27 novembre Anagrafe dell’edilizia scolastica

Il 27 novembre la Conferenza Unificata sancisce l’accordo concernente “i tracciati record e i relativi documenti in materia di anagrafe dell’edilizia scolastica, di cui al punto 1.1. dell’Accordo in Conferenza Unificata sul sistema nazionale delle anagrafi dell’edilizia scolastica (Rep. Atti n. 11/CU)”, ribadendo quanto concordato il 6 febbraio u.s. in merito al Sistema nazionale delle Anagrafi dell’edilizia scolastica.

Via libera definitivo per l’Anagrafe dell’edilizia scolastica
Faraone: “Giorno importante per la trasparenza,
con quadro dati completo più facile stabilire le priorità”

Via libero definitivo per il Sistema Nazionale delle Anagrafi dell’Edilizia Scolastica (Snaes). Nella riunione odierna della Conferenza Unificata è stato infatti approvato l’accordo che consentirà alle Regioni, a partire dal prossimo lunedì, 1 dicembre, di inserire in un’apposita piattaforma informatica tutti i dati relativi al patrimonio edilizio scolastico di competenza degli Enti locali. Il 6 febbraio scorso il Sistema è stato oggetto di un accordo tra Governo, Regioni e gli Enti Locali che oggi ha concluso il proprio iter dando concretezza alle decisioni prese allora.

“Obiettivo dello Snaes è censire l’intero patrimonio dell’edilizia scolastica del nostro paese e acquisire informazioni relative alla consistenza, alla situazione e alla funzionalità degli edifici – spiega il Sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca, Davide Faraone – Ciò, oltre a rendere trasparente il sistema, rappresenta uno strumento essenziale per le programmazioni legate all’edilizia, permettendo di individuare le priorità e consentendo di utilizzare in modo più efficace ed efficiente le risorse, già a partire dal prossimo anno quando continuerà il piano di edilizia scolastica del governo Renzi. Gli edifici scolastici saranno ‘schedati’ e finalmente potremo avere un quadro chiaro dello stato dell’edilizia delle nostre scuole. Per decidere è necessario conoscere. Avere i dati è un passaggio fondamentale per pianificare le azioni e gli investimenti e per intervenire in modo più puntuale e mirato”. In questa prima fase non tutte le Regioni trasmetteranno i propri dati, le sei che al momento sono in ritardo si sono impegnate a farlo rapidamente nei prossimi mesi.