Il Miur promette 7.733 Scuolebelle entro il 2014 Ma le classi pollaio rischiano di restare

da ItaliaOggi

Il Miur promette 7.733 Scuolebelle entro il 2014 Ma le classi pollaio rischiano di restare

La programmazione degli interventi e i bisogni di studenti e docenti

Franco Bastianini

Ha mosso i primi passi il piano per l’edilizia scolastica predisposto dal governo Renzi. Tra i filoni di cui si compone il piano, progetto «Scuolebelle», «Scuolesicure», «Nuovi edifici scolastici», è il primo quello che è in via di realizzazione. Il progetto consiste soprattutto nell’assicurare agli edifici scolastici servizi aggiuntivi di manutenzione ordinaria quali, ad esempio, il rifacimento di intonaci e la tinteggiatura delle parti interne ed esterne degli edifici, la cancellazione di scritte o segni sulle pareti e sugli infissi con vernici smalto o cementite. Tra i servizi aggiuntivi il progetto enuclea anche la manutenzione, il montaggio, lo smontaggio e la riparazione delle attrezzature funzionali agli spazi sportivi o ludico ricreativi.

Le somme finanziate dal governo per quel progetto ammontano a quattrocentocinquanta milioni di euro da utilizzare nel periodo dall’1/7/2014 al 30/3/2016. Tali somme dovranno servire prioritariamente per l’acquisto di servizi messi a disposizione delle ditte che si sono aggiudicate gli appalti di pulizie delle scuole e che, attraverso stanziamenti aggiuntivi potranno contemporaneamente garantire sia la continuità lavorativa degli oltre undicimila ex lavoratori socialmente utili, che la fornitura dei servizi aggiuntivi di manutenzione ordinaria degli edifici scolastici in cui tali ditte operano utilizzando appunto ex lavoratori socialmente utili.

Per il solo 2014 il progetto prevede oltre 7.700 interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale dei locali scolastici, con un impegno finanziario complessivo di 150 milioni di euro direttamente finanziato dal ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.Un comunicato del ministro Giannini, datato 16 settembre 2014, ha fatto il punto dello stato dell’arte scuola per scuola. Si apprende infatti che sono stati 918 gli interventi iniziati e conclusi nei mesi di luglio e di agosto, il maggior numero dei quali si è avuto in istituti scolastici pugliesi, calabresi e abruzzesi. Altri 3.585 interventi sono in corso di realizzazione e saranno conclusi entro questo mese di settembre (nel Lazio e in Campania si registra il maggior numero di interventi). Ulteriori 3.230 interventi saranno eseguiti tra ottobre e dicembre soprattutto in edifici scolastici della Campania, della Calabria, della Puglia e della Sicilia.

È possibile dunque che i 7.733 edifici scolastici sottoposti entro dicembre ad uno specifico maquillage possano vantarsi di essere scuole belle. Ma lo sono anche sicure e prive di classi pollaio? La domanda non è retorica ma scaturisce delle sempre più frequenti notizie di incidenti verificatisi in edifici scolatici di ogni parte d’Italia e di presenza di classi pollaio. Una risposta appare, a bocce ferme, negativa.

L’esecuzione di quanto prevede il progetto «Scuolesicure», progetto che può contare su un finanziamento di 400 milioni di euro, sembra infatti iniziare molto a rilento. Lo conferma proprio il comunicato stampa ministeriale che in tema si limita a riferire che a tal fine alcune amministrazioni comunali avrebbero già avviato gli interventi e che altri cantieri dovrebbero partire nelle prossime settimane. Ad aumentare il timore di ritardi è anche la comunicazione inviata ai sindaci e ai presidenti delle province con la quale viene loro ricordato che il 31 dicembre prossimo scade il termine per poter affidare le opere incluse appunto nel progetto scuole sicure.

Per quanto riguarda infine il progetto «Nuovi edifici scolastici», progetto che costituisce il terzo filone del piano dell’edilizia scolastica, il comunicato stampa ministeriale si limita a riferire che nei prossimi giorni sarà diffuso lo stato dei progetti che saranno realizzati grazie allo sblocco di patto.

Un modo, forse, per rinviare, a data da destinarsi, la posa della prima pietra per la costruzione di nuovi edifici, possibilmente con aule che non consentano più la formazione di classi pollaio. Una volta pronte le aule, poi, saranno necessari i relativi docenti. E per questo una prima risposta sia vrà non prima di settembre 2015, quando dovrebbe andare a compimento il piano di assunzioni del governo. Allora si vedrà se le 150mila assunzioni di docenti, di cui 80 mila solo nella primaria, eviteranno le forzature di classi a volte con 30 alunni.