STABILIZZAZIONE PRECARI

STABILIZZAZIONE PRECARI – Sentenza favorevole della Corte di Giustizia Europea

Dopo oltre 6 anni e mezzo dalle prime azioni giudiziarie promosse dalla Gilda degli insegnanti di Bologna (due ricorsi nel 2008, sei ricorsi nel 2011, quattro dei quali passati in giudicato con risarcimenti intorno a 20.000 euro in favore di ciascuno dei 144 docenti interessati alle sentenze), la Corte di Giustizia Europea ha messo finalmente la parola fine al problema della stabilizzazione dei docenti a tempo determinato con almeno 36 mesi di servizio nella scuola pubblica statale.

Ricordiamo che lo Stato italiano assumeva il 1 settembre e licenziava il 30 giugno i docenti a tempo determinato, reiterando anche per oltre 15 anni contratti di lavoro che, in ogni caso, servivano ad occupare posti liberi e disponibili, creando nel tempo quella immensa moltitudine del precariato (oltre 200.000 docenti fra coloro che sono inseriti nelle cosiddette “graduatorie ad esaurimento” e coloro che, non abilitati o che hanno acquisito l’abilitazione dopo la chiusura delle SSIS, hanno comunque oltre 36 mesi di servizio nella scuola pubblica statale.

Anche l’annunciata immissione in ruolo dei precari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento da parte del Governo Renzi (La Buona Scuola), altro non è che un escamotage per far fronte alle conseguenze di questa storica sentenza (lo Stato italiano deve recepire tale sentenza nel suo ordinamento per non incorrere nelle sanzioni comunitarie). Con risvolti, peraltro, non condivisibili dalla Gilda degli insegnanti, in quanto si immetterebbero in ruolo anche quei docenti che, pur inseriti nelle graduatorie, non hanno svolto i previsti 36 mesi di servizio o, se li hanno svolti, lo hanno fatto nelle scuole paritarie e non in quelle statali. E, nello stesso tempo, rimarrebbero fuori dal “futuribile” provvedimento tutti coloro che, pur non facendo parte delle graduatorie ad esaurimento, hanno comunque svolto i previsti 36 mesi di servizio nella scuola pubblica statale.

La Gilda degli insegnanti, intanto, annuncia che invierà subito una diffida al Governo e poi, entro dicembre, al via in tutta Italia le iniziative giudiziarie per la stabilizzazione dei precari. Nella diffida indirizzata a Palazzo Chigi e al ministero dell’Istruzione – spiega l’avvocato Tommaso De Grandis, legale rappresentante della Gilda nella causa alla Corte Europea – verrà fissato un termine breve entro cui dare esecuzione alla sentenza emessa questa mattina dai giudici di Lussemburgo, perché vogliamo sapere quando e come l’Esecutivo intenderà provvedere alla stabilizzazione dei precari della scuola. In seconda istanza, entro il mese di dicembre, – prosegue De Grandis – verranno impartite istruzioni operative a tutte le nostre sedi provinciali per intraprendere iniziative, anche giudiziarie, volte alla stabilizzazione del precariato pubblico”.

Giovanni Cadoni (coordinatore della Gilda degli insegnanti della provincia di Bologna)