Il coordinatore di classe è una figura da istituzionalizzare

da La Tecnica della Scuola

Il coordinatore di classe è una figura da istituzionalizzare

Lavorano tanto e con un carico di responsabilità non indifferente, lo fanno anche con una retribuzione modesta di 17,50 euro lorde ad ora, per un monte ore di circa 20 ore annue. Stiamo parlando della figura del coordinatore o coordinatrice di classe.

Questa importante figura non è prevista dalla normativa scolastica, non ci sono tracce di questo ruolo né nelle fonti legislative primarie né in quelle secondarie, ma comunque è una funzione molto utilizzata in tutte le scuole italiane. Si tratta di una figura delegata su base fiduciaria dal dirigente scolastico, per svolgere compiti importanti e per prendere decisioni di responsabilità.

Ma di cosa si occupa il coordinatore del consiglio di classe delegato del Ds?

Non ci sono compiti preordinati, proprio per il fatto che questo incarico sfugge a regole legislative o contrattuali, ma i compiti attribuiti al coordinatore sono variabili a seconda delle esigenze contingenti. Tuttavia di regola il coordinatore si occupa della stesura del piano didattico della classe, controlla e redige tutti gli atti burocratici del consiglio di classe che presiede, fa opera di monitoraggio dell’andamento didattico della classe e delle assenze degli alunni, comunica con le famiglie tutte le situazioni particolari, mantiene contatti frequenti con tutti i docenti della classe. Informa il dirigente scolastico sugli avvenimenti più significativi della classe facendo presente eventuali problemi emersi, ma filtra, quando è possibile, alcune problematiche senza fare intervenire in prima persona il Ds.

Presiede gli scrutini intermedi e quelli finali, nel caso il dirigente scolastico sia impegnato, assumendosi così la piena responsabilità. Compiti quelli svolti dal coordinatore di classe non di poco conto, che meriterebbero un riconoscimento normativo ed anche contrattuale. In buona sostanza sarebbe opportuno oltre che giusto, che la figura del coordinatore di classe fosse istituzionalizzata. In una fase storica come questa, dove si parla tanto di diversificazione delle carriere dei docenti, sarebbe opportuno mettere in risalto una figura importante come quella del coordinatore di classe. In questi ultimi anni i dirigenti scolastici hanno voluto dare a questa figura di sistema un ruolo di primaria importanza, tanto da decidere di assegnare alla stesso docente e nello stesso anno scolastico più coordinamenti.

Come nasce la figura del coordinatore del consiglio di classe? Nasce da esigenze di natura pratica e dalla complessità delle scuole di oggi. Infatti quando si svolgono i consigli di classe, in scuola con un numero di classe considerevole, questi si svolgono, più di uno anche due o tre, contemporaneamente, e non godendo il Ds del dono dell’ubiquità, è costretto di fatto a delegare un docente del consiglio a prendere il suo posto. Questo è previsto legislativamente ai sensi dell’art. 25 del D.L.vo n. 165/2001, comma 5, come ripreso dal CCNL vigente all’art. 34. In queste fonti normative e contrattuali ci si riferisce ad una specifica delega per lo svolgimento dei compiti di coordinamento didattico o organizzativo-didattico del consiglio di classe.

Se si volesse, si potrebbe istituzionalizzare questa figura di coordinatore su base fiduciaria, prendendo spunto dalle norme appena citate e rendendo di fatto il ruolo di coordinatore centrale e fondamentale. Sarebbe un modo per diversificare la carriera dei docenti, indicando il coordinatore come un docente che gode della fiducia del Ds, dei colleghi, dei genitori e degli studenti. In buona sostanza il coordinatore di classe, se ci fosse la volontà politica, potrebbe rappresentare un ruolo primario di fiducia e responsabilità. Oggi non è così, il coordinatore è colui che lavora di più, si espone in prima persona, cerca di risolvere le beghe del consiglio, è viene pagato circa 350 euro lorde l’anno. Forse è opportuno che Reggi e Giannini conoscano l’esistenza di queste figure per istituzionalizzarle per come è giusto che sia.