«A scuola i nostri figli non imparano a scrivere in italiano»

da Corriere.it

il sondaggio tra le mamme

«A scuola i nostri figli non imparano a scrivere in italiano»

Il sito «Libreriamo»: strutture fatiscenti e poche atttività extra. Meno libri e più pratica

di Redazione Scuola

Secondo le mamme a scuola non si impara l’italiano. Troppa letteratura, poca lingua parlata, «questa materia va rivista perché bisogna che alla fine del percorso i ragazzi possano saper scrivere correttamente». Lo pensa quasi una mamma su due (il 45%) secondo l’indagine condotta da Libreriamo, la piazza digitale fondata dal sociologo Saro Trovato, che ha coinvolto circa 800 mamme italiane tra i 30 e i 60 anni, in una ricerca condotta con il metodo WOA (Web opinion analysis).

La scuola che vorrei

Più spazio alla pratica e all’attualità e meno alla teoria, avere strutture meno fatiscenti e maggiormente attrezzate, rendere la lettura un piacere per gli alunni e non un obbligo. Sono alcune delle caratteristiche principali della scuola ideale che le mamme italiane desidererebbero per i propri figli, le quali inoltre vorrebbero che nei programmi scolastici fosse dato maggiormente spazio ad approfondimenti legati ad arte (56%) religione (49%), ed ambiente (44%). Le principali problematiche? Emergono soprattutto dal punto di vista formativo (61%) e strutturale (39%) nonostante la pesante denuncia di strutture scolastiche fatiscenti (45%) e della mancanza di strumenti multimediali idonei all’insegnamento (39%).

 

Più educazione e meno didattica

Secondo le mamme italiane bisognerebbe investire innanzitutto su forme didattiche innovative e multimediali (54%), appassionare allo studio i bambini (49%), coinvolgendoli maggiormente e facendo scoprire il piacere della lettura, da intendere non più come un obbligo, e prevedere all’interno del programma formativo meno libri da studiare (41%), molti dei quali ritenuti troppo pesanti ed ingombranti da trasportare e i cui temi trattati non sempre sono utili dal punto di vista lavorativo. Infine, una mamma italiana su 3 (32%) auspica un maggior confronto con gli insegnanti, nel corso di appositi incontri che non siano i colloqui. Come vorrebbero la scuola le mamme? Ecco i dieci punti principali:

Edifici scolastici meno fatiscenti e più a norma

Istituti con all’interno biblioteche e strumenti multimediali al passo con i tempi

Professori piu’ preparati, innovativi e che sappiano seguire i ragazzi anche dal punto di vista pedagogico e non solo didattico

Meno libri e più frequenti attività extrascolastiche, non necessariamente legate al classico programma didattico

Studiare materie e argomenti che abbiano uno stretto legame con l’attualità

Avere un maggiore confronto con gli insegnanti, non solo durante i colloqui

Maggiori approfondimenti legati all’arte

Approfondire l’Informatica piu’ dal punto di vista pratico

Studiare la Geografia piu’ dal punto di vista culturale e politico

Concentrarsi meglio sullo studio delle lingue straniere parlate .

Per quanto riguarda le lingue straniere, quasi una mamma su 3 (31%) sottolinea la necessità di studiare meno la letteratura e più il linguaggio parlato, mentre il 27% insiste sull’importanza di approfondire in particolare la storia contemporanea, «per comprendere meglio il presente e guardare al futuro». Quali altre materie non obbligatorie meriterebbero maggiore spazio? Secondo le mamme i programmi didattici delle scuole italiane dovrebbero prevedere maggiori approfondimenti legati all’arte (56%), (o meglio alle diverse arti figurative, in primis la fotografia ed anche il teatro), alla religione (49%), all’ambiente e all’ecologia (44%), sino ad arrivare al diritto ed all’economia (36%). Cosa andrebbe migliorato dal punto di vista formativo? Secondo oltre una mamma su 2 (53%) occorrerebbero maggiori attività extrascolastiche che non comprendano necessariamente attività legate allo studio o al programma didattico.