SNV, informativa al Miur sul “Rapporto di autovalutazione”

SNV, informativa al Miur sul “Rapporto di autovalutazione”

Con la direttiva 11 del 18.9.2014, e la successiva circolare 47 del 21.10.2014, l’Amministrazione ha dettato le prime istruzioni sull’applicazione delle disposizioni contenute nel dPR 80/2013, il regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione, che all’articolo 6 indica e descrive le quattro fasi nelle quali si articolerà il procedimento di valutazione delle scuole: a) autovalutazione; b) valutazione esterna; c) azioni di miglioramento; d) rendicontazione sociale.

Riguardo la prima fase del procedimento (autovalutazione), si è svolto nel tardo pomeriggio di ieri, 26 novembre, presso la Direzione degli ordinamenti del MIUR, un incontro di “informativa” sul modello del Rapporto di Autovalutazione (RAV), rapporto che tutte le istituzioni scolastiche saranno chiamate ad elaborare, redigere e pubblicare nel corso del primo semestre 2015, attraverso un modello on line, arricchito da una sezione appositamente dedicata all’ individuazione di priorità strategiche e dei relativi obiettivi di miglioramento.

Presenti all’incontro, il Direttore dell’Invalsi, esponenti ministeriali e del corpo ispettivo, la dott.ssa Palumbo, direttore generale per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica.

La comunicazione dell’Amministrazione si è incentrata su alcuni elementi, più volte ribaditi: l’intenzione di evitare graduatorie tra le scuole e di ricondurre l’intera operazione ad un mezzo per indurre processi di avanzamento; la volontà di recuperare le migliori esperienze dei progetti sperimentali attuati in questi anni e di mantenere uno stretto coordinamento tra tutte le parti del SNV; l’intento di semplificare gli adempimenti e di facilitare il lavoro delle istituzioni scolastiche.

Il format del RAV, del quale non è stata consegnata alcuna copia, prevede undici aree di indicatori. Le scuole utilizzeranno una rubrica articolata in sette livelli per definire la propria autovalutazione, sulla base di dati che in parte saranno forniti direttamente dai sistemi centrali, in parte dovranno essere integrati dagli istituti, sulla base di modelli predefiniti e l’utilizzo di un “questionario scuola”.

Gli istituti scolastici definiranno il proprio progetto di miglioramento, individuando alcuni obiettivi ritenuti strategici nel settore degli esiti di apprendimento e in quello dei processi. Questi obiettivi dovranno essere conseguiti nell’arco di un triennio. L’uso del format sarà facilitato da specifiche “linee guida”.

La Cisl Scuola

  • ha rilevato che l’informativa è stata resa immediatamente prima della prevista presentazione pubblica del RAV (avvenuta oggi, 27 novembre) e che non si è voluto in alcun modo un confronto con le organizzazioni sindacali né il loro contributo;
  • ha sottolineato l’estrema vaghezza dell’Amministrazione anche sul tema della specifica formazione, momento centrale per sostenere l’intero processo innovativo;
  • ha ancora una volta ritenuto estremamente inopportuna la scelta di far pubblicare alle scuole il Rapporto già a luglio 2015, senza attendere l’esito dei piani di miglioramento, come peraltro previsto dal dPR 80/2013; su quest’ultimo punto l’Amministrazione è stata elusiva, affermando che ancora non è stato definito se saranno oggetto di pubblicazione tutti i dati del RAV oppure se sarà fatta una selezione.

Le organizzazioni sindacali, altresì, hanno rilevato

  • che sembra difficile fugare i sospetti che l’intera operazione sia divenuta strumentale alla valutazione dei dirigenti scolastici e dei docenti, anche per le dichiarazioni a più riprese rilasciate dalla Ministra e per i contenuti del documento governativo sulla “Buona scuola”.
  • che i dati che dovranno fotografare la situazione di partenza delle scuole non sono tutti sempre disponibili.

Rimangono anche dubbi sull’integrazione di diverse “banche dati” e sul fatto che il format è uguale per tutti i livelli e gradi di scuola: circostanza, questa, che potrebbe non essere del tutto rispondente alle specificità dei singoli istituti.

La Cisl Scuola si riserva una valutazione più approfondita una volta esaminati i contenuti del format.