Manovra, oltre 600 milioni di tagli alla scuola. Ecco tutti i soldi per l’Istruzione

da Repubblica.it

Manovra, oltre 600 milioni di tagli alla scuola. Ecco tutti i soldi per l’Istruzione

di CORRADO ZUNINO

I tagli alla scuola e all’università, considerando tutte le voci, arrivano a quota 615 milioni di euro a fronte di oltre un miliardo di stanziamenti sul 2015 (3 miliardi a regime). La legge di Stabilità appena varata dal governo Renzi promuove  una serie di misure sul fronte dell’istruzione. Vengono riorganizzate le commissioni per l’esame di Maturità: saranno sei componenti interni e solo il presidente come membro esterno, i commissari saranno designati dai consigli di classe e nominati dal dirigente scolastico. Il risparmio annuale garantito è di 147 milioni, dicono al ministero dell’Istruzione.

Un miliardo è a disposizione del progetto “La buona scuola”, che sarà decreto a gennaio 2015. Servirà innanzitutto, subito, per l’assunzione di 148 mila precari e l’avvio di progetti di scuola-lavoro. Il fondo dal 2016 sarà incrementato a tre miliardi l’anno. Tra l’altro, già in sede di “stabilità” si è deciso di abolire le supplenze di un giorno per i docenti. Per i collaboratori scolastici non si possono conferire supplenze se non dopo sette giorni di assenza e così per gli assistenti amministrativi, se non in scuole “con meno di tre unità di personale”. Dopo le assunzioni dei 148 mila – saranno operative a settembre 2015 – si avvierà l’organico di rete.

Per le scuole paritarie sono stanti stanziati 220 milioni, che si vanno a sommare ad altrettanti stanziati direttamente dal ministero dell’Istruzione. La parlamentare di Forza Italia, Elena Centemero, ha parlato del taglio del 50% delle risorse, ma non è così. Rispetto alla stagione passata mancano 25-26 milioni. Cancellazione degli esoneri e semiesoneri dei collaboratori del preside. Colpiti oltre duemila collaboratori scolastici.

Con il decreto Sblocca Italia, che sarà operativo entro il 30 ottobre, si tagliano altri 30 milioni del fondo Mof, prosciugandolo. Il numero dei posti per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo (Ata) viene ridotto di 2.020 unità, “in considerazione di un generale processo di digitalizzazione e incremento dell’efficienza dei processi e delle lavorazioni”.

Sul Fondo di finanziamento ordinario delle università italiane vengono messi 150 milioni e si  stabilizzano anche per il prossimo anno risorse finora oscillanti. Gli studenti organizzati spiegano, però, che con i tagli alle Regioni saltano 150 milioni che le Regioni avrebbero destinato alle borse di studio universitarie per gli aventi diritto. Sono, secondo i calcoli sia della Rete della conoscenza che dell’Udu, 40-50 mila borse in meno (e già oggi ne viene pagato il 70 per cento).

Per la ricerca (pubblica e privata) ci sono 300 milioni, tutti da dettagliare. Il ministro Stefania Giannini parla di svolta storica, ricordando le misure sul credito di imposta su ricerca e sviluppo e le misure sui brevetti, ma il sindacato è già in piazza. Gli insegnanti devono registrare il blocco del contratto  –  da sei anni – e il blocco degli aumenti di anzianità. “La qualità della Scuola italiana”, sostiene Anief, “scenderà ancora di un gradino”. Duecento milioni in meno per la Scuola europea di Parma, fondata dal governo Berlusconi e pensata per i figli dei manager Ue che lavorano alla vicina Autorità di controllo alimentare.