A difesa di un sostegno che sia veramente tale!

A difesa di un sostegno che sia veramente tale!

di Maurizio Tiriticco

Caro Raffaele!

Perché continui a darmi del LEI, quando ci conosciamo da secoli e abbiamo fatto lo stesso mestiere? Mi dispiace solo che TU debba pensare che io voglia tenere il bordone ai professori del liceo classico – o alle professoresse, se vuoi – in genere sputati disciplinaristi, anche se non tutti! E non sono affatto un licealista!

Anche se vengo da una formazione classica! Purtroppo? Non lo so! Comunque, ho sempre lavorato nell’istruzione tecnica e professionale, molto impegnative e molto interessanti, oggi e ancor più domani! E sostengo da sempre che, in una società della conoscenza, bisogna “fare con la testa e pensare con le mani”, oggi e ancor più domani, stante l’impetuoso sviluppo delle tecnologie. So benissimo che tra una traduzione dal greco e la realizzazione di un circuito elettrico non c’è affatto un abisso quanto ad impegno intellettuale, anche se qualcuno ci ha detto da sempre che esistono le professioni liberali, da una parte, e, dall’altra, i mestieri dei vili meccanici. Altrimenti, come avrebbero fatto le classi dominanti a tener bene sotto i loro piedi milioni di sfruttati? Anche con la benedizione della chiesa, a volte! Da sempre ci hanno detto che c’è chi ha in sorte di nascere ricco e chi di nascere povero! Beato quest’ultimo, perche le porte del cielo per lui sono aperte! So anche che fare il contadino oggi propone e impone conoscenze, anzi, competenze di alto livello, per stare al passo con i tempi, che solo qualche decennio fa erano assolutamente sconosciute, quando la zappa e il buon tempo la facevano da padroni.

Lo ripeto e lo confermo: sono per l’integrazione degli handicappati (li chiamo così perché il buonismo di altre espressioni non mi ha mai convinto e serve spesso a menare il can per l’aia) e so benissimo che una buona integrazione è in grado di suscitare in loro potenzialità enormi, inespresse e inaspettate. So anche – e te l’ho scritto – che ci sono handicappati che primeggiano nell’arte e nella scienza. In effetti, molti di loro hanno risorse nascoste che la discriminazione secolare a cui sono stati sottoposti ha sempre impedito di intercettare! Oscar Pistorius è campione olimpico, grazie alla sua forza di volontà, ma anche allo sviluppo scientifico e tecnologico. E che dire di Michel Petrucciani? E dei disegni di Stephen Wiltsshire? Di esempi ne abbiamo a iosa, con la “i” minuscola, per non far confusione con un cognome molto diffuso.

Ritengo, pertanto, che il processo di integrazione scolastica debba andare avanti, come lo avevamo progettato negli anni Sessanta e Settanta. Ed ero tra i pochi che credevano fortemente in questa innovazione! Rivoluzionaria per quei tempi! La mia vis polemica insorge quando qualcuno – Ianes o Janes che sia – ha detto e scritto – e L’HO LETTO, anche se porto gli occhiali a compensare il mio handicap visivo – che tutti gli insegnanti, DOMANI, saranno anche insegnanti di sostegno. Il che o è un sogno irrealizzabile o una “cavolata” – perdonami l’espressione romanesca grossa così! In primo luogo perché è la stessa funzione del sostegno che viene banalizzata, a meno che per sostegno non si intenda solo allacciare cappotti e spingere carrozzelle.

Insomma, un soggetto sceglie, per quello che ovviamente gli è concesso, un determinato lavoro! Non è detto che chi ha scelto di insegnare greco o chimica o impianti termoidraulici possa, debba e voglia diventare anche insegnante di sostegno! Tutto qui! E sai perché? Perché il sostegno è una cosa seria, e tu lo sai meglio di me! E non può essere IMPOSTO per ordinanza o decreto ministeriale! E dovresti essere d’accordo con me! Perché ambedue sappiano benissimo che il sostegno è un’attività troppo impegnativa perché possa essere spalmata su tutti gli insegnamenti disciplinari… indiscriminatamente!

Tutto qui, semplicemente!