Dai docenti di educazione fisica alla Scuola Ue di Parma, ecco la mappa dei tagli

da Il Sole 24 Ore

Dai docenti di educazione fisica alla Scuola Ue di Parma, ecco la mappa dei tagli

di Alessia Tripodi

La relazione tecnica al ddl di stabilità conferma gli interventi: meno fondi per il potenziamento dell’offerta formativa, stop alle risorse per la Scuola Jean Monnet

Meno fondi alla Scuola per l’Europa di Parma, giro di vite per i coordinatori delle attività sportive e stop ai fondi per l’istituto Jean Monnet. La relazione illustrativa al ddl stabilità conferma i tagli annunciati nei giorni scorsi, compresi quelli lineari che prevedono riduzioni di spesa pari a 148, 6 milioni.

Mappa dei tagli
L’articolo 28 del testo dell’ex finanziaria riduce di 200mila euro, a partire dal 2015, gli stanziamenti per il funzionamento della Scuola per l’Europa di Parma, attivata in via sperimentale nel 2004 con l’obiettivo di creare una struttura formativa sul modello di quelle europee. La scure dei tagli colpisce anche il fondo di finanziamento per il potenziamento dell’offerta formativa a vantaggio degli studenti (legge n. 440/97), che perde 30 milioni di euro. Viene sensibilmente ridotto, poi, il numero dei docenti di educazione incaricati del coordinamento dei progetti di avviamento alla pratica sportiva (e dunque esonerati dall’insegnamento): attualmente previsti nel numero di uno per provincia, i docenti (e i relativi esoneri) diventeranno uno per regione a partire dal prossimo anno scolastico. Fondi tagliati, inoltre, anche per la Scuola per la formazione europea Jean Monnet e per la nuova sede universitaria di Genova (istituto Erzelli): i previsti 5 milioni all’anno stanziati per il periodo 2016-2022 per quest’ultima confluiranno nell’FFo, il Fondo di finanziamento ordinario per l’università.

Più sacrifici per la scuola
Gli oltre 148 milioni di tagli aggiuntivi al bilancio del ministero dell’Istruzione per il 2015 riguarderanno in gran parte il settore dell’istruzione scolastica, al quale viene richiesto un contributo di 139,9 milioni che arriverà soprattutto da tagli alle scuole superiori (54,8 milioni). Riduzioni di spesa più contenute, invece, per la formazione universitaria, che subità tagli per 5,4 milioni, e per ricerca e innovazione, dove la forbice taglierà poco più di un milione.