Le mezze verità sulla riduzione dei posti al Sud

da tuttoscuola.com

Le mezze verità sulla riduzione dei posti al Sud

Le mezze verità nascondono spesso una spiacevole realtà. È quanto sta succedendo a chi, riguardo alle decisioni ministeriali sull’organico di fatto 2014-15, critica i tagli dei posti che a senso unico si sarebbero abbattuti sulle regioni del Sud e delle Isole a vantaggio del Nord e del Centro.

È vero, le regioni del Sud e delle Isole perdono complessivamente 1.546 posti di docente e 321 posti di personale Ata, tutti posti che sono stati assegnati alle regioni settentrionali e centrali, come conseguenza delle modifiche dell’organico di diritto intervenute tra il 2013-14 e il 2014-15.

Ma c’è l’altra mezza verità che non viene detta e che serve, invece, a far capire le ragioni di tali decisioni apparentemente sperequative e contro le quali, a onor del vero, i sindacati rappresentativi non hanno avanzato critiche. La mezza verità nascosta riguarda la popolazione scolastica dei territori meridionali che continua nel suo inesorabile decremento quantitativo.

Meno alunni, meno classi. Meno classi, meno docenti, purtroppo.

È vero che per l’anno prossimo sono previste alcune decine di migliaia di alunni in più (saranno, purtroppo, qualche migliaia in meno, quando molti bocciati di settembre preferiranno abbandonare), senza che vi sia un aumento del numero di docenti (a causa di una norma di legge che ha congelato gli organici), ma tutto questo non riguarda le regioni meridionali.