15 ottobre Legge di stabilità 2015 in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 15 ottobre, approva i Disegni di Legge relativi a:

LEGGE DI STABILITÀ 2015

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Legge di Stabilità 2015. Una manovra finanziaria di 36 miliardi di euro.
Qui di seguito i punti principali della legge:

  • Meno tasse per 18 miliardi;
  • Gli 80 euro diventano una misura definitiva;
  • Via gli alibi per chi deve assumere: zero contributi per i contratti a tempo indeterminato;
  • Investimenti nei settori chiave del Paese: scuola, lavoro, giustizia;
  • Riduzione del 70% del patto di stabilità per i Comuni;
  • Più risorse per ricerca e innovazione;
  • Stop alle spese non coperte;
  • Spending review: taglio di 15 miliardi di euro;
  • Recupero e contrasto dell’evasione per 3,8 miliardi e 1 miliardo dalle slot machines;
  • Libertà per i lavoratori dipendenti di avere il TFR in busta paga con zero costi per le imprese.

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato il disegno di legge riguardante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2015 e il bilancio per il triennio 2015-2017.

L. STABILITA’, GIANNINI: 1 MLD PER LA SCUOLA
SVOLTA STORICA
STABILIZZATE RISORSE PER UNIVERSITA’,
SALVAGUARDATA RICERCA STRATEGICA

“Il miliardo che abbiamo stanziato oggi per la scuola nella legge di stabilità non è solo una promessa mantenuta, ma una svolta storica. Finalmente si torna a parlare di stanziamenti importanti, di risorse fresche, per un settore cruciale per il futuro del paese. Si parla di un miliardo sul 2015 e di 3 miliardi a regime”.
Così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca al termine del Consiglio dei Ministri.
“Con le norme approvate oggi – spiega Giannini – si fa un grosso investimento sul capitale umano del paese. Salvaguardiamo la ricerca strategica e stabilizziamo risorse finora oscillanti come quelle del Fondo di finanziamento delle università e quelle per le scuole paritarie. A questo si aggiungono le altre misure del governo su credito di imposta su ricerca e sviluppo e le misure sui brevetti”.