La raccolta a punti al posto degli scatti di anzianità? No, grazie!

da La Tecnica della Scuola

La raccolta a punti al posto degli scatti di anzianità? No, grazie!

A dirlo è stato Massimo Di Menna, segretario generale Uil Scuola, sul palco del teatro Alfieri di Torino, durante il XIII congresso nazionale: è un sistema che toglie la progressione per anzianità presente in tutta Europa, per dare un aumento al 66% dei docenti ogni tre anni, costretti ed emigrare in scuole dove i colleghi hanno punteggi più bassi. Si eviti agli insegnanti questa offesa.

Il progetto del governo sul riconoscimento del merito per gli insegnati contenuta nel piano ‘La buona Scuola’ “è assolutamente da rivedere”. Sono parole di fuoco quelle pronunciate da Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, sul palco del teatro Alfieri di Torino, nel corso della prima giornata del XIII congresso nazionale del sindacato.

Secondo il sindacalista, che ha accusato il ministro Stefania Giannini “di parlare dei sindacati e non con i sindacati”, la proposta del governo è “un sistema che toglie a tutti la progressione per anzianità presente in tutta Europa – ha ricordato durante il congresso nazionale in corso a Torino – per dare un aumento al 66% con modalità che prevedono una sorta di raccolta punti, con cui trovate le scuole dove i colleghi hanno i punteggi più bassi per prendere l’aumento di 60 euro dopo tre anni. Non vogliamo sapere in quale laboratorio è stata pensata una cosa del genere, per favore trovatene un’altra, evitate agli insegnanti e alle scuole questa offesa”.

Parlando degli stipendi bloccati, Di Menna ha aggiunto che “per modernizzare il Paese bisogna dare grande valore alla cultura alla formazione e non mi pare si stia facendo. E’ inaudito pensare che la scuola italiana possa affrontare sfide difficili tenendo gli stipendi fermi fino al 2019, sia per i presunti meritevoli sia per i presunti pigri, dopo cinque anni di blocco”. “Il ministro Giannini incontri e avvii un confronto con i sindacati”, ha sottolineato davanti a 700 delegati e quadri da tutta Italia. Di Menna ha ricordato che l’Italia è al penultimo posto in Europa per la percentuale di spesa pubblica destinata alla scuola, “dopo di noi c’è solo la Romania”. “Siamo agli ultimi posti anche per il livello delle retribuzioni degli insegnanti, è un buco nero nella politica scolastica del governo che deve essere eliminato: bisogna ripristinare gli scatti e avviare il negoziato per un contratto innovativo”.

Di Menna ha aperto quello che, ha tenuto a far sapere il sindacato Confederale, è il primo congresso di comparto interamente digitale: niente carta, ma informazioni sui tablet, consegnati a tutti i presenti, e collegamenti al sito internet che viene aggiornato nel corso dei lavori. Originale anche l’apertura del congresso affidata all’attrice Irene Zagrebelsky, che ha letto il brano Leggerezza dalle Lezioni americane di Italo Calvino. Durante i lavori sono stati trasmessi due video: uno che ripercorre gli ultimi quattro anni della Uil Scuola e il discorso sul Pil di Robert Kennedy, concluso con una standing ovation dei tanti lavoratori e sindacalisti della scuola presenti in platea.