Il calo demografico nel Mezzogiorno riduce i posti di lavoro

da tuttoscuola.com

Il calo demografico nel Mezzogiorno riduce i posti di lavoro

Il 2014/15 si annuncia, ancora una volta, come anno di magra per l’occupazione nelle aree meridionali. Tra luglio e agosto il Miur ha definito l’assestamento degli organici per il 2014/15, prima definendo l’organico di fatto per ogni regione con conferma complessiva dei 628.066 posti già autorizzati l’anno scorso, poi aggiungendo eccezionalmente altri 2.055 posti per fronteggiare particolari emergenze che hanno interessato taluni settori scolastici.

In questa duplice operazione le regioni meridionali (Sud e Isole) sono uscite, ancora una volta, con le ossa rotte. Tutta colpa del calo demografico chenon accenna a diminuire, costringendo il Miur a ridurre ogni anno gli organici di diritto.

Dal 2011/12, con i valori nazionali dell’organico di diritto congelati a 600.839 posti e con la sola possibilità di compensazioni tra le regioni, il Sud ha perso complessivamente 3.278 posti e le Isole 1.594. I posti persi sono andati alle regioni del Nord Ovest (1.798 posti in aumento), a quelle del Nord Est (1.692) e a quelle centrali (1.382).

Tra il 2011/12 e il 2014/15 la sola Sicilia ha perso 1.421 posti, la Campania 1.093 e la Puglia 982, mentre la Lombardia nel medesimo periodo ne ha ricevuto 1.266 in più e l’Emilia Romagna 1.162.

Tutto questo ha avuto effetti sull’occupazione. Nelle aree che hanno subito il salasso dei posti, oltre ad esserci docenti in esubero che perdono sede, sono pochi i posti disponibili. Per il personale precario un posto di lavoro diventa ogni anno un sogno, sia per le supplenze annue che per i concorsi (quando ci sono). È quindi comprensibile il trasferimento di graduatorie verso il Centro-Nord, anche se ultimamente in diminuzione.