Donna. Cervello emotivo – Cervello cognitivo

Donna. Cervello emotivo – Cervello cognitivo

 di Adriana Rumbolo

Forse non  ne  erano nemmeno coscienti, ma appena le istituzioni gli permisero  l’accesso all’università, appena la tecnologia portò  loro in casa quei meravigliosi giocattoli  casalinghi: lavatrice, frigorifero,  robottini  che in cucina fanno quasi tutto, loro, le donne,  sgranchirono il loro cervello  cognitivo realizzandosi in tutte quelle professioni ,medico, architetto, astronauta, ricercatrice, geologa  ingegnere,soldato, fino allora quasi sempre gestite da maschi, spesso anche emergendo.

L’uomo  le ammirò, qualche volta le sfruttò, ma sul potere alzò l’asticella, non dovevano accedervi.

Fin da bambina la donna  era abituata , non solo, alla distinzione fra maschi e femmine   augurabile solo  per potenziare l’ attrazione fatale  ma la storia ci racconta  che questa diversità era schiacciante soprattutto  nel diverso  QI (quoziente intellettivo) quasi sempre  più alto nel maschio.

Quindi ora la donna crede  di  essere arrivata; la tecnologia  le offre strumenti sempre più sofisticati che  le assicurano più tempo libero, la famiglia è diminuita , frequenti periodi all’estero per apprendere altre lingue e conoscere altre esperienze la rassicurano: la rivoluzione delle femministe è riuscita!

Ma   la cronaca continua a  denunciare episodi drammatici di cui le donne sono protagoniste,  che  mandano  messaggi che il  loro cervello emotivo,  è in forte sofferenza e  persiste  fortemente  il dualismo mente- corpo.

Nel percorso educativo nella famiglia e nella scuola non  è stata ancora riconosciuta la grandissima importanza del percorso nell”educazione del percorso emotivo-affettivo-sessuale dei soggetti in crescita,  maschi e femmine.

“Pensieri rapidi e morale lenta” disse , alcuni anni fa , il grande Damasio in una sua conferenza ha spiegato  bene come il corpo sia l’ àncora del cervello e  teatro dell’espressione emotiva.

Senza la conoscenza e una buona gestione delle nostre emozioni non conosceremmo il benessere psico-fisco, non potremmo superare il dualismo mente corpo e il cervello cognitivo rimarrebbe depotenziato.

Se a una donna nella  crescita è stata rispettata la sua vita emotiva di conseguenza lei potrà conoscere, gestire e soprattutto sentire il proprio corpo.

Purtroppo via , via che una bambina cresce,  sul  sentire il proprio corpo calerà sempre più il silenzio della conoscenza,  mentre potrebbro restare pericolosamente allo sbando risposte meccanicistiche-sessuali  dove solo i pregiudizi avranno pieno potere.

Sono rimasta tristemente sorpresa quando nei miei incontri con adolescenti in scuole pubbliche potevo riscontrare  come molte di loro facessero sesso senza sentirlo.

Si,è vero , che vestivano in modo provocante soprattutto quando andavano in discoteca, si truccavano pesantemente  sembravano così sicure di sé finchè  approfondendo il dialogo,  sicure di essere ascoltate e non giudicate mi raccontavano che prima della discoteca era d’obbligo fermarsi al pub per bere e superare così l’ansia di essere se stesse con i coetanei.

Se poi scoprivano che quel corpo  che non sentivano ma usavano meccanicisticamente,  poteva renderle ricche perchè no!

Non sospettavano che in alcune di loro quel corpo non amato si sarebbe fatto sentire attraverso gravi  disagi  comportamentali per molto tempo inspiegabili.

I problemi  d’amore non sono mai problemi pratici e non c’è niente che si debba o non si debba  fare.

Perché l’amore non è una cosa che si fa, ma una cosa che si sente.

Con l’uno o con l’altro, lei scopre le stanze del suo sottosuolo erotico:  primo amore alla materna e poi alle elementari, nelle vacanze estive, l ’amore che compie il miracolo di dilatare i confini del corpo nel cosmo delle emozioni  in una partecipazione totale, la maternità, l’allattamento, e abitando le  stanze una ad una lei finirà  per conoscere la propria casa interiore e stimare , curare, saper  difendere quel corpo che interagisce  continuamente con il cervello in una  grande rete di comunicazioni.

Finchè la donna non prenderà coscienza di tutto questo non saprà usare i meccanismi difensivi che la natura le ha dato  e i diritti alle risposte ai suoi desideri o ai  suoi rifiuti .

La cronaca ci racconta di donne che hanno fatto studi interessanti e difficili con brillati risultati , ma hanno subito troppe volte,  violenze da maschi immaturi e narcisisti.

Il corpo offre un riferimento di base alla mente. Il cervello cognitivo e quello emotivo  interagiscono  sempre potenziandosi a vicenda , non dimentichiamolo mai.