Riforma vuota

RIFORMA VUOTA ovvero il metodo che non c’è di Umberto Tenuta

CANTO 148 − La BUONA SCUOLA che non c’è.

Ennesima e ultima (?) immissione in ruolo, ma non certamente Riforma della scuola.

D’accordo con Giorgio Simonelli, << Una riforma si chiede … perché si debba insegnare una certa cosa, quali obiettivi di formazione si vogliono raggiungere>>.

E, da uomo che, per un cinquantennio, a queste domande ha cercato di dare risposta, aggiungo che una riforma si occupa soprattutto del come i giovani apprendono, si formano, diventano uomini.

 

Questa è una buona scuola per i docenti che saranno immessi in ruolo, ma certamente non per i giovani che fra qualche settimana saranno costretti ad abbandonare i viaggi, le escursioni, i concerti, i campi di gioco, le pinacoteche, e perché no, le loro prime esibizioni, per ritornare, non solo silenziosi spettatori di più o meno noiose lezioni, esposizioni, dimostrazioni, ma anche ansiosi soggetti di interrogazioni, umiliazioni, mortificazioni.

Non è per tutti gli studenti questa prospettiva, ma se tale fosse per un solo figlio di donna, nulla cambierebbe, perchè un solo uomo vale quanto sette miliardi di uomini.

<< Una riforma si chiede … perché si debba insegnare una certa cosa, quali obiettivi di formazione si vogliono raggiungere>>.

Istruzione formativa, educazione, successo formativo, sono queste le parole che mancano.

E, siccome questa è la mission della scuola, mancando queste parole, manca la scuola.

La scuola è un istituto di formazione umana, di educazione, di gestazione culturale.

Dalla scuola debbono uscire uomini, cittadini, lavoratori.

E per questi risultati occorre che la scuola si ponga, sia il problema degli <<obiettivi di formazione che si vogliono raggiungere>>, sia e soprattutto attraverso quali vie, quali strade, quali metodi questi obiettivi si possano raggiungere da parte di tutti i giovani.

La scienza che ci ha portato sulla Luna e ci porterà sulla nuova Terra è nata dal Novum Organum Scientiarum di Francis Bacon, dal quale ha tratto ispirazione la questione del metodo educativo che da Rousseau ai nostri giorni ha occupato ed occupa coloro che si pongono il problema del successo formativo da garantire a tutti i giovani, e non soltanto ai talentuosi figli di papà.

Democrazia e educazione, scriveva Jhon Dewey.

Ahimé, dimenticava l’accento sulla è!

Una BUONA SCUOLA si pone soprattutto il problema del metodo.

Cosa completamente ignorata!

Da Giovanni Gentile e dai suoi fedeli seguaci.

Tanto, lo diceva Papa Francesco, i figli di papà hanno anche le buone scuole private, magari all’estero.

Mi piange il cuore!

Mi piange anche per Te, Matteo, che Tua Moglie non hai ascoltato, questa volta.

Mi piange il cuore, per un’altra occasione perduta.

Per una Riforma che poteva essere e non è stata!

 

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