Paura che fa studiare

PAURA CHE FA STUDIARE di Umberto Tenuta

CANTO 259

La parola latina STUDIUM significa AMORE.

STUDIO è AMORE del sapere.

E STUDENTE è COLUI CHE AMA IL SAPERE!

Ma, scrive F. Ferrarotti che <<La scuola non sembra in grado di stimolare e far scoprire ai giovani la gioia della lettura, e di riportare lo studio al suo significato originario di studium, ossia amore, passione, avventura>>[1]

 

Caro, ora suona il FLAUTO DOLCE!

No, Mammina, non posso.

Io debbo studiare le coniugazioni dei verbi.

Me lo ha ordinato la Professoressa di Italiano.

Ed io tanta paura della Professoressa di Italiano, e non solo della Professoressa d’Italiano!

Perché quella di Musica non scherza mica.

Il giovanetto non ha fatto sempre così.

Alla Scuola dell’infanzia aveva imparato a parlare Inglese, utilizzando correttamente i verbi nei vari modi e tempi.

La docente, non solo parlava sempre in inglese, ma era amorevole, lo accarezzava, lo apprezzava e riconosceva i suoi progressi, continui, consistenti, straordinari.

Ora non studia il Flauto dolce che pure gli piaceva all’inizio.

Ora studia i Verbi.

INDICATIVO PRESENTE: IO studio, TU studi, EGLI studia…

CONDIZIONALE PASSATO: IO avrei studiato, TU avresti studiato…

… se la Professoressa mi AVESSE INNAMORATO.

Eppure ha un bel vestito la Professoressa, una maglietta ed un pantaloncino molto aderenti.

Le sue forme sono sempre emergenti.

Bella sì, ma io non la amo, non la amo proprio, la mia Professoressa.

Mi fa paura.

Ed io studio per paura, per la grande paura che ho della mia Professoressa.

E degli altri professori, nessuno escluso, nemmeno della Professoressa di Musica.

Mica studio per amore!

Studio i verbi, e qualunque cosa mi si ordini di studiare.

Mi fanno paura i miei professori, tutti, nessuno escluso. Figurati il Dirigente scolastico!

Io studio per paura.

Studio fino a quando sarò obbligato ad andare a scuola.

Poi, quando avrò finito la scuola, suonerò il Flauto dolce, ed i libri di grammatica, di poesia, di storia e geografia… getterò via.

No, non li venderò come Pinocchio!

Non voglio che un altro giovanetto soffra quello che io sto soffrendo la notte e il dì.

Quello che io, quello che mia madre ha sofferto.

Sì anche lei ha sofferto, come me!

Caso esemplare, autentico, con marchio di garanzia!

Certo c’è qualche rara, molto rara eccezione di Professoressa che innamora.

Ma nessuno ne ha l’indirizzo.

Ella non lo dà.

Sennò il marito andrebbe in galera, per via della corte di spasimanti che si troverebbe sotto la finestra.

Signor Presidente, non faccia la Consultazione sull’Immissione in ruolo!

Certo che saranno tutti d’accordo, con questa disoccupazione che c’è in giro.

La faccia, la Consultazione, su nomi e cognomi degli studenti che sono studenti, che amano la POESIA, la GEOGRAFIA, la MATEMATICA, la GRAMMATICA, la FISICA, la MUSICA, l’ARTE…

La faccia la Consultazione su quanti Pinocchietti si vendono i libri a fine anno scolastico.

La faccia la Consultazione dei LIBRAI per sapere quanti giovani e adulti comprano i CANTI DI LEOPARDI, il PARADISO PERDUTO DI MILTON, il FAUST di Goethe…

E aggiunga anche qualche autore contemporaneo, ma non esageri, mettendoci anche IL GATTOPARDO!

È che la Scuola riesce pure a far studiare I SEPOLCRI, ma non senza far imparare a odiare l’INFINITO.

Life long learning.

Ma scherziamo!

Analfabetismo senza ritorno.

Signor Presidente.

La BUONA RIFORMA la metta nel cassetto.

E la Riforma della Scuola, semplice semplice, la faccia scrivere da Sua Moglie:

SCUOLA DEL GIGLIO FIORENTINO!

Scuola delle Maestre innamorate.

Innamorate tanto che da tutti i pori trasudano AMORE.

Amore del sapere, FILOSOFIA.

Signora STEFANY, faccia un sacrificio, gliela scriva al Suo amato Presidente, in una SOLA riga, questa RIFORMA DELL’AMORE DELLA SCUOLA!

Sapesse, Signora, quanti nuovi elettori Gli procurerà!

Madri e Padri, Nonne e Nonni. Zie e Zii, Cugine e Cugini, Commari e Compari…(Quelli veri).

Altro che campagna elettorale!

Ma poi, mica una grande Riforma della Scuola Giovanni Gentile la fece per i voti!

E s’ebbe imperitura gloria.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

 

[1] Presentazione del libro: FERRAROTTI F., Leggere, leggersi, Donzelli, Roma, 1998