Stabilità, salta emendamento pd per la sicurezza nelle scuole superiori

da Corriere.it

Stabilità, salta emendamento pd per la sicurezza nelle scuole superiori

Il deputato Mattiello, che voleva estendere lo sblocco del patto di Stabilità alle province: «Un brutta notizia nel giorno dell’anniversario della morte di Vito Scafidi». Ma il governo assicura: ne riparleremo al Senato

di Valentina Santarpia

La proposta è stata rinviata, ma la questione invece è già scoppiata: le scuole delle Province, 5.384 mila istituti superiori sparsi in tutta Italia che raccolgono 2,6 milioni di studenti, non hanno i soldi per la manutenzione. E l’emendamento alla legge di Stabilità, presentato dal deputato pd Davide Mattiello, che avrebbe sbloccato il patto di Stabilità interno alle Province in materia di edilizia scolastica, è stato ritirato ieri in Commissione Bilancio alla Camera. «Nel giorno in cui ricorre la morte di Vito Scafidi, lo studente piemontese rimasto ucciso dal crollo di un soffitto a scuola, è una brutta notizia», commenta Mattiello. «Ancora una volta il Governo ferma un emendamento che estenderebbe anche alle scuole superiori la possibilità di avviare nuovi investimenti in sicurezza e infrastrutture», dichiara il Presidente dell’Upi Alessandro Pastacci. Ma il ritiro è più di forma che di sostanza, visto che la discussione sarà riaffrontata quando la manovra finanziaria arriverà al Senato: «Alla Camera abbiamo affrontato i temi dei Comuni, al Senato porteremo le istanze di Regioni e Province – assicura l’onorevole Maria Coscia, capogruppo Pd in commissione cultura alla Camera -. Non ci arrenderemo, il tema è troppo importante: l’edilizia è la terza voce del bilancio delle Province, con il patto di Stabilità questi enti non riusciranno neanche a portare avanti i progetti già cofinanziati con lo Stato, per il rischio di violare i limiti di bilancio». Anche il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, assicura: «Nessuna sottovalutazione di questo tema. Abbiamo solo scelto di affrontare il capitolo delle Regioni e delle Province durante l’iter in Senato».

Cantieri fermi

Ma di quanti soldi parliamo? La stima non è semplicissima, visto che le Province, con il 50% degli edifici che avrebbero bisogno di una seria ristrutturazione (secondo l’ultimo rapporto Legambiente), dovrebbero spendere almeno tre miliardi per rimettere a nuovo ogni liceo e istituto professionale e tecnico di propria competenza. «Si può stimare che ci siano almeno 500 milioni che le Province potrebbero spendere immediatamente», calcola Umberto D’Ottavi, assessore all’istruzione alla Provincia di Torino. «Parliamo di bandi già finanziati dal Cipe, o dall’Inail, di soldi già disponibili, che però le Province per vincoli del patto non possono spendere: da Torino a Milano, sono decine le Province in queste condizioni». E c’è anche chi è già pronto a dare battaglia: Alberto Avetta, presidente pro tempore della Provincia di Torino, ha annunciato proprio durante la commemorazione a Rivoli per la scomparsa di Scafidi, l’intenzione di sforare il Patto di stabilità anche in fatto di edilizia scolastica e non solo per il dissesto idrogeologico, rischiando quindi le multe Ue pur di portare avanti i progetti di risistemazione. «Tragedie come quelle di Rivoli vanno ricordate, ma bisogna svolgere azioni decisive perché non si ripetano», incalza Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione. Ma, per ora, le Province non possono spendere «in deroga». E i cantieri restano fermi.