Allarme dei sindacati: solo 11 milioni per l’alternanza scuola-lavoro

da Il Sole 24 Ore

Allarme dei sindacati: solo 11 milioni per l’alternanza scuola-lavoro

di Eugenio Bruno

Allarme fondi per l’alternanza scuola-lavoro. A lanciarlo sono stati ieri i sindacati. Prima la Flc Cgil che ha sottolineato come nell’anno scolastico 2014/2015 ci siano a disposizione solo 11 milioni contro i circa 20 del 2013/2014; poi l’Anief che ha rilanciato: «I 5mila euro che verranno assegnati nel 2015 a ogni scuola superiore per le attività di alternanza, sono quelli che 15 anni fa venivano assegnate a ogni classe». Numeri che mal si sposano con l’intenzione dichiarata del governo di rafforzare le esperienze in azienda.

L’allarme della Flc Cgil
Per il sindacato di Corso d’Italia le risorse destinate dal Miur alle attività di alternanza scuola lavoro «sono solo 11 milioni di euro e sensibilmente inferiori rispetto allo scorso anno che erano pari a 20.600.00 euro e a quelle 2012-2013 di 26.790.000». Il segretario Mimmo Pantaleo parte da questi numeri per osservare: «Tutta la partita dell’alternanza viene gestita in maniera autoreferenziale senza alcun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali». A suo giudizio tale atteggiamento accentua «l’idea che deve essere finalizzata unicamente a dare risposte alle richieste del mercato del lavoro e che i percorsi debbano essere co-progettati con le imprese».

L’Anief rilancia
Sull’importanza formativa delle esperienze in azienda si sofferma anche l’Anief . Al fine di evidenziare che «il Governo continua a predicare bene ma a razzolare sempre peggio». A proposito degli 11 milioni citati dalla Flc Cgil, il sindacato guidato da Marcello Pacifico aggiunge che «sono stati ripartiti in proporzione al numero degli iscritti nelle
classi seconde, terze e quarte dei diversi ordini di scuola». E che quindi saranno così suddivisi: «6 milioni di euro per gli istituti tecnici; 4 milioni di euro per gli istituti professionali; 1 milione di euro per i licei». Per Pacifico si tratta di cifre davvero esigue, ormai quasi simboliche, visto che dovranno essere ripartite tra i circa 2mila istituti scolastici superiori interessati. «Ogni scuola superiore – spiega – riceverà, in media, 5.500 euro. Se si dividerà questo finanziamento per le varie classi terze, quarte e quinte di ogni istituto, ne consegue che a ognuna arriverà appena qualche centinaio di euro». Da qui il paradosso che nel 2015 i fondi che ogni scuola superiore riceverà per le attività di alternanza sono gli stessi «che 15 anni fa venivano assegnate a ogni classe interessata alle stesse attività di collegamento scuola-lavoro».

Le preoccupazioni di Forza Italia
L’opposizione ha fatto proprio l’allarme delle organizzazioni sindacali. La responsabile Scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero, ha chiesto all’esecutivo di chiarire quanto prima. «Si fa un gran parlare di integrazione tra percorso educativo e sistema economico-imprenditoriale, di obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro e di sistema duale – fa notare – ma se si taglia sulla possibilità di avviare progetti seri per preparare i nostri giovani alle richieste che vengono dal mondo del lavoro, allora ciò che resta sono, come al solito, solo parole e retorica». Da qui il suo appello al ministro Stefania Giannini e al premier Matteo Renzi a chiarire quanto prima le loro intenzioni.

I propositi del governo
Se confermati, questi numeri getterebbero più di un’ombra sulla riuscita del piano messo a punto dal governo in materia di alternanza. Stando alle linee guida presentate a inizio settembre l’esecutivo vorrebbe renderla obbligatoria negli ultimi tre anni degli istituti tecnici ed estenderla di un anno nei professionali con percorsi di almeno 200 ore l’anno (oggi se ne fanno circa 90). Per riuscirci servirebbe un centinaio di milioni che al momento non sono stati reperiti. Sul punto il disegno di legge di stabilità si limita infatti a stabilire che le risorse del fondo per la Buona scuola (1 miliardo nel 2015 e 3 miliardi nel 2016) vadano anche ai progetti di alternanza scuola-lavoro. Ammesso e non concesso che le risorse non vengano interamente assorbite dal maxi-piano per l’assunzione, a partire dal prossimo anno scolastico, di 148.100 docenti precari.