non dico, lo usano anche nell’ora di lezione.

Di lezione di Storia, di Geografia, di Matematica e Scienze, ma non di Inglese, Francese, Danese!

Eppure venticinque inglesine si troverebbero facilmente nella Parrocchia di San Patrizio per un momento di svago con ragazzini del Polesine:

−Come sei vestito, tu, stamattina, dimmi e fammi vedè…

−La tua amorosina, quanti bacetti ti da di marca Perugina che pure a Londra si venderanno?

Non aspettatevi che si parlino di Alessandro Magno!

Ci sono cose molto più interessanti, meno stressanti, oggi imperanti nei territori delle mode.

A te, docente di L2, che importa?

Importa che imparino la Lingua catalana come con la mamma hanno imparato la Lingua italiana.

C’è un Tizio, un tizio italiano che di latino conosce solo la congiunzione UT, il quale osa cantare che le lingue, tutte le lingue, si imparano col metodo antico chiamato AOP: aop aop aop… ed i cavalli corrono galoppano e non si bloccano mai, mai e poi mai quando il fieno hanno nella mangiatoia.

REGOLA NON GRAMMATICALE

Le L1,  L2, L3, L4… si apprendono ascoltando  osservando parlando (AOP).

In situazioni emotive, affettive, significative!

Se mancano queste situazioni, anche la regola AOP fallisce, perchè non obbedisce alla legge dell’Antico.

È superfluo dire che le situazioni significative sono quelle che coinvolgono emotivamente, affettivamente, effettivamente i nostri studenti.

A quale giovincello non piace smartofonare con la sua amichetta d’oltremare?

Magari in videoconferenze.

E, poi, quante conoscenze si possono acquisire direttamente dalla dolce vocina della francesina! Il Tamigi, Napoleone, i Galli che non finiscono mai di cantare nella storia antica!

Non ti occorrono più i compartimenti stagni per attraversare la Manica, dentro la quale ti tieni l

Il gran vantaggio del villaggio globale sta nel fatto che l’apprendimento digitale non è mai compartimentale.

Insomma, voglio dire che l’apprendimento delle L2 oggi può avvenire in modo efficace attraverso gli strumenti digitali, quali gli smartphone, i tablet ed altre diavolerie digitali.

Pardon, Papa Francesco, altri doni divini!

 

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