Stipendio legato al merito, dalle consultazioni vince il sì. Ma i sindacati…

da tuttoscuola.com

Stipendio legato al merito, dalle consultazioni vince il sì. Ma i sindacati…

Il 70% dei genitori e l’87% dei dirigenti scolastici ritengono che la valutazione dell’insegnante debba modificare la retribuzione. Dello stesso parere il 64% dei docenti e il 56% degli studenti. Questi i risultati della consultazione sulla Buona Scuola, che si è tenuta dal 15 settembre al 15 novembre.

Inoltre, il 46% dei partecipanti (genitori, studenti, docenti, nonni) ha detto che gli scatti stipendiali debbono essere concessi sulla base dell’anzianità e del merito (un sistema misto, dunque), mentre per il 35% l’incremento dello stipendio deve essere basato soltanto sul merito.

La valutazione dell’insegnante serve a modificare la retribuzione (65%); costruire percorsi di miglioramento (90%); determinare il ruolo nella scuola (79%). Il 72% dei partecipanti ha detto di volere un percorso per l’abilitazione diverso, rafforzando la lingua italiana e la matematica (85%), le lingue e il digitale (89%).

Infine, per quanto riguarda il nuovo concorso degli insegnanti, la stragrande maggioranza dei partecipanti ha detto che è “molto importante” valutare nel candidato la capacità di trasmettere le conoscenze e stimolare l’interesse della classe piuttosto che il curriculum, i titoli e le pubblicazioni.

Sul legame tra stipendio e merito arrivano oggi le critiche della Gilda degli Insegnanti, che denuncia i limiti scientifici della consultazione: “Il metodo utilizzato non ha alcuna valenza scientifica e i risultati prodotti, considerato anche il breve tempo in cui sono stati analizzati dopo appena un mese dalla chiusura della campagna di ascolto, non brillano in trasparenza”.

Inoltre la Gilda ricorda che “il nostro ordinamento giuridico prevede che la retribuzione venga determinata attraverso la contrattazione sindacale”.

Più disponibile al dialogo appare l’Anief, che accetta il legame tra stipendio e merito, “a patto però che parallelamente si mantengano in vita gli aumenti in busta paga legati al costo della vita”.