Possibilità infinite è l’uomo

181 POSSIBILITà INFINITE è L’ UOMO di Umberto Tenuta

CANTO 181 Possibilità infinite è l’uomo, ogni uomo

Da Assunta Cappelletti: Ogni bambino è un accecante arcobaleno di possibilità (Fabio Deotto)

 

Acqua santa o diavolo, eroe o disertore, astronauta o minatore, poeta o smseta… (continuate voi).

Ma basta solo dire: un accecante arcobaleno di possibilità!

Là, tra le amorose braccia della mamma stracciona, due occhietti neri fissano i turgidi capezzoli.

Col cordone ombelicale lo ha alimentato nel suo grembo la mammina cara, ora gli dà il latte della vita e presto sgambetterà tra i narcisi dei campi, lui, Narciso.

Innamorato si specchierà nella fonte e si dirà: “che bravo sono io!”.

Non gli credete?

Che importa!

Gli crede la mamma sua.

Ogni scarrafone è bello a mamma soja.

E lui obbediente: io sono come tu mi vuoi!

La profezia che si autorealizza: Effetto Pigmalione.

E qui comincia l’educazione!

Al momento della nascita, pardon, al momento del concepimento −anzi un momento prima− il bimbo è una infinita possibilità.

Calcolate le possibili combinazioni dei ventitrè cromosomi paterni e dei ventitrè cromosomi materni!

Ma che importano le n combinazioni dei 23 cromosomi paterni e dei 23 cromosomi materni!

Quante altre infinite combinazioni cominceranno quando lo zigote si sarà formato!

In quale ambiente si alimenterà e crescerà?

Non ci sono due grembi materni uguali.

E non ci sono due mamme uguali.

E due mamme uguali sono diverse in ogni secondo dei nove mesi della gestazione.

Ad ogni secondo della sua venuta al mondo il bimbo avrà infinite possibilità di vedere colori diversi e forme diverse, di ascoltare voci materne, materne, fraterne diverse, di assaporare latti diversi, di toccare cose diverse, di poggiare su cuscini e lenzuoli diversi, di avvertire calori diversi…

Mica finisce qui!

L’orizzonte si allarga sempre più.

Alla camera da letto si aggiungono il bagno, il salotto, la camera da pranzo, la cucina, la TV, il frigobar, il tablet…

Suoni, voci, colori, forme, movimenti, odori puzzolenti tuoi ch’egli sente…

Ora la mamma, come tutte le mamme, non poco vanagloriosa, ti porta tra le genti, e quante genti!

Non bastano il largo parentado, anche le genti amiche e le genti nemiche per fare invidia un poco, non assai che porta jella!

Non ha nemmeno un anno e già cammina, per sentieri suoi se ne va e la mamma solo con fatica lo trova.

Non sa dove posa i piedini, i piedini che lo portano in luoghi senza confini.

Dove va nessun lo sa.

Comincia il girotondo intorno al mondo che fuori di casa si squaderna nei suoi infiniti orizzonti per infinite esperienze mai uguali a se stesse.

Percorre le vie dei padri ed altre ne scopre, infinite strade, infinite esperienze della strade del mondo.

Le strade!

Le strade dei cammini dei padri, le strade coi balconi fioriti delle madri, le storie infinite degli uomini negli infiniti cammini dei miliardi di esseri umani che hanno popolato la faccia della terra e che su altre terre hanno già poggiato i piedi.

E, come se questo non bastasse a farlo diverso da ogni suo diverso fratello, arriva la scuola con le sue autostrade bitumate, con i suoi mari a filari elencati nei sussidiari, con le grammatiche delle lingue che non gli sono familiari.

PEP, Percorsi Educativi Personalizzati!

Ogni bimbo il suo PEP.

Venticinque PEP, due volte disgraziato docente, la prima volta per sé e la seconda volta per ogni studente.

A questo punto mi fermo.

Come si chiama quello sciagurato Pasquale che ha inventato il Calcolo delle Probabilità?

Quante sono le probabilità che si offrono ad ogni zigote?
Io lavoro spesso con Corel Draw.

E mi stupisce sempre l’infinita possibilità delle combinazioni di soli tre colori primari.

Ma il mondo non è fatto di soli colori,

Ci sono forme, suoni, sapori, parole e discorsi infiniti che gli uomini fanno!

Ci sono infinite possibilità di essere uomo!

Queste infinite possibilità le ha ogni uomo.

Non gliele togliamo!

Dipende anche dalle possibilità che noi gli offriamo il destino di ogni figlio di donna che sta seduto all’ultimo banco della nostra aula!

L’ultima scolorita scolaretta che sta seduta lì, all’ultimo banco, da tutti ignorata, domani sarà la Regina di Spagna!

Sappilo tu, Signorina Maestra, chè mal non te ne incolva, in una delle tue infinite possibilità future.

In fondo all’aula, lì, all’ultimo banco, Hellen Key si ritrovò l’unigenito Principe, il Figlio del Re!

A te, Luciana, lo dico io.

In fondo all’aula, all’ultimo banco, nascosto dal compagno più grande, lui piccolino, figlio del Re, se ne sta!