Grande io sarò

GRANDE IO SARò di Umberto Tenuta

CANTO 279 Io sarò grande, più di te, Mamma, più di te, Papà.

Io sarò grande più di tutti.

 

È questo il grido di ogni bambino che apre gli occhi al mondo.

Io sarò grande grande grande, perchè il mondo mi accolga e mi riconosca come persona che vale, vale tanto quanto tutti gli altri esseri umani che sono stati, che sono e che saranno al mondo.

Questo è il grido di ogni filo d’erba, questo è il grido di ogni fringuello, questo è il grido che ogni bimbo grida alla vita.

Tutto fa, sin dal primo vagito, il bimbo che nasce alla vita.

Tutto fa per vivere, per crescere, per affermarsi, per diventare grande.

Emette subito il suo primo grido: eccomi qua!

Sono arrivato!

Datemi da bere il latte che mi alimenterà, che mi farà crescere, che mi farà diventare grande.

Lasciatemi aprire gli occhi, perchè io voglio osservare il mondo che abiterò.

Lasciatemi toccare tutto, perchè io voglio conoscere i tre regni degli animali, dei vegetali, dei minerali.

Lasciatemi prendere e apprendere tutto, perchè tutto mi appartiene.

E mi appartiene soprattutto tutto ciò che è umano.

Nihil humani a me alienum puto.

Io sono il tutto: io sono il passato, il presente ed il futuro.

Chi come me?

Nessuno.

Nessuno è come me.

Nessuno mi può sostituire.

Nessuno è grande come me.

Io sono irripetibile.

È questo il grido di ogni bimbo che si affaccia al mondo.

<<Ogni uomo è destinato ad essere un successo e il mondo è destinato ad accogliere questo successo>> [1].

Ed il successo ogni bimbo che nasce alla vita vuole.

Egli sa che il successo gli appartiene.

E lo cerca, lo vuole, lo persegue.

Desiderio di grandezza!

Non spegniamo questo desiderio di essere grande.

Certo, non lo spegne la madre analfabeta.

Ogni scarrafone è bello a mamma soja.

Pennac non era cretino!

E cretini non ci sono nella tua aula, o Maestra!

Fuori della scuola non ci sono bimbi cretini.

Nessuna mamma ha figli cretini.

I cretini nascono solo nella scuola.

Nella scuola dei cretini.

Nella Scuola di Don Milano non c’erano bambini svogliati.

Non c’erano cretini.

Perché?

Perchè agli svogliati Don Milani dava uno scopo.

Don Milani riconosceva che ogni bimbo nasce col desiderio di divenire grande.

E questo desiderio Egli, il Grande Maestro, nutriva, alimentava, coltivava.

Maestre, mi affido a voi che siete mamme: alimentate in tutti i vostri studenti il desiderio, la volontà, l’impegno di essere grandi.

I Grandi Uomini mica erano modesti!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

[1] FAURE E, (a cura di), Rapporto sulle strategie dell’educazione, Armando-UNESCO, Roma, 1973, p. 249.