Programmare che febbre

PROGRAMMARE CHE FEBBRE di Umberto Tenuta

CANTO 246 Finite le vacanze, la doccia fredda della PROGRAMMAZIONE!

Per chi suona la campana?

Questa volta suona per i docenti!

Il Dirigente sulla cattedra usurpata al docente fa lezione ed i docenti −seduti nei banchi biposti degli studenti, con le orecchie aperte e le braccia conserte, nel silenzio tombale dell’aula con le ragnatele dell’anno scorso− se ne stanno a sbadigliare alla vetusta tiritera della Programmazione di cui al DPR 416/1974.

 

pofpspLui, Lui solo, il Principe di turno, Lui sa che cosa è la Programmazione.

Mica gli obsoleti Programmi gentiliani che di cultura erano intrisi ma la didattica non conoscevano.

Ora, Docenti, leggete Scurati e Tenuta del POF!

Leggete!

Leggete, ve lo ordino io!

Con tanto di circolare datata e firmata.

Leggete e programmate!

Tu, che vuoi, là in fondo all’aula?

Conoscere gli alunni?

Ma dai, guardateli in faccia, guardateli dalla cintola in giù, guardate come sono pettinati, come sono vestiti, come sono calzati!

Fate l’assemblea delle Mamme.

E poi programmate.

Prima il POF, poi …

Professoresse e Professorini, sulla mia amata LIM leggetevi una sintesi grafica del POF:

Scusate, questo signore ha osato invertire le procedure.

Prima i Piani di studio personalizzati e poi il POF.

Forse voleva dire:

−Prima gli obiettivi essenziali del POF ed i criteri metodologici di massima

−Poi i Piani di Studio Personalizzati (PSP)

−Infine le Unità di Apprendimento (UDA).

Insomma, occorre prima conoscere la realtà, perchè, come dice quel nuovo Cesare detto Scurati:

<<… stanno a fondamento della programmazione i principi della razionalità e della socialità, oltre che della realtà e della pubblicità (SCURATI C. (a cura di), Un nuovo curricolo nella scuola elementare, La Scuola, Brescia, 1977, pp.23-24).

−Ed allora, non abbiate fretta di programmare prima di aver conosciuto i vostri nuovi allievi.

−Non importa che le programmazioni le farete dopo qualche settimana di scuola.

−Io vi aspetterò, paziente come sono.

−Ed altri quindici giorni di vacanza vi lascerò!

VIVA VIVA IL DIRETTORE

COME TE NON C’è NESSUNO

TU SEI IL MASSIMO DEL CIRCO SCUOLA!

Povera STEFY che lì, al mare trapanese, la colite si prese!

Prudente e saggia la LUCIA che il nuovo Dirigente aspettò e non si sbagliò.

Quest’anno, la Riforma non aspettiamocela dalla Ministra, ma dal nuovo Dirigente!

Prima conosciamo i nostri alunni e poi cuciamo loro i vestiti su misura, come diceva Eduard Claparède (Claparède, La scuola su misura, La Nuova Italia, Firenze 1952).

 

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in: http://www.edscuola.it/dida.html