Tablet parliamone

TABLET PARLIAMONE di Umberto Tenuta

CANTO 229 I PRO e i CONTRO.

Il Tablet è uno strumento. Come tutti gli strumenti può essere utile o inutile e addirittura dannoso.

È sterile l’accesa diatriba sull’utilità del Tablet nella scuola, se non si precisa come viene utilizzato.

 

Dice Papa Francesco che Internet è una benedizione di Dio.

Vogliamo lasciare il Tablet al Diavolo?

Libero arbitrio!

Non so quanto male si possa fare col Tablet, così come con i libri, i quaderni, i cartelloni, le cianfrusaglie agazziane ed i materiali strutturati montessoriani.

Est modus in rebus.

Ciò che conta è il modo in cui il Tablet viene utilizzato!

E il modo ancor m’offende!

Il Modo è ciò che conta in tutte le cose. forse.

In che modo il Tablet deve essere utilizzato nella scuola?

Se per analogia ad Internet, il Tablet è una benedizione di Dio, questo ben di Dio non lasciamolo abbandonato nelle mani dei giovani.

I giovani debbono essere educati a utilizzare le mani e i piedi, le orecchie e il naso, la lingua e gli occhi…

Anche il TABLET!

Sin dai primi mesi di vita, quando ormai l’aggeggio viene abbandonato nelle loro mani al posto della sonagliera.

La prima cosa da fare è di non tagliare il cordone ombelicale che lega il bimbo al grembo della Terra Madre.

Lo capiscono bene le donne africane che si portano il bimbo appeso al loro corpo!

Il bambino deve toccare la terra, le pietre, i fiori, l’acqua…

Che cosa mai potrà sostituire una bacinella di acqua, una montagna di sabbia nel giardino di casa e della scuola, i mille colori, odori e sapori delle erbe dei giardini?

Che cosa mai potrà sostituire le dolci nenie delle madri, il frinire delle cicale, lo stormir delle foglie, i silenzi della notte?

E le luci del moccolo, le ombre della sera, il bagliore del sole, il luccichio delle lacrime di gioia?

Occhi, bocca, mani, piedi, orecchie, naso e lingua il bimbo deve tenere attaccati alla Terra, fino a quando Marte non lo accoglierà.

Forse o senza forse questo il bimbo fa prima di andare a scuola.

Poi la scuola prati, valli, fiumi, laghi e monti all’orizzonte chiude.

È questo il malanno della scuola.

Ora il TABLET sarà un alibi.

Tutto realtà virtuale!

No, signori miei.

Andate a leggervi

http://www.disced.unisa.it/ava/u__tenuta_quarta_rappresentazione.htm

E, giunti alla Quarta Rappresentazione, il TABLET trova le sue valide utilizzazioni.

Utilizzazioni per cogliere e raccogliere in vasi rossi gialli e blu i fiori dei campi virtuali.

Utilizzazioni per riguardare in tre dimensioni i monti, i colli e i piani.

Utilizzazioni per rivedere in tre dimensioni le are, gli archi e le colonne infami.

Utilizzazioni per costruire in tre dimensioni piramidi, cilindri rettificati e cubi astratti.

Utilizzazioni per risentir Benigni cantar l’Inferno nella Vita bella.

Altro dir non vo’.

Ma anche Dario Fo il Tablet non disdegna.

E la Sardegna il Tablet coi suoi nuraghi ti consegna.

Il mondo di forme e dimensioni, di suoni, canti e colori.

Ma di odori ancora no ….

Il tablet tutto a tutti dona.

Solo insegnar non vuol.

E con lui la lezione se ne va in pensione.

Candida e Piera le danno la benedizione.

Chi vuol esser lieto sia.

E con Umberto stia!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html